Autore Topic: a volte..............un grazie  (Letto 16209 volte)

urraco

  • Visitatore
a volte..............un grazie
« il: 14 Giugno 2009, 08:54:29 »
in una discussione con un mio amico si parlava di auto d'epoca. Questi sosteneva che solo quelle simili alle partecipanti gare quali la Mille Miglia si potevano considerare realmente tali. Che le 127 le uno o che altro non lo fossero. Sicuramente, ribattevo, certe auto sono molto piu importanti delle ultime. Pero se non ci fossero persone che "salvano" dalla pressa auto certo piu recenti, magari meno nobili, o che altro, in un prossimo futuro non potremmo capire quale che fu l'automobilismo. Sempre lui sosteneva che le auto da salvare sono solo quelle blasonate o appartenenti solo a certi marchi. E credo di persone con idee simili siano tante. Non si capisce che e anche una passione che aggrega persone indipendentemente da idee politiche o che altro. QUindi magari invece di criticare chi lo fa si dovrebbe ringraziarLo.
« Ultima modifica: 14 Giugno 2009, 08:57:31 da urraco »

Il Forum di Passioneauto.it

a volte..............un grazie
« il: 14 Giugno 2009, 08:54:29 »

furbo

  • Visitatore
Re: a volte..............un grazie
« Risposta #1 il: 14 Giugno 2009, 11:16:51 »
Non sono per niente d'accordo con il tuo amico...le auto di interesse storico credo sia giusto definirle tali dopo i venti anni..il resto è gusto soggettivo..
A mè può piacere una Fiat 127..ed un'altro la Giulia GT ecc..ecc..di sicuro il collezionista è sempre una persona  da stimare in quanto conserva un pezzo di auto della nostra storia indipendentemente sia blasonata o meno..
Per quanto vedo in giro non moolti la pensano come il tuo amico trà l'altro..visto i prezzi smisurati moolto elevati di molte auto che lui definisce non importanti per il mondo delle auto d'epoca....sè il tuo amico avesse ragione una Ritmo Abarth o una R5 Alpine dovrebbero essere vendute a poco meno di 1000 euro...''magari..''..invece di 4000/5000 euro.
Poi ogni cosa a suo tempo..trà 100 anni una Ritmo Abarth sarà un pezzo da museo.........

Offline litlegio

  • Gentleman driver
  • *****
  • Post: 5732
Re: a volte..............un grazie
« Risposta #2 il: 14 Giugno 2009, 12:14:28 »
Non sono per niente d'accordo con il tuo amico...le auto di interesse storico credo sia giusto definirle tali dopo i venti anni..il resto è gusto soggettivo..
A mè può piacere una Fiat 127..ed un'altro la Giulia GT ecc..ecc..di sicuro il collezionista è sempre una persona  da stimare in quanto conserva un pezzo di auto della nostra storia indipendentemente sia blasonata o meno..
Per quanto vedo in giro non moolti la pensano come il tuo amico trà l'altro..visto i prezzi smisurati moolto elevati di molte auto che lui definisce non importanti per il mondo delle auto d'epoca....sè il tuo amico avesse ragione una Ritmo Abarth o una R5 Alpine dovrebbero essere vendute a poco meno di 1000 euro...''magari..''..invece di 4000/5000 euro.
Poi ogni cosa a suo tempo..trà 100 anni una Ritmo Abarth sarà un pezzo da museo.........
quoto ma fra 100 anni le ritmo e le auto che noi conosciamo non ci saranno + forse in forma statica in un museo ma a circolare non se ne parla non esisteranno + i battilastra ne pezzi di ricambio purtroppo

Il Forum di Passioneauto.it

Re: a volte..............un grazie
« Risposta #2 il: 14 Giugno 2009, 12:14:28 »

