Allora...
Eccoci qua dunque a parlare di questo articolo, apprezzando il punto di vista di Mad, soprattutto perchè una testata, essendo giocoforza generalista, non sempre riesce ad essere necessariamente "migliore" di chi ha speso anni nella conoscenza approfondita della storia di un singolo modello, come potremmo essere Civas, Delta ed io nel caso dell'A112...
Concordo con il buon Civas sul fatto che l'articolo complessivamente è ben fatto, credo anzi di poter dire che era dai tempi di Auto d'Epoca del 1994 (non ricordo il mese) dove ho iniziato a documentarmi sullo Scorpioncino, che un articolo sul 12 non mi prendeva tanto (anche grazie alla presenza della bellissima Verde Pampa del carissimo amico Delta).
Partendo dagli elogi per il buon lavoro svolto da quella che secondo me ad oggi è la migliore testata di auto d'epoca sul mercato, devo però dissentire da certe affermazioni (che, lo dico subito per rendere trasparente un pò della mia "partigianeria", riguardano principalmente la scarsa considerazione per la 4° serie, cioè la mia).
Nel trafiletto dove il giornale consiglia le serie da acquistare, la quarta serie viene "demolita", trovando praticamente come unico motivo di importanza il fatto di aver partecipato a molte corse. Viene criticato l'annerimento dell'auto dovuto all'inizio della stagione della plastica per l'esterno, e ciò è vero, ma allora dalla quarta in poi, dove la plastica è aumentata sempre, le A112 non sarebbero più interessanti, e ciò salverebbe di fatto solo le prime tre serie. E comunque visti i numeri di vendita della Cinesina nel biennio 78/79 evinco che mascherina anteriore e fari posteriori al pubblico non siano poi dispiaciuti così tanto...Poi si passa al tergilunotto senza spruzzatore per l'acqua, che serve solo a spalmare lo sporco (e potrei essere d'accordo, ma devo ricordare che era solo optional, ad es. la mia non ce l'ha, ed oggettivamente non può essere un buon motivo per non scegliere un'auto una piccolezza del genere...).
In ultimo, e qui mi sono un tantino arrabbiato, vengono deprecati i cerchi in lamiera con le mezzelune nero opaco (che personalmente trovo bellissimi), salvo poi promuovere i cerchi in lega montati dalla quinta serie del servizio di provenienza Uno Turbo(?!). Ammesso e non concesso che mi piacciano i cerchi della Uno Turbo sull'A112 (e non è così), è un'aberrazione storica bocciare i cerchi di serie e avallare quelli di un'auto di categoria diversa prodotta in anni diversi (V serie=79/82, Uno Turbo=85/89) solo perchè stanno bene, considero questo una superficialità.
Dal mio punto di vista, al di là del gusto personale, la 4° serie è fondamentale per un motivo che non viene nemmeno considerato dal giornale, cioè che è l'ultima A112 Abarth con lo schema classico, secondo me più duro e puro, con l'accensione a spinterogeno e le 4 marce, e questo secondo me non è proprio fattore da poco, anzi è determinante.
Poi ci sono altre cose, che scriverò fra poco...
Quoto il poema dell'amico e collega Cash...
Ricordo distintamente che lo stesso direttore della rivista,in occasione della richiesta di info riguardo le nostre auto,manifestò una certa ostilità verso la 4 serie...
Non gli piaceva per niente,diciamo...
Alcuni di quelli che definiscono difetti di quella serie,alla fine non sono tali oppure hanno poco senso...
Come giustamente diceva Cash hanno poi omesso particolari importanti,come il fatto che fosse l'ultima con motore 4 marce,importantissimo.
Si dice poi che le prime 4 serie,appunto con cambio 4 marce avessero il motore più cattivo,mentre le altre fossero più docili.Probabilmente anche a causa di cammes meno spinte.
Condivido anche il discorso cerchi.
Non capisco perchè con tutte le 5 serie belle che potevano scegliere abbiano contattato quella,con sti cerchi che non c'entrano nulla...
La presidentessa del Registro ha preteso che smontassi i Cibiè (che ho rimontato finalmente sabato),perchè se no non mi faceva andare a fare il servizio...
