Autore Topic: A breve l'attestato di storicità non sarà più accettato dalle assicurazioni !  (Letto 22350 volte)

Offline dariodb

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A breve,
facendosi scudo con il D.M. del 19 marzo 2010, costituiranno un mega "cartello" e l'attestato di storicità sarà ritenuto valido solo dal punto di vista fiscale e non più assicurativo !!!
http://www.dottorini.com/2010/12/ennesimo-delirio-di-onnipotenza-fermatelo.html

Ciao.
dariodb

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Offline tglbrn

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Purtroppo pare sia vero, già attualmente la SARA assicurazioni lo pretende!!
Bruno

Offline Frosty the snowman

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Amici forumisti, mi chiedo cosa ci stia ancora a fare qui questo dariodb. Non ci sono suoi messaggi in tutto il forum in cui traspaia anche solo una velata minima passione per le auto storiche. I suoi messaggi sono soltanto un attacco personale nei confronti dell'unica associazione che da 45 anni sostiene il motorismo storico in Italia, e in particolare del suo presidente. E se le sue affermazioni fossero supportate da elementi reali, potremmo anche ragionarci. Ma qui si travisano i fatti, e vengono riportate palesi inesattezze. Intanto le assicurazioni non sono "pilotate" dall'ASI, ma sono imprese che curano i loro interessi. Pertanto le polizze che decidono di creare per le auto storiche le creano come ritengono più conveniente per i loro bilanci e non certo per far piacere all'ASI. Anche la circolare esplicativa al Decreto in questione, mica l'ha scritta l'ASI: ed è quella che determina questa potenziale novità. Infatti si legge che il Certificato di Rilevanza Storica è l'unico documento che attesta la "storicità" di un'auto. Questo però in palese contrasto con la famosa legge del 2000 in cui si dice che un auto è storica quando è iscritta negli appositi registri. E' la legislazione italiana a non essere chiara: chi fa leggi, decreti, circolari spesso non è all'altezza della situazione, e di ciò si incolpa l'ASI? l'ASI già è in difficoltà così, nella sua opera di mediazione nei confronti di politici, assessori e amministratori vari che vedono l'auto storica a volte come un pollo da spennare (vedi redditometro) a volte come un nemico da combattere (vedi limitazioni alla circolazione) poi ci si mettono anche questi saputoni che anzichè creare compattezza al movimento di appassionati di auto storiche remano contro. Questa situazione non è affatto costruttiva, e messaggi come il precedente li trovo fuori luogo in un forum di appassionati come il nostro.

P.S. se a Perugia un certificato di storicità costa davvero 180 euro, bene ha fatto il presidente Loi a recarsi a Perugia per indagare: tale certificato costa 20 euro, gli altri 160 CHI se li intasca?
l'automobile non è un mezzo di trasporto, ma una compagna di viaggio

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Offline aldino

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Condivido in toto quello che ha scritto Frosty

Offline ares.1982

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 ???

Scusate, ma ho capito bene?
La compagnia di assicurazione di mio nonno applica le tariffe alle storiche ove siano iscritte ad un qualsiasi club. Peraltro non ha mai richiesto di verificare o di dimostrare di essere ancora tesserati. Serve la tessera solo come "accesso" alla tariffa e poi stop.
Da quanto ho capito tra un pò per ottenere la medesima tariffa dovrei esibire necessariamente questo nuovo certificato.
Ma come è rilasciato, da chi? E quanto costa? Si aggiunge all'altro o si sostituisce?

Offline Frosty the snowman

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La compagnia di assicurazione di mio nonno applica le tariffe alle storiche ove siano iscritte ad un qualsiasi club. Peraltro non ha mai richiesto di verificare o di dimostrare di essere ancora tesserati. Serve la tessera solo come "accesso" alla tariffa e poi stop.

Infatti, non esiste una regola generale: ogni compagnia ha la SUA polizza con le SUE regole. Si chiama libero mercato...
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Offline litlegio

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condivido il parere di frosty, anche se non sono un simpatizzante asi.
da noi le assicurazioni richiedono il certificato del club che costa 6 euro.
in fvg il bollo costa 25,54 euri x tutte le storiche,ovviamente solo se circolano.
ne' circolano veramente poche causa vari contributi rottamazione il grosso del danno e' gia' stato fatto.......