Offline civas

  • Gentleman driver
  • *****
  • Post: 2052
Re: a volte..............un grazie
« Risposta #3 il: 15 Giugno 2009, 07:50:52 »
E' difficile mettere tutti daccordo sulla definizione di auto d'epoca... certo parliamo di una passione che accumuna molti di noi, e siccome pochi possono permettersi veicoli blasonati è una fortuna che si possano acquistare veicoli "d'epoca" a costi contenuti.
Personalmente sono convinto che anche le 127 come le uno ed altre utilitarie abbiano segnato un'epoca, se costano poco è perchè molto diffuse, non certo perchè storicamente poco importanti.
E' comunque più è ampio il parco di vetture collezionate meglio è, è un piacere vedere ogni tanto qualche modello magari da pochi soldi ma di fatto introvabile in condizioni ottime...
Vw golf cabrio 1991
Autobianchi A112 1984
Piaggio vespa T5 1986

Offline lortemp

  • Pilota
  • *
  • Post: 13
Re: a volte..............un grazie
« Risposta #4 il: 15 Giugno 2009, 08:38:51 »
Ciao a tutti, voglio contribuire anche io alla discussione perchè credo sia un tema sempre di attualità, già trattato anche dalle riviste specializzate ma mai esaurito fino in fondo..
Credo che l'importanza storica di un'auto sia determinata da tanti fattori, che non sono solo quelli della rarità, dei successi sportivi o dei ritrovati tecnologici, ma penso ci siano fattori altrettanto importanti che ne hanno decretato il successo o l'insuccesso nel periodo in cui veniva prodotta..
La Fiat 127 è stata una vettura di grande successo, motore trasversale, trazione anteriore, grandi prestazioni, affidabilità ecc...ha motorizzato gran parte dell'Italia degli inizi anni 70 ed è rimasta in produzione fino a metà degli anni 80 sfornando modelli per tutti i gusti..
Paradossalmente sono proprio questi modelli così diffusi nel periodo di produzione che diventano via via sempre più rari negli anni successivi all'interruzione della commercializzazione (merito delle varie campagne di rottamazione incentrate più su una logica di consumismo che su un principio ambientale...), al punto che oggi è più rara una 127 1° serie ben messa che una Fulvia HF fanalone..
Tornando, quindi, al succo del discorso, credo che la Fiat 127 abbia avuto un ruolo socialmente importante per la motorizzazione italiana degli anni 70, al pari della 600 per gli anni 50, per cui è da ritenere auto storica a tutti gli effetti, perchè rappresenta effettivamente la storia dell'italia di quegli anni...
Negli ultimi 20 anni, infatti, il collezionismo ha subito varie trasformazioni, è passato da hobby di elite (negli anni 70 esistevano solo i collezionisti di Lancia Aurelia, Ferrari 250 ecc...) a fenomeno di massa, coinvolgendo tutti gli appassionati in maniera trasversale e dando importanza non solo alle vetture di alto rango, ma anche e soprattutto alle utilitarie, alle berline da famiglia, alle coupè popolari, che pullulavano nelle nostre strade 30 anni fa e ci portavano in vacanza d'estate con le valigie sulla bagagliera sul tetto...
Anzi credo che oggi il vero collezionismo sia formato più dagli appassionati di vetture "popolari", che da coloro che comprano a prezzi folli sulle aste internazionali vetture esclusive pagandole 3 o 4 volte il loro valore commerciale.., vetture che rimangono chiuse in meravigliosi garage ed escono solo per partecipare alla Millemiglia..(le auto storiche devono essere mostrate alla gente, il bello dei raduni sta proprio in questo, mostrare alle generazioni attuali che auto si facevano nel passato, con quali materiali, con che tecnologia...a volte fa più colpo nell'immaginazione collettiva una Ford Capri arancione tutta originale con il volante rivestito di pelo che una fuoriserie degli anni 60).
Ho 43 anni e ricordo con affetto vetture come la Fiat 127, la 128 ecc..., qualè la famiglia degli anni 70 che non ha posseduto auto del genere?
Ricordo le personalizzazioni dell'epoca, i cerchi il lega della Campagnolo o della Millemiglia, le marmitte sportive, i volanti in pelle o di legno, i fari di profondità, che rendevano le utilitarie italiane delle mini bombe da prova speciale..
L'elemento determinante, quindi, è il ruolo storico di una vettura, che può essere stato anche un insuccesso all'epoca della commercializzazione, ma che ha la sua rilevanza ed è giusto preservarlo e mostrarlo alle generazioni di oggi (si pensi alla NSU Ro 80, una macchina eccezionale per contenuti tecnici, ma un flop all'epoca per scarsa affidabilità, oggi è una vettura rara e ha un design fantastico, che ha anticipato la linea dell'Audi 100 degli anni 80...provate a guardarla con attenzione..).
Quindi ben vengano le fuoriserie che partecipano alla Millemiglia, è bello vederle passare e sognarle, ma è giusto lasciar spazio anche alle auto popolari, che possono continuare la loro esistenza nelle mani di appassionati anche grazie alle agevolazioni fiscali (credo che siano più determinanti l'assicurazione e il bollo ridotti per il possessore di una utilitaria che vale 3mila euro che per chi acquista una Ferrari da 9 milioni di euro...).
Quindi conserviamo la A112 della zia o la Renault 5 del nonno, che hanno servito la società più di quanto hanno fatto le fuoriserie, e ancora oggi sono in grado di fare il loro dovere con costi di gestione ridotti e gran piacere di guida (non serve acquistare la A112 Abarth per divertirsi, anche la Elegant è piacevole da guidare e in città dribbla con grande agilità le varie Ypsilon, Micra ecc...).
Alla prossima puntata...
Lorenzo

