AGGIORNAMENTO DEL PIANO REGIONALE PER IL RISANAMENTO E LA TUTELA DELLA QUALITÀ DELL'ARIA
STRALCIO DI PIANO PER LA MOBILITÀ
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STRALCIO DI PIANO PER LA MOBILITÀ
INDICE
1. SITUAZIONE ESISTENTE
1.1 POLITICHE, PROVVEDIMENTI ED AZIONI GIÀ REALIZZATI
1.1.1 INIZIATIVE DI LIVELLO NAZIONALE
1.1.2 INIZIATIVE DI LIVELLO REGIONALE
2. NUOVE POLITICHE PER LA MOBILITÀ ED I TRASPORTI
2.1 MISURE PER LA RIDUZIONE DELLE EMISSIONI DOVUTE ALLA MOBILITÀ SU TUTTO IL TERRITORIO REGIONALE
2.1.1 MISURE PER LA RIDUZIONE DELLE EMISSIONI DOVUTE AI VEICOLI UTILIZZATI PER IL TRASPORTO PUBBLICO LOCALE E PER I SERVIZI INTEGRATIVI ALLO STESSO
2.1.2 MISURE PER LA RIDUZIONE DELLE EMISSIONI DOVUTE AI VEICOLI UTILIZZATI PER IL TRASPORTO PRIVATO
2.1.3 MISURE PER LA RIDUZIONE DELLE EMISSIONI DOVUTE AI VEICOLI UTILIZZATI PER IL TRASPORTO E LA DISTRIBUZIONE DELLE MERCI E PER L’ESERCIZIO DELLE ATTIVITÀ COMMERCIALI, ARTIGIANALI, INDUSTRIALI, AGRICOLE E DI SERVIZIO
2.2 MISURE PER LA RIDUZIONE DELLE EMISSIONI DOVUTE ALLA MOBILITÀ NEI COMUNI ASSEGNATI ALLE ZONE DI PIANO
2.3 MISURE PER L’INCENTIVAZIONE DEL PROCESSO DI RIDUZIONE DELLE EMISSIONI DOVUTE ALLA MOBILITÀ
2.4 MISURE DI CONCERTAZIONE CON LO STATO PER IL COMPLETAMENTO DEL PROCESSO DI RIDUZIONE DELLE EMISSIONI DOVUTE ALLA MOBILITÀ
STRALCIO DI PIANO PER LA MOBILITÀ
1 SITUAZIONE ESISTENTE.
Le informazioni che derivano dalle Valutazioni della qualità dell’aria degli anni 2004 e 2005 sul territorio piemontese e dal Sistema regionale di rilevamento della qualità dell’aria delineano, per vaste zone del territorio piemontese, una situazione di forte criticità in relazione agli inquinanti PM10, NO2 ed Ozono, che continuano a presentare frequenti e consistenti superamenti dei limiti.
I valori di PM10 permangono abbondantemente superiori ai valori limite imposti dalla normativa comunitaria: a fronte di un numero di 35 superamenti consentiti nell’arco dell’anno, si registrano da 43 a 75 superamenti in zone di fondo e da 80 a 200 superamenti nelle aree urbane. La media annua di 40 µg/m3, sempre nel 2005, è stata superata in quasi tutte le stazioni urbane, con valori oscillanti tra i 42 ed i 65 µg/m3.
Per il biossido di azoto, permane una condizione di criticità rispetto alla media annua nell’agglomerato di Torino e nelle zone di piano di Torino, Novara, Vercelli e Alessandria.
Per l’Ozono, i limiti sono superati praticamente su tutto il territorio regionale.
Ciò dimostra che nonostante gli sforzi compiuti e gli interventi finanziari posti in campo da parte di tutti i soggetti coinvolti (Stato, Regione, Province, Comuni), la situazione della qualità dell’aria degli ultimi anni non evidenzia significativi miglioramenti.
Recenti studi epidemiologici condotti dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, in collaborazione con APAT e con le ARPA interessate (tra cui ARPA Piemonte), stimano importanti impatti sulla salute umana, con effetti a breve e a lungo periodo sull’apparato respiratorio e cardiovascolare, che si riflettono, a loro volta, sulla morbosità (ricoveri ospedalieri, giornate di astensione dal lavoro) e sulla mortalità per cause naturali.
