Senza addentrarmi nel ginepraio della politica, mi sento di quotare il pensiero di orso in ogni sua virgola.
Riporto per conoscenza il funzionamento del sistema in Brasile, dato che ci sono stato da poco e ho un amico collezionista che vi abita da diversi decenni: anche li la definizione di vettura "storica" è demandato dallo stato federale (il Brasile è esattamente come gli USA, una federazione composta da 27 stati, la materia automobilistica è di competenza federale, cioè unica per tutto il paese) ad un ente unico, come in Francia: la FBVA (a sua volta federata FIVA).
E' evidente che in un parco circolante come quello brasiliano dove è normale vedere maggiolini di trent'anni usati come vetture da lavoro, magari modificati col motore del furgone 2.0, si è cercato di apporre dei criteri molto stringenti per evitare favoritismi. Le auto storiche in Brasile infatti NON fanno la revisione, mentre le tasse sono molto basse oltre i trent'anni e l'assicurazione RCA non è obbligatoria, essendoci un fondo di copertura per i danni alle persone legato al bollo. Chiaramente non coprendo i danni alle auto, molti fanno delle polizze "kasko" che coprono tutto. Altissime invece le tasse di importazione sia per vetture che per ricambi. Da notare che in Brasile possono comunque essere importati da soggetti privati SOLO AUTOVEICOLI STORICI, previa autorizzazione della dogana e della "agenzia delle entrate" brasiliana, la Receita Federàl. Quindi niente automobili né motociclette nuove a meno di non essere importatori ufficiali.
Ai veicoli storici viene rilasciata la cosiddetta "Placa Preta" (targa nera) che è appunto nera con caratteri azzurri e la scritta "Historico"
1) Fabbricati da almeno trent'anni (prima del 2001 era vent'anni)
2) Che conservano le caratteristiche originarie di fabbricazione
3) Che fanno parte di una collezione (quindi non possono essere il solo veicolo intestato al richiedente)
4) Che presentano un Certificato di Originalità accettato dalla motorizzazione (Denatran).
Cioè sostanzialmente un privato collezionista (mai un'azienda) può richiedere tramite il suo club federato FBVA il rilascio di questo certificato che viene trasmesso alla motorizzazione. Questa (il Denatran appunto) registra la storicità del veicolo e gli conferisce la targa nera. Ogni anno la FBVA invia un file al Denatran con l'elenco dei certificati in vigore.