furbo

  • Visitatore
Re: a volte..............un grazie
« Risposta #5 il: 15 Giugno 2009, 13:47:35 »
Ciao a tutti, voglio contribuire anche io alla discussione perchè credo sia un tema sempre di attualità, già trattato anche dalle riviste specializzate ma mai esaurito fino in fondo..
Credo che l'importanza storica di un'auto sia determinata da tanti fattori, che non sono solo quelli della rarità, dei successi sportivi o dei ritrovati tecnologici, ma penso ci siano fattori altrettanto importanti che ne hanno decretato il successo o l'insuccesso nel periodo in cui veniva prodotta..
La Fiat 127 è stata una vettura di grande successo, motore trasversale, trazione anteriore, grandi prestazioni, affidabilità ecc...ha motorizzato gran parte dell'Italia degli inizi anni 70 ed è rimasta in produzione fino a metà degli anni 80 sfornando modelli per tutti i gusti..
Paradossalmente sono proprio questi modelli così diffusi nel periodo di produzione che diventano via via sempre più rari negli anni successivi all'interruzione della commercializzazione (merito delle varie campagne di rottamazione incentrate più su una logica di consumismo che su un principio ambientale...), al punto che oggi è più rara una 127 1° serie ben messa che una Fulvia HF fanalone..
Tornando, quindi, al succo del discorso, credo che la Fiat 127 abbia avuto un ruolo socialmente importante per la motorizzazione italiana degli anni 70, al pari della 600 per gli anni 50, per cui è da ritenere auto storica a tutti gli effetti, perchè rappresenta effettivamente la storia dell'italia di quegli anni...
Negli ultimi 20 anni, infatti, il collezionismo ha subito varie trasformazioni, è passato da hobby di elite (negli anni 70 esistevano solo i collezionisti di Lancia Aurelia, Ferrari 250 ecc...) a fenomeno di massa, coinvolgendo tutti gli appassionati in maniera trasversale e dando importanza non solo alle vetture di alto rango, ma anche e soprattutto alle utilitarie, alle berline da famiglia, alle coupè popolari, che pullulavano nelle nostre strade 30 anni fa e ci portavano in vacanza d'estate con le valigie sulla bagagliera sul tetto...
Anzi credo che oggi il vero collezionismo sia formato più dagli appassionati di vetture "popolari", che da coloro che comprano a prezzi folli sulle aste internazionali vetture esclusive pagandole 3 o 4 volte il loro valore commerciale.., vetture che rimangono chiuse in meravigliosi garage ed escono solo per partecipare alla Millemiglia..(le auto storiche devono essere mostrate alla gente, il bello dei raduni sta proprio in questo, mostrare alle generazioni attuali che auto si facevano nel passato, con quali materiali, con che tecnologia...a volte fa più colpo nell'immaginazione collettiva una Ford Capri arancione tutta originale con il volante rivestito di pelo che una fuoriserie degli anni 60).
Ho 43 anni e ricordo con affetto vetture come la Fiat 127, la 128 ecc..., qualè la famiglia degli anni 70 che non ha posseduto auto del genere?
Ricordo le personalizzazioni dell'epoca, i cerchi il lega della Campagnolo o della Millemiglia, le marmitte sportive, i volanti in pelle o di legno, i fari di profondità, che rendevano le utilitarie italiane delle mini bombe da prova speciale..
L'elemento determinante, quindi, è il ruolo storico di una vettura, che può essere stato anche un insuccesso all'epoca della commercializzazione, ma che ha la sua rilevanza ed è giusto preservarlo e mostrarlo alle generazioni di oggi (si pensi alla NSU Ro 80, una macchina eccezionale per contenuti tecnici, ma un flop all'epoca per scarsa affidabilità, oggi è una vettura rara e ha un design fantastico, che ha anticipato la linea dell'Audi 100 degli anni 80...provate a guardarla con attenzione..).
Quindi ben vengano le fuoriserie che partecipano alla Millemiglia, è bello vederle passare e sognarle, ma è giusto lasciar spazio anche alle auto popolari, che possono continuare la loro esistenza nelle mani di appassionati anche grazie alle agevolazioni fiscali (credo che siano più determinanti l'assicurazione e il bollo ridotti per il possessore di una utilitaria che vale 3mila euro che per chi acquista una Ferrari da 9 milioni di euro...).
Quindi conserviamo la A112 della zia o la Renault 5 del nonno, che hanno servito la società più di quanto hanno fatto le fuoriserie, e ancora oggi sono in grado di fare il loro dovere con costi di gestione ridotti e gran piacere di guida (non serve acquistare la A112 Abarth per divertirsi, anche la Elegant è piacevole da guidare e in città dribbla con grande agilità le varie Ypsilon, Micra ecc...).
Alla prossima puntata...
Lorenzo

Ottimo discorso..quoto.

