3^ puntata
Fra tutte le Lagonda V12 la mitica n° 5, quella soprannominata "The old number five", è sicuramente la più gloriosa: si tratta dell'auto giunta terza assoluta (e prima nella sua categoria) a Le Mans del 1939.
La partecipazione della Lagonda alla gara di Le Mans fu quasi un'improvvisazione. La n° 5, quella registrata come HPL 448 con telaio n° 14089 (che potete vedere fotografata in queste pagine), doveva essere l'unica auto preperata per la competizione, ma poi si decise di costruirne una seconda, la n° 6. Al momento della presentazione ufficiale, il 7 giugno del 1939, la n° 6 non era ancora ultimata e la n° 5 era in fase di collaudo, dopo appena 5 mesi di sviluppo. In meno di sei mesi il team Lagonda con a capo Bentley era riuscito a ricavare dal modello stradale una vera sportiva da competizione.
La potenza del nuovo motore al banco era di 206 bhp a 5500 giri (220 dichiarati). Un incremento di potenza del 35% dovuto ad un'ampia serie di modifiche: uso di 4 carburatori SU al posto di 2, nuove testate, differenti condotti di aspirazione, nuovi alberia camme con nuova fasatura, un rapporto di compressione più alto. Quest'ultimo era stato portato a 8,8:1 e si era pensato di incrementarlo ulteriormente, ma il carburante utilizzato a Le Mans lo impedì, quasi sicuramente per problemi di detonazione.
Naturalmente anche telaio, sospensioni, trasmissione e carrozzeria vennero adeguati alle esigenze della gara.
La gara si tenne il 18 giugno 1939. La n° 5 e la n° 6 arrivarono rispettivamente 3° e 4°.
La n° 5 HPL 448, pilotata da Charles Brackenbury, aveva percorso 239 giri ad una media di 83,21 miglia orarie, portando a termine una delle gare automobilistiche più impegnative e consegnando alla storia la Lagonda V12.