In realtà, a parte questo particolare degli sportelli, la stessa "finitura" del sottoscocca l'avevo vista anche sull' altro esemplare per cui ho dedotto che fosse il trattamento di serie, magari solo rinfrescato...
No, era consuetudine verso la fine degli anni 70 dare una spruzzata di antirombo (ovviamente nero) per coprire le magagne. Le auto anni 60 e anni 70 non avevano trattamenti galvanici quindi sul finire del decennio (1978 o giù di li) erano già tutte marce. Si dava l'antirombo a secchiate nella speranza di arrestare la corrosione che in realtà lavorava spesso dall'interno.
In origine tutte le Fiat di quegli anni erano spruzzate in fabbrica di antirombo "catramoso" solo in alcune zone del sottoscocca e dei parafanghi per poi venire verniciate, quindi in nessun modo sotto l'auto deve trovarsi vernice nera. Lo scopo era più che altro, come dice il nome, di smorzare le vibrazioni indotte nella scocca, non di prevenire la corrosione.
Chiaramente dopo un po' la catramina si seccava e si staccava lasciando la lamiera scoperta = ruggine. Nessuno ovviamente pensava alla correttezza storica per una futura rivalutazione ecc ecc. Quindi il carrozziere grattava quello che poteva e dava l'antirombo (sempre a base catramosa) a go-go.
Ricordo anche la 500 L di mia mamma: stessa storia dal momento che iniziavano a marcire i sottoporta... Spesso si faceva continuare l'antirombo per un 5-10 centimetri buoni sulla fiancata in modo da proteggere la parte bassa da pietrisco, sale e corrosione in genere. Più tardi venne in uso l'antirombo a base poliuretanica, che si usa ancora adesso.
L'Alfetta prima serie, aveva questo trattamento di serie e la fascia nera proseguiva sulla coda, nella parte bassa.
L'antirombo dato a quintali si secca, l'acqua infiltra nelle spaccature e marcisce peggio che con le lamiere scoperte. Quindi se vedi una 850 col sottoscocca nero "antirombato", non va bene.