Offline DOPPIA GOBBA

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ragazzi in primo luogo non agitiamoci,poi si può essere in accordo o in disaccordo con il parere di chiunque ma il bello di un forum come il nostro è che un utente può dare un 'informazione(giusta o sbagliata) ed un altro (in quasto caso frosty che è molto informato in materia) ha la possibilità di smentire-appoggiare .....comunque di creare un discorso su delle affermazioni,quindi ben vengano i confronti e ben vegano tutti coloro che ci fanno capire le cose....però non arrabiamoci...parliamone ;) ;) :D

Offline csj.bomber

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 :) concordo anch'io con Frosty the snowman ,l'ASI è ovio che cerchi di fare il meglio riguardo il motorismo storico, ma ragionare con chi fa le veci e lo stato stesso non è facile "sia qui che in ogni caso " .
 :-\ ho letto anch'io l'articolo su quella faccenda che dice dariodb sulla manovella di questo mese , ma naturalmente c'ho capito poco dato che parlano di articoli e parole avvocatesche ???, e allora attendo qui, sicuramente gli esperti lo riassumeranno il parole piu' comuni di facile comprensione.
P.S. se a Perugia un certificato di storicità costa davvero 180 euro, bene ha fatto il presidente Loi a recarsi a Perugia per indagare: tale certificato costa 20 euro, gli altri 160 CHI se li intasca?
:) Frosty the snowman ,non è che intende quella cifra come lo è anche qui, ma con la tessera annuale del club compresa e forse ancora con qualcosina con i 180 E che cita.
 :) :)
« Ultima modifica: 18 Dicembre 2010, 13:00:35 da csj.bomber »
Hai voluto la bicicletta: adesso pedala!

Offline Frosty the snowman

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non è che intende quella cifra come lo è anche qui, ma con la tessera annuale del club compresa e forse ancora con qualcosina con i 180 E che cita.
 :) :)

Può anche essere, ma scritto così è fuorviante: non è che se devo iscrivere tre auto, devo pagare 540 euro...
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Offline dariodb

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Ciao a tutti,
in merito all'articolo apparso a pag.5 e pag.13 de La Manovella, ci sarebbe da confrontarsi, confrontarsi con civiltà.

Poi ognuno di noi è padrone di pensarla come vuole, ciò non di meno mai verrà attaccato dal sottoscritto.
Mi viene in mente quel politico che l'altra sera in tv ha attaccato uno studente solo perché non la pensava come lui !

Ma andiamo avanti.

Che l'A.S.I. sia sempre più ingorda non lo dico io, ma i soldi che annualmente introita e che non gli bastano mai.

Anni fa nei 41,32 euro di sua spettanza, potevi richiedere quanti Attestati di Storicità volevi e non pagavi nulla in più.

A Perugia, l'unico club A.S.I. in regime di MONOPOLIO, richiede ben 180 euro per rilasciare l'attestato di storicità (quota club locale+quota asi+costo attestato), SOTTOLINEANDO che l'anno successivo si deve rinnovare la tessera sennò la Regione richiede i soldi del bollo pieno.
In molti abboccano !!!
Cos'è questa truffa ?
Furto con destrezza ?

All'epoca l'A.S.I. faceva annualmente circa 6 MILIONI di euro, ma allora perché vessare ulteriormente chi si iscrive liberamente e non ?

Andiamo ancora avanti.
Con il sig. Berselli avevano studiato a tavolino una legge, il celebre DDL339 che con l'aiuto dell'AC Padania siamo riusciti a bloccare.

Era nefasto questo DDL ?

Per alcuni punti no, era diciamo positivo, ma allora perché penalizzare TUTTI quegli italiani possessori di veicoli 30ntennali non iscritti ad alcun Registro (F.M.I., fiat, lancia, alfa romeo, A.S.I.) che AVREBBERO dovuto per forza iscriversi ?

Come ben sapete, i veicoli 30ntennali in forza dell'art.63 comma 1 L.342/2000 sono automaticamente storici !!!

E perché i collezionisti (come tutti noi !) che abitano in Piemonte, Lombardia, Toscana, Sicilia, Sardegna, Friuli, Valle d'Aosta e Umbria, la cui Regione ha riconosciuto l'autocertificazione o gli Attestati di Club locali (si va o non si va verso il federalismo anche fiscale ?), avrebbero dovuto spendere altri soldi per iscriversi solo a loro, in quanto quegli attestati sarebbero stati considerati NULLI ?

Potremmo continuare a iosa, ma saltiamo ed arriviamo al D.M. del 19 marzo 2010.
Questo Decreto, emanato dal Ministero dei Trasporti, non può avere alcuna validità in ambito fiscale, poiché solo il Ministero delle Finanze può Decretare qualcosa dal punto di vista fiscale.
Pertanto l'unica norma in vigore in Italia dal punto di vista fiscale per i veicoli storici, è l'art.63 L.342/2000 più tutte quelle norme regionali sopra accennate.

Va precisato, quindi, che in ITALIA esistono due Norme che attestano la Storicità di un veicolo, una è secondo il MINISTERO DEI TRASPORTI (art.60 D.Lgs.285/92 e s.m.i.) e l'altra è secondo il MINISTERO DELLE FINANZE (art.63 L.342/2000)!
La prima riguarda UNICAMENTE la circolazione stradale, la seconda riguarda la FISCALITÀ.

