Io, fin da piccolo sono sempre stato attratto dalle auto USA
e in particolar modo quelle anni 60-70 (poi anche anni 50)
La cosa che più apprezzavo era l'abbondanza, quando in Italia
si cominciava con le 600 e le 850 cioè il minimo che si poteva fare
nel minimo spazio, con solo quello strettamente necessario,
quando quel catorcio di 1100 R era considerata una berlina.
Come non ammirare quelle grandi navi alate dove c'era tutto?
Dove le rifiniture di un solo paraurti o le cromature di una fiancata,
erani sufficienti per fare 30 Fiat. Quei motori dalle cilindrate assurde,
le pinne, sexy ed esagerate come sulla Cad. del 59 o sulla Impala del
59 (ali di farfalla) Su altre, i fari posteriori tripli o quadrupli, con gli indicatori
di direzione che si accendevano in sequenza come in un'insegna Natalizia,
i tetti senza montanti dalle forme più fantasiose, a volte inutili, ma proprio
per questo erano scenografiche e sono rimaste delle vere opere d'arte.
L'eccesso era il simbolo della loro bellezza. Se si ama l'auto, si ama
anche quello che è bello e non solo quello che serve. (per questo vediamo
oggi dei frigoriferi con le ruote) C'è chi ha sempre criticato la tenuta di
strada delle grandi americane, ma io non la trovo così grave.
A chi interessa fare i numeri, con una vettura di quelle dimensioni?