Nel complesso, a carico della mortalità naturale, per ogni incremento di 10 µg/m3 della concentrazione di PM10, si calcola:
- un aumento dello 0,3% nei decessi a breve termine, ossia nel giro di pochi giorni da incrementi di breve durata;
- un aumento del 4% nei decessi a lungo termine, ossia nel giro di 10 – 15 anni in presenza di incrementi di lunga durata.
Tra le cause di morte in eccesso, rientrano anche i tumori dell’apparato respiratorio, anche in considerazione della presenza nel particolato in ambiente urbano, di molti cancerogeni che hanno il polmone come organo bersaglio.
Il superamento dei limiti comporta inoltre l’adozione di misure sanzionatorie da parte della Commissione Europea (cfr. SEC (2005) 1658 del 13 dicembre 2005) che, applicate al Paese Italia, possono ricadere sul bilancio regionale qualora non risultino adottate tutte le possibili azioni di riduzione delle emissioni. In merito, va osservato che - stante la situazione di generalizzata criticità presente nei principali Paesi europei - la Commissione europea ha proposto al Consiglio l’approvazione di una specifica direttiva (COM(2005) 447 def del 21 settembre 2005) che prevede una “estensione temporale” per il raggiungimento dei limiti entro il 2009, solo limitatamente alle Regioni che abbiano in atto la realizzazione di un preciso pacchetto di misure.
Poiché la situazione di criticità per il rispetto dei limiti è generalizzata in tutta la pianura padana - che, per la particolare condizione orografica e meteoclimatica, richiede azioni più incisive di riduzione delle emissioni in atmosfera concordate su area vasta tra tutti i soggetti coinvolti nella gestione della qualità dell’aria - sono stati avviati contatti con le altre Regioni del bacino padano (Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, Province Autonome di Trento e di Bolzano) che hanno condiviso la necessità di rendere sinergici gli sforzi e coordinare i singoli piani regionali, nell’ambito di una strategia unitaria e finalizzata all’individuazione di concrete ed efficaci azioni per il miglioramento della qualità dell’aria. A tal fine, il 28 ottobre 2005, a Torino è stato sottoscritto l’Accordo fra le Regioni del bacino padano in presenza di rappresentanti della Commissione Europea e del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio, che hanno apprezzato nel merito e nel metodo l’iniziativa.
Fra le iniziative previste nel documento sottoscritto a Torino particolare rilievo assume la volontà di omogeneizzare le misure per la riduzione delle emissioni dovute alla mobilità, per quanto attiene alla definizione di vincoli e disincentivazioni all’utilizzo del mezzo individuale, all’incentivazione ed accelerazione del processo di inserimento sul mercato e di utilizzo di veicoli a minore impatto ambientale (metano, GPL, ibridi, elettrici, idrogeno, ecc.), allo sviluppo della rete di distributori di carburante a minore impatto ambientale (metano, GPL, idrogeno, ecc.), alla promozione e sostegno del Trasporto pubblico locale.
L’aggiornamento dell’Inventario Regionale delle Emissioni in Atmosfera (IREA) conferma che la mobilità delle persone e delle merci rappresenta più di un terzo dei consumi energetici del Piemonte e costituisce la fonte di gran lunga più rilevante di emissioni di inquinanti a tutti i livelli: regionale, provinciale, urbano.
Nella tabella che segue sono indicate per ogni inquinante le emissioni relative al 2001, espresse in ktonnellate anno per la CO2 e in tonnellate anno per tutte le altre sostanze, dovute alla mobilità delle persone e delle merci e la percentuale che queste rappresentano rispetto al totale regionale delle emissioni, dovute all’apporto di tutte le sorgenti.