Quello che è chiaramente scritto a pag.13 de La Manovella è che:
http://www.dottorini.com/La%20Manovella%20pag.13%20dic.2010.pdf
1) L'attestato di storicità è valido solo dal punto di vista fiscale;
2) Un veicolo è storico solo se ha il Certificato di Rilevanza Storica e Collezionistica;
3) Che le Assicurazioni potrebbero non coprire in caso di sinistro se non si ha il CRSC o se la polizza è stata sottoscritta in forza di una qualunque convenzione assicurativa come quella di Massimo Castoldi di Ruote Ruggenti.

A ciò aggiungi che il fine principe di ogni articolo in merito, è seminare TERRORISMO in capo all'automobilista affinché i "volponi" possano continuare a rimpinguare le proprie casse.

Detto questo, perché mi si deve attaccare ?


Offline Frosty the snowman

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Trovo difficile rispondere al tuo messaggio perchè si mescolano dati oggettivi e opinioni personali (legittime, ma pur sempre personali) in modo assolutamente non distinguibile.
Considero opinioni personali:

- l'ASI è sempre più ingorda.
l'emanazione dei certificati di storicità comporta un'enorme mole di lavoro per la segreteria dell'ASI, ma soprattutto per le segreterie dei singoli club. Normalmente le attività di segreteria in un Club vengono svolte da soci volontari, che dedicano parte del loro tempo al Club per pura passione. Ciò spesso non è più sufficiente, essere in grado di fornire questi servizi comporta dei costi, che vengono in parte compensati dal costo del certificato stesso (dubito che tu non sappia che dei venti euro richiesti la metà è destinata all'ASI e la metà al club affiliato). Perciò il mio parere è che l'ASI non è sempre più ingorda, ma essendo aumentato il lavoro aumentano i costi.
- l'anno successivo si deve rinnovare la tessera sennò la Regione richiede i soldi del bollo pieno.
Che il singolo club faccia affermazioni false per mantenere i propri iscritti è deprecabile, ma non se ne può dare la colpa all'ASI, anzi questi abusi andrebbero eventualmente segnalati.
- A Perugia, l'unico club A.S.I. in regime di MONOPOLIO, richiede ben 180 euro per rilasciare l'attestato di storicità.
Non esiste regime di monopolio tra i club: ci si può iscrivere al club preferito anche se non territorialmente vicino alla propria residenza (e il Club di Perugia, a quanto affermi, sembra abbastanza esoso come propria tassa di iscrizione: liberissimo di farlo, ma liberissimi tutti i collezionisti di Perugia di iscriversi da un altra parte)
- il fine principe di ogni articolo in merito, è seminare TERRORISMO.
Lo scopo dell'articolo è avvisare i lettori di prestare attenzione alle polizze che stipulano. Come già scritto in precedenza, le Compagnie di assicurazione fanno le polizze che vogliono (non sono enti di beneficenza nè uffici statali) e inseriscono i vincoli che ritengono più opportuni per il loro tornaconto, non per quello dell'ASI nè tantomeno per quello degli appassionati.

Concludo ricordando che l'ASI è nato 45 anni fa come associazione di appassionati, e non come comitato di difesa dei possessori di vecchi veicoli. E che ha ottenuto in passato eccellenti risultati, fin che c'è stata coesione e volontà di perseguire un obiettivo comune: la conservazione del patrimonio motoristico storico italiano. Poi, per motivi che non conosco a fondo ma che non ritengo legati all'interesse degli appassionati veri, come i capponi di manzoniana memoria alcuni personaggi del settore hanno cominciato a scontrarsi con altri personaggi sempre dello stesso settore, con il risultato di dare un'immagine di confusione, di fronte alla quale i legislatori (che già non ne capiscono un gran che e che comunque hanno problemi ben più importanti da affrontare) hanno partorito norme conseguentemente confuse.
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Offline alfatarlo

