Lo stato non potrebbe legiferare in maniera chiara una vola per tutte
senza affidarsi ad enti mangiasoldi e adoperando delle semplici autocertificazioni?
Il problema sta tutto qui, lo stato legifera alla ca@@o semplicemente perchè chi fa le leggi non può essere chi le applica (giusto), ma proprio per questo non ne capisce una mazza e fa le norme "interpretabili" con buona pace di avvocati e magistrati. Ma non stupiamoci, e' tutto il sistema che non funziona: come si fa a mettere un avvocato come ministro dell'istruzione? e anni or sono come ministro dell'istruzione c'era uno che non sapeva neanche i congiuntivi? o a far parlamentare qualcuno che ha avuto condanne pesanti per banda armata nero o rosso che sia? va bè...
Non sono d'accordo a definire l'asi un ente mangiasoldi, semmai sono certi club che impongono delle quote di ingresso mostruose e delle quote annuali ingiustificatamente alte. Il mio club non l'ho scelto a caso, è uno dei più economici e al raduno annuale (in cui si paga la quota di partecipazione comunque) si mangia e si beve e si fa la prova di regolarità andando ben oltre i soldi richiesti. In fondo l'asi con la quota associativa ti dà la manovella che tutto sommato si legge volentieri (a parte qualche editoriale e qualche servizio burocratico) quando si parla di tecnica e di restauri. E' vero che le assicurazioni nella quasi totalità richiedono la certificazione asi, ed è altrettanto vero che l'asi ha spinto in maniera evidente a che le certificazioni fossero valide solo per l'anno in cui uno è iscritto. Non solo, la cena di Loi con Berselli non è stata solo un'occasione per mangiare insieme, ma per venirsi incontro: tutto bene se tutti son contenti, purtroppo così non è stato e anzi, mi pare di vedere dappertutto un malumore generale verso un supposto "monopolio ASI". Ma attenzione: ll'asi non è più una associazione privata di un gruppo di amici che si sono messi insieme accomunati dalla stessa passione, non è un "blu team" e basta, col fatto che ha ricevuto (perchè l' ha voluta) una investitura ufficiale di organo certificatore, ed essendo per costituzione un ente no-profit con certe finalità estese a tutti, non solo ai soci paganti, quindi c'è un fortissimo rischio che questo "monopolio" non sia più "supposto" ma reale. E si sa come va a finire, alla fine ci si rimette tutti quanti: si dice anche che la via dell'inferno è lastricata delle buone intenzioni...
Spero che non vada a finire come la Fiat a Torino (guarda caso) che prima ha fatto piazza pulita dei concorrenti, e poi con l'apertura delle frontiere e con le disposizioni europee in fatto di incentivi alla rottamazione, concorrenza, o.p.a. e apertura ad oriente, ha visto il suo monopolio che si era creata dissolversi miseramente.