INQUINANTE CH4 CO CO2 N2O NH3 NMVOC NOx PM10 SO2
EMISSIONI ANNUE MOBILITÀ 1.367,8 259.549,4 10.272,7 1.307,7 1.084,5 32.307,2 63.103,6 10.217,6 1.804,2
INCIDENZA % TOTALE EMISSIONI 0,5 75,9 34,1 4,1 3,2 35,6 64,1 57,7 11,3
Se si considerano gli inquinanti più critici per la qualità dell’aria sul territorio della Regione Piemonte, in particolare il PM10 e l’Ozono, questi dati assumono ancora maggior peso. Deve infatti essere ricordato che nell’ambito dell’inventario sono stimate esclusivamente le emissioni primarie degli inquinanti considerati, ovvero quelle emesse tal quale e direttamente in atmosfera dalle sorgenti (nel caso in esame dai veicoli), mentre non è valutata l’eventuale componente a carattere secondario, che si forma in atmosfera a seguito della parziale trasformazione di sostanze, chiamate precursori.
Recenti studi sulla composizione del PM10 atmosferico indicano che la componente secondaria, dovuta a polveri che si formano a partire dagli ossidi di zolfo e di azoto, dai composti organici e dall’ammoniaca (emessi in quantità significative dai veicoli) è molto rilevante. Secondo i dati riportati nella Relazione Conclusiva della Commissione Nazionale per l’Emergenza Inquinamento Atmosferico, la componente secondaria può arrivare a pesare, nelle zone rurali, fino al 70-80%, mentre nelle aree urbane, a causa della maggiore densità delle sorgenti primarie di polveri, il contributo complessivo delle polveri secondarie è dell’ordine del 50-60%.
Va sottolineato inoltre il peso che assumono le emissioni dovute alla mobilità nella formazione dell’Ozono, inquinante totalmente secondario, che si genera in atmosfera in presenza di radiazione solare a partire dagli ossidi di azoto e dai composti organici volatili.
1.1 POLITICHE, PROVVEDIMENTI ED AZIONI GIÀ REALIZZATI
Le azioni adottate ad ogni livello di governo per la riduzione delle emissioni dovute alla mobilità e ai trasporti sono state prioritariamente indirizzate al miglioramento delle emissioni dei veicoli ed al miglioramento delle caratteristiche dei carburanti.
1.1.1 Iniziative di livello nazionale
A livello nazionale rivestono particolare importanza le seguenti iniziative:
campagne di rottamazione dei veicoli ante EURO, sostenute dallo Stato per accelerare il rinnovo del parco circolante, l’ultima delle quali nel luglio 2002. Con successivi provvedimenti legislativi, opportunamente modificati e approvati dal 2003 ad oggi, le iniziative di rottamazione si sono trasformate in incentivazioni per promuovere l’acquisto e la trasformazione di veicoli a metano o gpl;
riduzione della percentuale di benzene nelle benzine e progressiva riduzione della percentuale di zolfo nel gasolio;
accordo di programma tra Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio, Fiat e Unione Petrolifera per la diffusione dell’utilizzo del metano per autotrazione, che prevedeva, per l’anno 2001, l’utilizzo di 6,5 milioni di euro da destinare a contributi per l’installazione di distributori di metano e di 9 milioni di euro da destinare a contributi per l’acquisto di veicoli a metano;
Iniziativa carburanti a basso impatto ambientale (ICBI), con la quale sono erogati contributi per l’installazione di distributori di metano a servizio delle flotte per il trasporto pubblico locale. In Piemonte tali contributi sono stati fruiti dalle Città di Torino, Alessandria, Novara, che hanno distributori già funzionanti e da Ivrea e Vercelli ancora in fase di costruzione. La Città di Verbania ha recentemente presentato un progetto per l’ammissione al finanziamento. L’iniziativa ICBI ha sostenuto anche la trasformazione a metano o gpl dei veicoli, dapprima quelli immatricolati fra il 1988 e il 1995 e, a partire dal febbraio 2006, quelli immatricolati fra il 1 gennaio 1993 ed il 31 dicembre 2000.
1.1.2 Iniziative di livello regionale
Con la Legge regionale 7 aprile 2000 n. 43, “Disposizioni per la tutela dell’ambiente in materia di inquinamento atmosferico”, è stata contestualmente approvata la “Prima attuazione del Piano regionale per il risanamento e la tutela della qualità dell’aria”.
Con il Piano in questione si è provveduto a definire i primi criteri per la zonizzazione del territorio, per la gestione della qualità dell’aria e per la pianificazione degli interventi necessari per il suo miglioramento complessivo, secondo quanto previsto dal Decreto legislativo 4 agosto 1999 n. 351 e sono stati approvati i primi due Stralci di Piano.