SI sta raschiando il fondo del barile. Nel senso che ormai le auto d'epoca di un certo valore sono sparite da alemno 20 anni, quelle normali sono sparite recentemente, adesso ci si sta accorgendo che val la pena conservare anche quei pochi mezzi commerciali ancora in vita che fecero la ripresa dell'Italia nel primo dopoguerra. Del resto sono storicissimi anche e più loro perciò che rappresentano. Una emerita boiata quella dell'asi che azzera la portata in caso di riconoscimento di storicità: ma chi volete che si metta a circolare oggigiorno con un camion quattro assi con ruote trilex, senza servosterzo, aria condizionata, abs, portata comunque inferiore, spesso guida a destra, consumi doppi se non tripli, costi di manutenzione altissimi, facendo i 150k km annui che fanno i camion di oggi, se non di più??? invece lasciare una portata, magari ridotta di due terzi o della metà, potrebbe invogliare molti a conservare il vecchio mezzo della ditta del nonno perchè magari un piccolo trasporto ancora si può fare. Anzichè andare all'IKEA e come fanno molti prendere uno dei loro furgoni con una trentina di euro al giorno per farsi il trasloco del garage ad esempio. Ovvia che dopo qualche furbo ci sarebbe, come i bollaroli per il discorso certificazioni facili. Ma più che furbo uno sarebbe proprio stupido ad usare un mezzo d'epoca per tutto quello che ho appena detto e altro ancora. Anche trovare delle gomme giuste di misura spesso può essere un problema, a parte il costo molto più alto.
Quel giorno poi sono passato dal mio amico e non c'era un secondo furgone. Quindi è un altro!