Offline deltahf84

  • Moderatore globale
  • Gentleman driver
  • *****
  • Post: 26429
  • La vita è troppo breve per non guidare italiano
Re: a volte..............un grazie
« Risposta #6 il: 15 Giugno 2009, 23:26:55 »
Ciao a tutti, voglio contribuire anche io alla discussione perchè credo sia un tema sempre di attualità, già trattato anche dalle riviste specializzate ma mai esaurito fino in fondo..
Credo che l'importanza storica di un'auto sia determinata da tanti fattori, che non sono solo quelli della rarità, dei successi sportivi o dei ritrovati tecnologici, ma penso ci siano fattori altrettanto importanti che ne hanno decretato il successo o l'insuccesso nel periodo in cui veniva prodotta..
La Fiat 127 è stata una vettura di grande successo, motore trasversale, trazione anteriore, grandi prestazioni, affidabilità ecc...ha motorizzato gran parte dell'Italia degli inizi anni 70 ed è rimasta in produzione fino a metà degli anni 80 sfornando modelli per tutti i gusti..
Paradossalmente sono proprio questi modelli così diffusi nel periodo di produzione che diventano via via sempre più rari negli anni successivi all'interruzione della commercializzazione (merito delle varie campagne di rottamazione incentrate più su una logica di consumismo che su un principio ambientale...), al punto che oggi è più rara una 127 1° serie ben messa che una Fulvia HF fanalone..
Tornando, quindi, al succo del discorso, credo che la Fiat 127 abbia avuto un ruolo socialmente importante per la motorizzazione italiana degli anni 70, al pari della 600 per gli anni 50, per cui è da ritenere auto storica a tutti gli effetti, perchè rappresenta effettivamente la storia dell'italia di quegli anni...
Negli ultimi 20 anni, infatti, il collezionismo ha subito varie trasformazioni, è passato da hobby di elite (negli anni 70 esistevano solo i collezionisti di Lancia Aurelia, Ferrari 250 ecc...) a fenomeno di massa, coinvolgendo tutti gli appassionati in maniera trasversale e dando importanza non solo alle vetture di alto rango, ma anche e soprattutto alle utilitarie, alle berline da famiglia, alle coupè popolari, che pullulavano nelle nostre strade 30 anni fa e ci portavano in vacanza d'estate con le valigie sulla bagagliera sul tetto...
Anzi credo che oggi il vero collezionismo sia formato più dagli appassionati di vetture "popolari", che da coloro che comprano a prezzi folli sulle aste internazionali vetture esclusive pagandole 3 o 4 volte il loro valore commerciale.., vetture che rimangono chiuse in meravigliosi garage ed escono solo per partecipare alla Millemiglia..(le auto storiche devono essere mostrate alla gente, il bello dei raduni sta proprio in questo, mostrare alle generazioni attuali che auto si facevano nel passato, con quali materiali, con che tecnologia...a volte fa più colpo nell'immaginazione collettiva una Ford Capri arancione tutta originale con il volante rivestito di pelo che una fuoriserie degli anni 60).
Ho 43 anni e ricordo con affetto vetture come la Fiat 127, la 128 ecc..., qualè la famiglia degli anni 70 che non ha posseduto auto del genere?
Ricordo le personalizzazioni dell'epoca, i cerchi il lega della Campagnolo o della Millemiglia, le marmitte sportive, i volanti in pelle o di legno, i fari di profondità, che rendevano le utilitarie italiane delle mini bombe da prova speciale..
L'elemento determinante, quindi, è il ruolo storico di una vettura, che può essere stato anche un insuccesso all'epoca della commercializzazione, ma che ha la sua rilevanza ed è giusto preservarlo e mostrarlo alle generazioni di oggi (si pensi alla NSU Ro 80, una macchina eccezionale per contenuti tecnici, ma un flop all'epoca per scarsa affidabilità, oggi è una vettura rara e ha un design fantastico, che ha anticipato la linea dell'Audi 100 degli anni 80...provate a guardarla con attenzione..).
Quindi ben vengano le fuoriserie che partecipano alla Millemiglia, è bello vederle passare e sognarle, ma è giusto lasciar spazio anche alle auto popolari, che possono continuare la loro esistenza nelle mani di appassionati anche grazie alle agevolazioni fiscali (credo che siano più determinanti l'assicurazione e il bollo ridotti per il possessore di una utilitaria che vale 3mila euro che per chi acquista una Ferrari da 9 milioni di euro...).
Quindi conserviamo la A112 della zia o la Renault 5 del nonno, che hanno servito la società più di quanto hanno fatto le fuoriserie, e ancora oggi sono in grado di fare il loro dovere con costi di gestione ridotti e gran piacere di guida (non serve acquistare la A112 Abarth per divertirsi, anche la Elegant è piacevole da guidare e in città dribbla con grande agilità le varie Ypsilon, Micra ecc...).
Alla prossima puntata...
Lorenzo


Quoto anche io...

E' nota la sconvolgente attualità della linea della Ro80.Sembra abbia dribblato indenne il trascorrere degli anni...
Poche berline attuali hanno la morbidezza di linee che ha il musetto della NSU,per esempio...

