Le quotazioni di Ruoteclassiche e delle altre riviste di settore non sono certo la "bibbia", però è anche vero che chi si accinge a comprare, le quotazioni le guarda, e chi deve vendere pure si fa un'idea, anche se poi magari chiede il doppio. Ora, guardando questi listini, è incredibile il quantitativo di auto quotate pochissimo, diciamo sotto i 5.000 euro, anche auto rare, anche degli anni '50 e '60. Ma se scorri i siti con le offerte, di queste macchine, in buone condizioni, a questi prezzi non trovi traccia. Più o meno tutti si giustificano con l'ònere gravoso del restauro o del ripristino che hanno dovuto sostenere. Ma, da più parti e anche da questo forum, si è sempre detto e ribadito che restaurare auto dalle quotazioni troppo basse non è economicamente conveniente, ciò vuol dire che se restauro una delle suddette auto, lo faccio per motivi personali o perchè me la voglio tenere, ma se decido di rivenderla non posso sperare di riprendere i soldi spesi. Ma di questo concetto sembra che non si voglia tenere conto! Eppure penso sia di fondamentale importanza per il giusto valore delle auto classiche. Se passa il concetto che il valore è determinato dal restauro, poichè, nella stragrande maggioranza, la manodopera è l'ònere più pesante da sostenere, e le ore di lavoro per il ripristino possono risultare le stesse, sia che si tratti di un'auto particolarmente comune e sia che si tratti di un modello particolare, alla fine si avrebbe un appiattimento delle quotazioni che non terrebbe più conto o quasi della reale importanza, dal punto di vista storico, dei vari modelli.