Allora, di base (ed è una regola che ha già qualche anno) le auto da investimento sono quelle che, oltre ad avere le classiche caratteristiche dell'auto storica:
- pietra miliare nella storia dell'auto / del design
- palmarés sportivo
- esemplari limitati
- instant classic
hanno il valore medio superiore ad un restauro sempre "medio". Mi spiego: rifare da zero, nut&bolt, to the bone, frame-off, girarrosto o come cavolo volete chiamarlo una macchina mediamente complessa costa intorno ai 40 mila euro (motore escluso, dato per funzionante). Ogni vettura che, di mercato, quota più di quella cifra, avrà giustificato l'investimento.
Al di sotto no, è solo perdita o al limite conservazione del valore. Ovvio, esistono casi particolari come le Lancia Delta o le Fiat Dino, auto che non voleva nessuno perché inaffidabili e costruite male. Misteriosamente hanno preso il volo, ma solo di recente.
Attenzione poi al risvolto mediatico: al giorno d'oggi dichiarare che "compie oggi 60 anni" la macchina tal dei tali, ne rende immediatamente iperbolico il valore con un tam-tam mediatico via cellulare, sociale e cloache digitali in genere. Nel 1995 che la Lancia Ardea compisse tot anni o meno, non cambiava il valore di un'auto comunque leggendaria.