storie americane,che non hanno mai avuto un a scuola di designer.
Beh, che la produzione americana di massa attuale (sia come design che come tecnica) sia ridicola e faccia cacare gli stessi americani, è un dato di fatto, te l'appoggio
Ma attenzione a dire che non hanno mai avuto una scuola di designer, è una delle inesattezze che spesso si sente dire nell'ambiente delle auto storiche, complice principalmente la scarsa diffusione delle notizie storiche sull'automobilismo americano.
Bill Mitchell, Raymond Loewy, Virgil Exner, Elwood Engel, tutti nomi che nel periodo d'oro degli anni Cinquanta-Sessanta si contendevano la palma del design con Pininfarina, Boano, Ghia, Ellena, Bertone, con una continua contaminazione di stili e reciproche ispirazioni. Molti lavorarono negli studi degli uni e degli altri, creando realizzazioni irripetibili e meravigliose come le Alfa Romeo BAT, le Chrysler Ghia, le Studebaker Champion.
Il merito dell'industria americana fu quello (a differenza dell'Europa) di rendere disponibile al grande mercato le innovazioni di stile. Chiunque infatti poteva nel 47 acquistare le meravigliose coupè Cadillac ispirate al caccia Thunderbolt e che rivoluzionarono lo stile mondiale.
A Villa d'Este ho visto il prototipo della Duetto e mi sono fatto le tue stesse domande: perchè diavolo non la producono? Per quale caspita di motivo auto simili dalle forme emozionali e meravigliose, alla fine le producono sempre e solo i tedeschi? Persino i giapponesi e pure gli americani, hanno molto più "heritage" delle nostre tristi berlinette a trazione anteriore...
Nessuno infatti in italia ha mai avuto il coraggio, in un periodo di crisi, di sfornare auto ricche di fascino e storia come ad esempio le nuove Mustang, Challenger e Camaro. Eppure i risultati di vendita hanno premiato gli audaci!