1963 Porsche 901 inizio di una leggenda
La Porsche 901 nacque dalla matita del geniale Ferdinand Alexander Porsche, detto "Butzi", nipote del fondatore della Casa. Egli progettò una vettura che è rimasta un punto di riferimento indiscutibile nella trasformazione industriale e nel successo della Casa di Stoccarda. Evoluzione-rivoluzione della sua antesignana 356, il progetto della Type 901 si sviluppò a partire dal 1959, quando sul tavolo da disegno di Butzi prese forma una coupé denominata T7, che in tutto e per tutto era già un'anticipazione della futura 911. La 901 avrebbe dovuto essere una coupé a quattro posti. Definita la nuova specifica per una coupé 2+2, Butzi modificò solamente la parte posteriore della vettura, disegnando quella stupenda e filante coda fastback, divenuta una delle caratteristiche più formidabili della "specie 911". Per quanto riguarda invece le specifiche tecniche,l'ultima nata avrebbe dovuto montare un nuovo motore a 6 cilindri, più "morbido" e gestibile nell'erogazione della potenza, oltre che più silenzioso e confortevole rispetto a quello a 4 cilindri montato sulle precedenti 356. L'impostazione, ovviamente, doveva essere sempre a cilindri contrapposti (boxer). La Peugeot, infatti, che aveva brevettato l'utilizzo dei numeri con lo 0 al centro per le proprie auto, minacciò di fare causa alla Porsche e di boicottarne la vendita in Francia. Prima che fosse messa in vendita, quindi, la nuova coupé dovette cambiare nome: si sotituì lo 0 con un 1 e la nuova sigla 911 ben presto divenne tanto famosa da essere considerata in tutto il mondo come il simbolo dell'auto sportiva per eccellenza.