Non serve acquistare la 112 Abarth...Ma lo rifarei altre migliaia di volte ;D ;D ;D

GTI79

  • Visitatore
Re: a volte..............un grazie
« Risposta #7 il: 25 Giugno 2009, 08:52:49 »
Io dico solo che la passione che manda avanti le auto d'epoca, è legata principalmente ai ricordi che spriginano queste "carrette".
Pochi quando erano piccoli avevano in famiglia una Bugatti o una Ferrari, mentre la maggior parte di noi si eccita di più nel vedere la 600, la 500, la 128, la Giulia e via dicendo, cioè le auto sul quale siamo cresciuti.

furbo

  • Visitatore
Re: a volte..............un grazie
« Risposta #8 il: 25 Giugno 2009, 10:15:05 »
Io dico solo che la passione che manda avanti le auto d'epoca, è legata principalmente ai ricordi che spriginano queste "carrette".
Pochi quando erano piccoli avevano in famiglia una Bugatti o una Ferrari, mentre la maggior parte di noi si eccita di più nel vedere la 600, la 500, la 128, la Giulia e via dicendo, cioè le auto sul quale siamo cresciuti.
Concordo...anche sè nel mio caso non è proprio così..
Io amo la R5 Alpine Turbo in quanto è stata prodotta in un periodo che ho molto apprezzato..in cui ho tanti bei ricordi..mà all'epoca non nè sapevo neanche della sua esistenza..quindi non ho ricordi in comune con la mia piccola col turbo..
Però l'apprezzo tantissimo perchè rispecchia lo stile di auto che più preferisco..infatti non per niente oggi come oggi la mia prima auto che ho è una Citroen Saxo VTS...,quindi in pratica l'A5 Turbo è l'auto che avrei scelto in quegli anni... ;)...sè avessi avuto un'età adeguata per poter guidare un'automobile
« Ultima modifica: 25 Giugno 2009, 10:17:03 da furbo »

