Non mi sono letto sei pagine di post, quindi spero di non parlare a vanvera.
Purtroppo il discorso Alfa Romeo / Alfiat / VAG / Chrysler / Marchionne ed azzi a mazzi è un coltello che ho nello stomaco da prima ancora che un Marchionne qualunque diventasse Amministratore delegato Fiat.
L' Alfa Romeo è come una seconda madre per me: i miei genitori si sono conosciuti là, al portello, poi si sono sposati e dopo un paio d' anni sono nato. Durante la mia crescita ho vissuto l' Alfa anche dall' interno conoscendo i colleghi dei miei genitori, partecipando alla vita dell' Alfa in modo molto maggiore che vedere un' alfa esposta in un concessionario.
Il problema va affrontato seriamente, se ci teniamo all' Alfa Romeo.
L' Alfa ha iniziato la sua rantolante dipartita dal 1974 in poi, cioè da quando Luraghi è stato costretto da Romano Prodi a dimettersi. Il disegno era quello di cambiare la filosofia Alfa Romeo e Luraghi, già con l' apertura dell' Alfasud, non era d' accordo.
Prodi mise al posto di Luraghi tal Ettore Massaccesi che trasformò la filosofia Alfa Romeo in filosofia Fiat: non più costruire auto per vincere le corse ma costruire Alfa contenendo i costi. Non più costruire Alfa per le corse e da esse ricavare auto da strada, ma costruire auto da strada e prepararle per le corse.
Prodi aveva così spianato la strada alla famiglia Agnelli. Dietro a tutto questo c'è la Massoneria, che di fatto comanda anche tutti i partiti politici.
La Giulia e derivate (le 105 nei vari modelli) fu l' ultima ad essere venduta sotto Luraghi e la Giulietta fu la prima ad essere venduta sotto massaccesi, ma ancora progettata sotto Luraghi.
La 75 fu ideata all' insegna del risparmio, utilizzando carrozzeria giulietta (vedi portiere) e meccanica Alfetta.
La 75 fu l' ultima vera Alfa, costruita interamente con pezzi di recupero. Ma tutti pezzi Alfa Romeo.
In quel periodo Prodi regalò l' Alfa Romeo alla Fiat per volere della Massoneria (Agnelli sono sicuro ne facesse parte).
Da allora il declino è diventato sempre più veloce sino a diventare ciò che è oggi: una Fiat con scudo e marchio Alfa Romeo.
Quando ne parlo, di solito mi scontro con chi sostiene che non è vero. Chi mi insulta per questo di solito sono giovani e persone che manco sanno cos' è l' Alfa Romeo: non basta aver avuto una Giulia o una 75 per sapere cos' è l' Alfa Romeo.
Da qui il termine "Fiattari".
Le Alfa odierne non sono concepite male: rispettano gli standard di mercato. Ma non sono Alfa Romeo.
Non è una finezza: è il fatto che guidare oggi una mito o una golf è quasi la stessa cosa.
Un tempo, guidando una Giulia od una BMW 1602, la differenza la sentivi sotto al culo ogni volta che accendevi il motore!
E quando giravi, le emozioni non erano paragonabili alle altre vettute delle Case concorrenti.
Con questo, anche una Fiat 124 aveva prestazioni validissime (aveva un' accelerazione eccezionale per i tempi), ma non era come guidare una Giulia.
Un bialbero Alfa è ben diverso da un Pratola Serra.
E non parlo solo di motore: l' alfa ha sempre avuto uno stile unico nel suo genere dal motore, alla frenata, alla tenuta di strada...
Henry Ford non era un pirla e per dire lui stesso che quando un' Alfa passava, lui si toglieva il cappello vorrà dire qualcosa...
Volkswagen ha chiesto a Formigoni la disponibilità eventuale all' acquisto dell' area di Arese, ex Alfa Romeo.
Volkswagen è tedesca ed i tedeschi hanno da sempre avuto culto e rispetto per l' Alfa Romeo.
I tedeschi hanno una filosofia sul lavoro differente da quella degli italiani.
E' solo Marchionne che non capisce un cazzo di auto ma capisce soltanto il profumo del denaro.
Piuttosto che rimanere alla Fiat od essere ceduta a Chrysler, io preferisco la Volkswagen.
In questo modo forse l' Alfa tornerà ad Arese, avrà dei propri pianali non condivisi con altre VW e se proprio devo sognare magari riavrà pure i suoi motori (bialbero, V6 Busso e boxer) opportunamente aggiornati. E magari pure la trazione posteriore.
Se succedesse tutto questo, vorrebbe dire che la mia madre adottiva si è ripresa da una lunga e grave malattia.
Per me sarebbe un regalo della vita davvero molto, ma molto grande.
Un grande errore lo sta facendo lo Stato Italiano: un ministro ha espressamente dichiarato che Marchionne ha totalmente disperso un intero capitale regalato alla Fiat dallo Stato.
Perché lo Stato non dichiara il marchio Alfa Romeo quale patrimonio storico e culturale dell' Italia?
Perché non fa nulla per bloccare lo scempio che si è andato consumando fino ad oggi?
Perché permette che vengano infangati nomi storici quali Giulietta e Giulia?
Credo sia perchè dietro c' è la Massoneria, ed alla Massoneria sta bene così...
Intanto la Fiat, grazie ai Massoni, fa il bello ed il brutto tempo stuprando ripetutamente un marchio e la sua storia, fiori all' occhiello dell' immagine italiana dal 1910 al 1986.