Buonasera a tutti, conosco superficialmente la Ghibli (che ho sempre però trovato interessante e affascinante) ma conosco bene la 300ZX che posseggo dal 2002, quindi vi porto la mia esperienza.
La 300ZX Z32 prodotta dal 1989 al 1999, ma esportata solo dal 1989 al 1996, è un'auto assolutamente particolare ed innovativa nel suo genere, nasceva dalle "ceneri" della Z31 prodotta dal 1983 al 1989 che derivava dalla mitica Datsun 240Z del 1968, ma che nel corso degli anni e delle versioni, arricchendosi di accessori e confort aveva perso lo spirito sportivo originario, trasformandosi in una paciosa (e un po' goffa) GT.
La Z32 fu rivoluzionaria, un colpo di spugna, riprogettata partendo da un foglio di carta bianca, per progettarla fu costruito un centro dotato di 2 CRAY in cui lavoravano quasi 5000 tra tecnici ed ingegneri, fu la prima auto di serie progettata al CAD con simulazioni dell'aerodinamica, della fluidodinamica del motore e anche delle sospensioni, fu la massima espressione tecnologica Nissan della fine anni 80 inizio 90 e stabilì diversi primati.
Nell'anno del debutto 1989 era la prima auto di serie a:
- adottare sospensioni multilink anteriori e posteriori, progettate al CAD, che variano in modo calcolato gli angoli caratteristici della geometria delle sospensioni durante l'escursione per la massima guidabilità e stabilità sia in accelerazione sia in frenata
- avere motore sovralimentato dotato di variatore di fase sull'aspirazione
- ad avere proiettori polielissoidali anabbaglianti (brevettati di ICIKOH avevano il vetro inclinato di 60°, adottati pari pari sulla Diablo quando perse i fari a scomparsa)
- ad avere il sistema di 4 ruote sterzanti SuperHICAS a controllo elettronico che poteva sterzare le ruote posteriori sia in fase sia in controfase a seconda di molti parametri quali ad esempio gradi di rotazione del volante, giri motore, marcia inserita, velocità, gradi di apertura delle farfalle, stato di accelerazione o decelerazione della vettura
Il motore VG30DETT con basamento in ghisa e teste in lega leggera con camere di scoppio a tetto (pentroof) e candela centrale, è un V6 di 3 litri a 60° superquadro (corsa 83mm alesaggio 87mm) 24 valvole quadrialbero con punterie idrauliche, variatori di fase sull'aspirazione completamente simmetrico, come due 1500 3 cilindri che condividono lo stesso albero motore, quindi un turbo un intercooler, una farfalla ed uno scarico per bancata, ed aveva un sistema di collettori di aspirazione calcolati per avere un notevole effetto ram-jet in fase aspirata.
Di serie troviamo getti olio maggiorati anche sotto i pistoni, pistoni a dilatazione termica controllata con inserti in acciaio, bielle in acciaio microalluminato più leggere di 93 gr rispetto al VG30DE aspirato, albero motore forgiato, bronzine in Kelmet (cuprolega di solito usata nelle competizioni).
Questo motore regge bene senza aprirlo preparazioni fino a 500/550cv.
Magari posterò alcuni articoli interessanti sullo studio del motore e sulla nascita dell'auto..
Venendo alla guida, giova ricordare che negli anni 90 vigeva il gentleman agreement tra i costruttori giapponesi di non produrre auto stradali oltre i 210Kw (in effetti tutte le sportive giapponesi del periodo gravitavano attorno ai 280cv) ed in più doveva soddisfare le normative USA sull'inquinamento, adottando 4 catalizzatori già all'epoca.
Stock si comporta come un grosso aspirato, pieno progressivo, ma il turbo non si sente quasi (pressione stock 0,6 bar), rimane a prova anche del pilota più inesperto.
"Slimitandola" con pochi interventi (principalmente sostituendo lo scarico veramente molto strozzato, ritoccando i limitatori nella mappa ed alzando leggermente la pressione) cambia completamente carattere, non solo per la maggior potenza ma per l'erogazione.
A livello di ciclistica, il telaio è eccezionalmente rigido (il 40% più della Z31) e dona grande divertimento alla guida, per quanto riguarda le 4 ruote sterzanti bisogna abituarsi al sistema perchè donano un comportamento singolare ed assolutamente insolito: nella guida sportiva, specie nel misto, la vettura ha un inserimento molto rapido che normalmente è proprio di vetture molto nervose, per cui viene istintivo anticipare la correzione, invece non si deve, l'HICAS mantiene assolutamente neutra la conduzione e l'uscita come una solida berlina a passo lungo.
Questo perchè ad esempio in inserimento a velocità medio basse il SuperHICAS sterza in controfase poi appena inserito il muso, poi riduce a 0 la sterzata posteriore quindi sterza in fase per annullare l'eventuale sbandata.
All'inzio il comportamento disorienta, poi se ci si fida ci si prende la mano e diventa maledettamente divertente (ed efficace)