Offline bimmer

  • Gentleman driver
  • *****
  • Post: 4912
  • "my name is Pier, Pier Biond"
    • BMW Z3 coupe
Re: a volte..............un grazie
« Risposta #9 il: 25 Giugno 2009, 10:22:54 »
Ciao a tutti, voglio contribuire anche io alla discussione perchè credo sia un tema sempre di attualità, già trattato anche dalle riviste specializzate ma mai esaurito fino in fondo..
Credo che l'importanza storica di un'auto sia determinata da tanti fattori, che non sono solo quelli della rarità, dei successi sportivi o dei ritrovati tecnologici, ma penso ci siano fattori altrettanto importanti che ne hanno decretato il successo o l'insuccesso nel periodo in cui veniva prodotta..
La Fiat 127 è stata una vettura di grande successo, motore trasversale, trazione anteriore, grandi prestazioni, affidabilità ecc...ha motorizzato gran parte dell'Italia degli inizi anni 70 ed è rimasta in produzione fino a metà degli anni 80 sfornando modelli per tutti i gusti..
Paradossalmente sono proprio questi modelli così diffusi nel periodo di produzione che diventano via via sempre più rari negli anni successivi all'interruzione della commercializzazione (merito delle varie campagne di rottamazione incentrate più su una logica di consumismo che su un principio ambientale...), al punto che oggi è più rara una 127 1° serie ben messa che una Fulvia HF fanalone..
Tornando, quindi, al succo del discorso, credo che la Fiat 127 abbia avuto un ruolo socialmente importante per la motorizzazione italiana degli anni 70, al pari della 600 per gli anni 50, per cui è da ritenere auto storica a tutti gli effetti, perchè rappresenta effettivamente la storia dell'italia di quegli anni...
Negli ultimi 20 anni, infatti, il collezionismo ha subito varie trasformazioni, è passato da hobby di elite (negli anni 70 esistevano solo i collezionisti di Lancia Aurelia, Ferrari 250 ecc...) a fenomeno di massa, coinvolgendo tutti gli appassionati in maniera trasversale e dando importanza non solo alle vetture di alto rango, ma anche e soprattutto alle utilitarie, alle berline da famiglia, alle coupè popolari, che pullulavano nelle nostre strade 30 anni fa e ci portavano in vacanza d'estate con le valigie sulla bagagliera sul tetto...
Anzi credo che oggi il vero collezionismo sia formato più dagli appassionati di vetture "popolari", che da coloro che comprano a prezzi folli sulle aste internazionali vetture esclusive pagandole 3 o 4 volte il loro valore commerciale.., vetture che rimangono chiuse in meravigliosi garage ed escono solo per partecipare alla Millemiglia..(le auto storiche devono essere mostrate alla gente, il bello dei raduni sta proprio in questo, mostrare alle generazioni attuali che auto si facevano nel passato, con quali materiali, con che tecnologia...a volte fa più colpo nell'immaginazione collettiva una Ford Capri arancione tutta originale con il volante rivestito di pelo che una fuoriserie degli anni 60).
