La Fiat 1107 "Nuova Campagnola" [modifica]
Nel 1974 fu presentata al Salone di Belgrado (ex Yugoslavia) la Fiat 1107 Nuova Campagnola , costruita fino al 1987. La versione militare venne presentata nel 1976 e chiamata AR76; fu aggiornata in diversi dettagli nel 1979 e fu denominata AR76/A.
La Nuova Campagnola in versione militare "AR76" rinnovata
La Nuova Campagnola in versione militare "AR76" rinnovata
La "Nuova Campagnola" era un fuoristrada puro di concezione interamente nuova rispetto al modello precedente: aveva la scocca portante (che permetteva di avere una notevole luce a terra), la trazione posteriore con l'anteriore inseribile, riduttore con un rapporto molto corto, sospensioni indipendenti a barre di torsione su tutte e quattro le ruote e differenziali autobloccanti sia all'anteriore che al posteriore.
La motorizzazione a benzina era un 2.0 litri derivato dalle berline Fiat 131 e 132, opportunamente semplificato e depotenziato con una potenza massima di 80 CV a 4500 giri/minuto e coppia massima di 150,92 Nm (15,4 Kgm) a 2800 giri/minuto, successivamente (a partire dal 1978) per un uso gravoso in fuoristrada (per evitare desincronizzazione della distribuzione in caso di guado) fu sostituita la classica cinghia della distribuzione con una più affidabile catena. Nel 1979 furono introdotte alcune modifiche alla scocca che fu irrobustita ed unificata in vista della nuova motorizzazione a gasolio realizzata dalla Sofim, con cilindrata di 2445 cc, potenza massima di 72 CV (52,9 kW) a 4200 giri/minuto e coppia massima di 147,1 Nm (15 Kgm) a 2400 giri/minuto. Alcune modifiche all'assetto delle sospensioni portarono alla riduzione della campanatura delle ruote posteriori per risolvere problemi di usura di crociere e ruote. Sempre nel 1979 venne sostituito il cambio a 4 marce del motore a benzina con una nuova versione a 5 marce che riduceva leggermente i consumi e rendeva la scarsa potenza del propulsore più fruibile.
Per quanto riguarda le prestazioni la versione benzina più recente può raggiungere una velocità massima superiore a 120 km/ora (diesel 115 km/h), può superare pendenze fino a 45° e nella versione militare dotata all'origine di impianto elettrico stagno (bobina, spinterogeno, candele, alternatore e scatola fusibili) la capacità di guado (senza snorkel) è di 70 cm max. L'altezza minima da terra "a pieno carico" rilevata al centro delle ruote anteriori è pari a 27,5 cm l'angolo di attacco anteriore è di 45°, l'angolo di fuga posteriore è di 42°, l'angolo di dosso è di 28°, l'inclinazione massima laterale è di 45° e la sua particolare configurazione del "fondo" completamente libero da ostacoli le permette di superare agevolmente ostacoli come fango, neve, sabbia e massi senza pericolo di incagliarsi. La Nuova Campagnola in oltre grazie ai suoi rapporti ridotti molto corti (di ben 3,5 volte rispetto alle marce normali) raggiunge una coppia di ben 54 kgm il ché la rende particolarmente adatta al traino pesante.
La Nuova Campagnola come Papamobile
La Nuova Campagnola come Papamobile
La Campagnola può essere usata come Posto di Comando mobile nelle prime fasi delle emergenze. Trasporta altoparlanti e altro equipaggiamento di controllo e di comando. Può essere dotata delle apparecchiature di primo soccorso e di recupero leggero nella parte posteriore, che includono una sega di salvataggio, un'apparecchiatura di taglio ossiacetilenico e altro equipaggiamento ausiliario.
La Nuova Campagnola fu costruita in alcuni esemplari dalla Renault su licenza Fiat per aggiudicarsi la fornitura di un automezzo da ricognizione per l'esercito francese, che però scelse il Peugeot P4, un fuoristrada costruito su licenza derivato dal Mercedes Classe G Wolf. Venne anche costruita su licenza nell'ex Yugoslavia dalla "Zastava".
La Nuova Campagnola è stata donata al Papa nel 1980 durante la sua visita a Torino ed ha svolto la funzione di Papamobile; Giovanni Paolo II si trovava su quella vettura quando fu ferito nell'attentato del 1981.
La Iveco Campagnola [modifica]