Concordo, ma devo osservare una cosa...quando si parlava di scuola italiana fino agli anni '80, si parlava di una scuola di assoluto genio tecnico, le auto italiane portavano la bandiera tricolore sia per ciò che era tangibile, sia per i valori "caratteriali" che esprimevano.
Adesso come adesso, andando a smontare un qualsiasi modello italiano (con la lodevole eccezione di Ferrari), di componenti italiane ce ne sono pochine...si può trovare qualcosa di Magneti Marelli, ma per il resto c'è molto Bosch, Valeo, Denso, spesso anche le autoradio di prima dotazione, anche se integrate in plancia, sono Philips o di altri marchi...
Non parliamo poi dei tratti caratteriali, tutte le auto del mondo si stanno perfezionando, ma anche appiattendo...una volta c'era la grinta italiana, adesso tutte le case hanno in gamma motori sportivi che hanno pressappoco le stesse prestazioni (per me l'ultimo esempio di sentimento meccanico è sparito con la 147/156 GTA, che avevano un motore di derivazione anni '70, che su strada aveva una "personalità" fortissima), persino i francesi stanno arrivando alle finiture tedesche...gli inglesi sono scomparsi, le svedesi acquisite da grandi gruppi che hanno fatto perdere le loro caratteristiche di solidità storiche...sono rimaste solo la Porsche e l'affidabilità irraggiungibile dei giapponesi. Per il resto è tutto piatto...ormai è difficile scegliere un'auto con la pancia e con il cuore, e provandola su strada anche con il sedere e le orecchie.
Tutto questo per dire che per me, se la produzione rimane italiana ma il know how è straniero, non ci si accorge nemmeno...e se la BMW riporta la TP in Alfa e la fa tornare in auge, non ci vedo il problema...