Ho 43 anni e ricordo con affetto vetture come la Fiat 127, la 128 ecc..., qualè la famiglia degli anni 70 che non ha posseduto auto del genere?
Ricordo le personalizzazioni dell'epoca, i cerchi il lega della Campagnolo o della Millemiglia, le marmitte sportive, i volanti in pelle o di legno, i fari di profondità, che rendevano le utilitarie italiane delle mini bombe da prova speciale..
L'elemento determinante, quindi, è il ruolo storico di una vettura, che può essere stato anche un insuccesso all'epoca della commercializzazione, ma che ha la sua rilevanza ed è giusto preservarlo e mostrarlo alle generazioni di oggi (si pensi alla NSU Ro 80, una macchina eccezionale per contenuti tecnici, ma un flop all'epoca per scarsa affidabilità, oggi è una vettura rara e ha un design fantastico, che ha anticipato la linea dell'Audi 100 degli anni 80...provate a guardarla con attenzione..).
Quindi ben vengano le fuoriserie che partecipano alla Millemiglia, è bello vederle passare e sognarle, ma è giusto lasciar spazio anche alle auto popolari, che possono continuare la loro esistenza nelle mani di appassionati anche grazie alle agevolazioni fiscali (credo che siano più determinanti l'assicurazione e il bollo ridotti per il possessore di una utilitaria che vale 3mila euro che per chi acquista una Ferrari da 9 milioni di euro...).
Quindi conserviamo la A112 della zia o la Renault 5 del nonno, che hanno servito la società più di quanto hanno fatto le fuoriserie, e ancora oggi sono in grado di fare il loro dovere con costi di gestione ridotti e gran piacere di guida (non serve acquistare la A112 Abarth per divertirsi, anche la Elegant è piacevole da guidare e in città dribbla con grande agilità le varie Ypsilon, Micra ecc...).
Alla prossima puntata...
Lorenzo


Assolutamente condivido.

E son certo che comunque siano di più le persone che la pensano come noi e conservano magari la 128 o l'alfasud del nonno piuttosto che quelle che credono che solo la ferrari daytona è una vettura d'epoca da sfoggiare ai raduni più esclusivi.

In questa passione è sufficiente seguire il proprio cuore, non badando al resto  :)
We make a living by what we get, but we make a life by what we give!

Z3   (<OO \(||][||)/ OO>)

E21     /OO==00==OO\



www.bmwz3coupe.com

Offline Cash

  • Moderatore globale
  • Gentleman driver
  • *****
  • Post: 13435
Re: a volte..............un grazie
« Risposta #10 il: 25 Giugno 2009, 15:06:38 »
Lo dice la parola stessa, auto storica o auto d'epoca, significa auto di un tempo passato...poco importa di che epoca, poco importa il tipo di auto...
E non secondariamente se davvero le auto d'epoca fossero solo le auto di gran prestigio, avrebbero accesso a questo mondo, come al solito, solo i miliardari...ai quali lascio volentieri il Billionaire e lo yacht a Porto Cervo. Io mi tengo stretto il profumo di fintapelle della Fiat 124 o le chiazze d'olio in box proveniente dal coperchio punterie del 12...  ;)
Non amo le donne orientali ma per una Cinesina del 1978 faccio follie!