Che stanno benissimo.
Anche io non capisco l'ostilità nei confronti dell'assetto...
Che io per altro sulla mia non ho solo perchè non mi va di tagliar le sue molle,perchè introvabili.
L'avessi trovata con l'assetto l'avrei tenuta...
La prima serie assettata,per esempio mi piaceva più dell'altra non assettata.
Perchè??
Per l'assetto appunto,perchè la incattivisce(oltretutto normalmente quella 112 monta dei cromodora della 124 spider con canale da 5,5 pollici che le fann o fare un'altra figura.E' rigida come un asse:provando a scuoterla non si muove di mezzo millimetro) e soprattutto per le targhe.
Quella presa in oggetto dal servizio,targata PD 92..,è ritargata.
Infatti la targa originale,riporta le stessa numerazione,ma è anni '90.In sostanza la targa originale è di quelle bianche con numerazione nera.
Il proprietario ha fatto riprodurre la numerazione con la grafica d'epoca da una di quelle ditte specializzate.Pensate che ci circola normalmente...Sppena trova un vigile con un minimo di cultura sulle targhe passerà dei guai.
Tanto per darvi un termine di paragone:quella 112,di fine '71 ora è targata PD 92...
La mia Cooper,di metà '73,è targata PD 35...
L'altra 112,che comparve diverse volte in vendita anche su Ebay (aveva 4 cibiè SuperOscar sul muso e dei cerchi bianchi),invece ha la sua bella targa originale Venezia.
veramente Furbo, x quello che io so i cerchi in lega si piegano e rompono con molta + facilità , ed il loro vantaggio sta nella rigidità e leggerezza.
Trovami un cerchio in magnesio che regga gli urti di quelli in lamiera
I cerchi in lega di Magnesio sono delicatissimi.
La porosità del materiale ne è la causa.
Se si crepa un cerchio in magnesio,rivolgendosi ad alcuni specialisti,si riesce anche a saldare,ma non sempre.
Ad esempio per i cerchi che ho montato io,i Trofeo,si riescono a saldare le crepe sul canale e in zone limitrofe,se per disgrazia la crepa interessa la zona dei fori di fissaggio,il cerchio si può tranquillamente buttare...
Proprio per l'estema delicatezza e fragilità,ora non è più permesso costruire cerchi in magnesio.
Le repliche,per esempio,dei Cromodora per le Fulvia(passati alla storia,per il loro disegno e proprio perchè leggerissimi in quanto in lega di magnesio),vengono realizzati in alluminio.
C'è un tipo di cerchio di magnesio,passato alla storia per l'estrema leggerezza.
parlo dei cerchi Amadori,che equipaggiavano alcune Abarth,alcune OSCA e tante altre auto sportive.
All'epoca erano i più leggeri di tutti.Peccato che per costruirli venisse usato un magnesio porosissimo.bastava fare una curva un po' più velocemente del solito,avere la sfortuna di beccare non una boca...bastava un leggero avvallamento per farli scoppiare...
Tantissime furono le uscite di strada e gli incidenti imputabili a quei cerchi.
Dopo questi episodi,tutti i piloti che li montavano li tolsero per montarne di più sicuri.la gran parte tra incidenti e distruzioni volontarie andò persa.
Trovare oggi un treno di Amadori è praticamente impensabile.
A patto di non spendere cifre folli...Ho conosciuto un signore che ne ha 4,che all'epoca trovò montati sulla sua Abarth 595 SS(ORIGINALE).
Li tiene in salotto.Sotto la macchina ha dei Campagnolo.Rarissimi pure quelli,ma meno deboli.
Mi ha detto che i sui 4 amadori li ha fatti analizzare con una macchina specifica,penso a raggi X o qualcosa del genere.Per vedere che tipo di impurità sono presenti all'interno della lega...
Sapete cosè saltato fuori?
L'interno del cerchio sembra il Milka Luflè.Sembra una schiuma solidificata,con bolle anche grandi come monete da 10 cent...
Ecco spiagata l'estrema fragilità degli Amadori.
Osca 1600 Zagato equipaggiata con cerchi AMADORI...