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A me han già detto che non assicurano più le auto con più di vent'anni anche se certificate, ma solo quelle certificate con più di 30, e non assicurano quelle con gancio traino. Un'altra assicurazione mi ha detto invece che asi o non asi assicurano i ganci solo dalla seconda auto assicurata in poi (come per sincerarsi che non sia l'unica auto posseduta credo).
Già 15 anni or sono l'Helvetia non assicurava le auto se non erano omologate asi (e la certificazione era una cosa molto sconosciuta). Sicuramente in alcune agenzie ci sono stati recentemente degli aumenti consistenti nei premi, del tutto ingiustificati e unilaterali, spesso in cartello con le altre compagnie, anche per chi aveva già un'assicurazione da tempo. Per fortuna non è stato il mio caso. Non è che il rischio sia aumentato, semplicemente si sono rese conto che molta gente con l'0auto ventennale ci girava regolarmente, e disdiceva l'assicurazione del mezzo moderno, quindi, anzichè diminuire il premio delle moderne visto che c'è la crisi, hanno pensato di aumentare le polizze storiche in modo che la somma degli addendi restasse invariato.
Più che l'asi sono le compagnie assicurative ad essere censurabili, così come le banche e le compagnie telefoniche, ma questo è un altro discorso.
Dariodb è un vero appassionato, da quel poco che lo conosco mi pare che abbia fatto e stia facendo per gli appassionati di auto storiche moltissimo, molto di più di tanti che per non sbattersi preferiscono pagare 200 euro al club e non pensarci. Dal mio punto di vista non sono i 200 euro che mi spostano il bilancio, altrimenti anzichè collezionare auto storiche dovrei collezionare carte telefoniche usate. Sicuramente c'è sotto una questione di principio non da poco. Sicuramente anche la nuova legge non porta quelle modifiche sperate da tutti gli appassionati. E se si dice come probabilmente è che l'asi non ha legami con le compagnie assicurative, allora non li ha e non li dovrebbe avere neanche con la politica.

Offline alfatarlo

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L'equivoco di fondo nasce secondo me perchè è la legge che procura all'asi un regime di monopolio di fatto. Cioè è la legge che è sbagliata e incostituzionale, e del resto la battaglia per l'autocertificazione è stata vinta al tar dell'Umbria quindi qualcosa di sbagliato c'è. Se la legge prevedesse l'autocertificazione libera, o riconoscesse come enti certificatori dei club con delle caratteristiche possibili (non avere ognuno come soci un quarto dei veicoli trentennali circolanti, per capirci) allora non avrei niente da obiettare: sarebbero poi i singoli club a stipulare delle polizze in convenzione, come fossero dei broker, con la tal agenzia (così fa il mio club con le auto certificate asi, ma io ho trovato qualcosa di ancora meglio). In pratica ci sarebbe un clima di più sana concorrenza, e la differenza la farebbe la qualità delle "certificazioni" e non la tassa annuale di iscrizione al tal club.
Adesso è inutile nascondersi dietro un dito, la situazione è questa: se acquisti un'auto storica non certificata asi, in genere ti conviene iscriverti all'asi, certificare la macchina e assicurarla con le assicurazioni che prevedono la certificazione, a meno che tu non debba usarla subito e non voglia aspettare i tempi di certificazione. Essere iscritti all'asi porta dei vantaggi non indifferenti, non solo soldi da pagare:
- fiscali (passaggi ridotti, bolli delle ventennali ridotti)
- investimento (una macchina certificata è più rivendibile, e in caso di incidente subito ne viene iconosciuto un valore)
- informativi (la manovella è una rivista con dei begli articoli)
 Forse le compagnie assicurative chiedono l'asi perchè a loro non convengono molto le polizze storiche, non convengono nel senso che non ci guadagnano molto, non che siano in perdita, ci mancherebbe...
Io sono socio asi e sono fiero di esserlo! sono contento di ricevera la manovella, di poter assicurare più macchine, di pagare i bolli ridotti, ecc. detto questo ci sono molte cose da migliorare anche nell'asi, nessuno è perfetto, l'importante è che ci sia la volontà di diventare migliori. Cosa non va? beh non è questo il topic giusto...

PEr le auto tra i dieci e i venti c'è il riva, che grazie ad un'opera di brokeraggio riesce ad assicurare con cifre intorno ai 500 euro l'anno. Idem con le ventennali, conosco molti broker che con meno di 200 euro ti assicurano l'auto "storica" facendoti le stesse limitazini delle assicurazioni che prevedono l'asi: queste ultime chiedono "poco" altrimenti andrebbero fuori mercato rispetto ai primi...

Asi + manovella + club + assicurazione una macchina : 225 euro
non asi + assicurazione una macchina + passaggio pieno + bollo pieno : 175 euro.
« Ultima modifica: 18 Dicembre 2010, 17:03:22 da alfatarlo »

Offline csj.bomber

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Può anche essere, ma scritto così è fuorviante: non è che se devo iscrivere tre auto, devo pagare 540 euro...
:) è no , infatti la tessera e 130 E +- annuale come intendi , poi, non so di preciso, ogni auto iscritta (Attestato di Storicità) in piu' (anche 100) sono quelle sole 20 euro o quel che sono in piu' . :) :)
« Ultima modifica: 18 Dicembre 2010, 20:03:33 da csj.bomber »
Hai voluto la bicicletta: adesso pedala!

 

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