Offline arcangelo

  • Moderatore globale
  • Gentleman driver
  • *****
  • Post: 15690
Re: a volte..............un grazie
« Risposta #11 il: 25 Giugno 2009, 17:21:26 »
Lo dice la parola stessa, auto storica o auto d'epoca, significa auto di un tempo passato...poco importa di che epoca, poco importa il tipo di auto...
E non secondariamente se davvero le auto d'epoca fossero solo le auto di gran prestigio, avrebbero accesso a questo mondo, come al solito, solo i miliardari...ai quali lascio volentieri il Billionaire e lo yacht a Porto Cervo. Io mi tengo stretto il profumo di fintapelle della Fiat 124 o le chiazze d'olio in box proveniente dal coperchio punterie del 12...  ;)


....sei poesia allo stato puro ...... ;) ;) ;)
maicol

il mio amico e io .....

Offline deltahf84

  • Moderatore globale
  • Gentleman driver
  • *****
  • Post: 26429
  • La vita è troppo breve per non guidare italiano
Re: a volte..............un grazie
« Risposta #12 il: 25 Giugno 2009, 17:58:48 »

....sei poesia allo stato puro ...... ;) ;) ;)

Davvero... ;)

Offline gianpiero57

  • Pilota junior
  • **
  • Post: 97
Re: a volte..............un grazie
« Risposta #13 il: 26 Giugno 2009, 07:18:12 »
Sicuramente tutto quello che è stato scritto è molto bello e condivisibile, ma ritengo che vi sia anche molta retorica. Vorrei capire tra quanti hanno scritto se vi siano persone che non sognerebbero o perlomeno farebbe piacere avere una auto "diciamo d'elit" o uno yacht a Porto Cervo.......suvvia. Quando si hanno 20/30 anni (e relativi guadagni) la passione ti porta ad apprezzare delle auto, a 40/50 (e relativi guadagni) ti porta ad aprrezzare e forze permettere altre vetture e allora........................potrà sembrare un discorso crudo ma estremamente realistico

Offline civas

  • Gentleman driver
  • *****
  • Post: 2052
Re: a volte..............un grazie
« Risposta #14 il: 26 Giugno 2009, 07:36:14 »
Sicuramente tutto quello che è stato scritto è molto bello e condivisibile, ma ritengo che vi sia anche molta retorica. Vorrei capire tra quanti hanno scritto se vi siano persone che non sognerebbero o perlomeno farebbe piacere avere una auto "diciamo d'elit" o uno yacht a Porto Cervo.......suvvia. Quando si hanno 20/30 anni (e relativi guadagni) la passione ti porta ad apprezzare delle auto, a 40/50 (e relativi guadagni) ti porta ad aprrezzare e forze permettere altre vetture e allora........................potrà sembrare un discorso crudo ma estremamente realistico

Presente! ;)
Intendo nella lista di quelli a cui lo yacht a porto cervo non solo lascia indifferenti, ma non piace proprio.
Non è questione di guadagni, non ho nè 20anni nè 50 e non sono nè ricco nè povero in canna, ma più passa il tempo (e si invecchia :D :D :D) più mi rendo conto che sono le cose semplici (e molto spesso economiche) ad affascinarmi di più.
Siamo realmente circondati dal superfluo e dall'inutile, sia per quanto riguarda i beni materiali (e tra essi le auto) sia per quanto riguarda il resto (pensa solo al tempo che si trascorre in attività assolutamente prive di senso)... non è retorica anche se può sembrarlo.
Per quanto mi riguarda la vita è fatta di emozioni, sensazioni, relazioni; non ho tempo da perdere per inseguire denaro, lusso o quant'altro, ho altre priorità.
Vw golf cabrio 1991
Autobianchi A112 1984
Piaggio vespa T5 1986

 

Sitemap 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23