...scusate il bisticcio di parole nel titolo
Apro questo topic perchè ritengo utile riassumere quella che è stata l'evoluzione delle normative che riguardano le nostre auto storiche, in modo da aiutare soprattutto i più giovani e coloro che si sono avvicinati a questo mondo in tempi recenti a comprendere il perchè oggi disquisiamo di ASI, ACI storico, assicurazioni agevolate, esenzioni bollo, ecc ecc.
Invito tutti coloro che scrivono qui e che hanno avuto la fortuna di vivere questa passione in tempi un po' più lontani a integrare questo mio post che basandosi soprattutto sulla memoria presenterà inevitabilmente delle lacune.
Il motorismo storico è nato in Italia verso la fine degli anni '50, gli appassionati erano pochi e raccoglievano rottami da sistemare con i mezzi e le conoscenze che avevano. Non ho vissuto questo periodo ma per ciò che mi raccontano i pionieri del nostro club (fondato nel 1961) non era affatto un hobby solo per facoltosi snob ma già allora c'erano giovani appassionati che mettevano da parte i risparmi per comprarsi a poche lire una vecchia Balilla abbandonata in un cortile e risistemarla nel garage di casa. Da qualcuno venivano additati come matti o eccentrici e il fenomeno era talmente circoscritto che non esistevano leggi o normative specifiche per le auto storiche. Sono quasi subito nate le associazioni di appassionati, e le attività svolte erano indirizzate all'aiuto reciproco nel restauro e il reperimento di pezzi. Inoltre venivano organizzati raduni che visto il numero esiguo di appassionati attiravano partecipanti anche a livello internazionale. A quei tempi le auto storiche non avevano alcun riconoscimento e venivano equiparate alle auto normali. Però non esisteva la tassa di proprietà e si pagava il bollo solo se si circolava. Le auto non venivano radiate se il bollo non era stato pagato, la revisione periodica aveva scadenze più lunghe e procedure meno rigide di oggi. Praticamente bastava che i freni frenassero e che i fari facessero luce. Le compagnie assicurative consentivano il trasferimento della polizza da un veicolo all'altro e quindi si circolava con la polizza del veicolo di tutti i giorni trasferita per brevi periodi sull'auto storica, che tale era solo per l'appassionato proprietario. Oltretutto la RCA è obbligatoria solo dal 1969.
Nel 1966 nasce l'ASI come federazione dei club italiani, che qualche anno dopo istituisce la prima forma di certificazione, che si chiamava "omologazione ASI" impropriamente conosciuta oggi anche con il termine "targa oro ASI". Si trattava di una certificazione interna senza alcun valore legislativo, istituita per dare una "patente" di storicità ad un veicolo che poteva così essere considerato degno di partecipare agli eventi organizzati dall'ASI garantendo che a tali eventi partecipassero esclusivamente veicoli significativi dal punto di vista della correttezza storica.
All'omologazione ASI potevano accedere tutti i veicoli anteguerra e alcuni veicoli più recenti individuati dall'ASI tramite quella che veniva definita "lista chiusa", e che aveva a quel momento esclusiva validità interna. Tale lista veniva periodicamente aggiornata e considerava veicoli costruiti fino a venti anni prima.
La prima svolta si ha nel 1983, quando viene istituita la tassa di proprietà. I collezionisti si trovano di fronte ad una situazione pericolosa: o si paga la tassa per tutti i veicoli (non solo per quelli utilizzati, ma anche per quelli in restauro o in collezioni statiche) o si rischia la radiazione. In questo frangente viene ottenuta dall'ASI la possibilità di richiedere direttamente al ministero del tesoro l'esenzione dalla tassa per i veicoli storici. Il criterio è quello stabilito dall'ASI, ovvero tutti i veicoli anteguerra sono da considerare storici, e per quelli dal dopoguerra fino al 1963 (venti anni di età) viene recepita la lista chiusa ASI (che era nata con un altro scopo). Tale lista viene recepita dal ministero e mai aggiornata.
Nel frattempo alcune compagnie assicurative cominciano ad offrire polizze specifiche (es. polizze di breve durata che consentivano l'utilizzo in caso di manifestazioni) ma per chi voleva utilizzare l'auto storica più liberamente continuava ad esserci soltanto la polizza tradizionale.
Verso la metà degli anni '90 la possibilità di esenzione dalla tassa di proprietà viene estesa a tutti i veicoli in possesso di omologazione ASI (inizialmente la lista dei veicoli omologabili ASI e quella depositata al ministero coincidevano), sempre dietro presentazione di richiesta al ministero. Questa modifica rappresenta solo in apparenza un vantaggio, perchè toglie di fatto la possibilità di esentare veicoli messi a riposo ma che necessitano di un restauro, essendo la omologazione ASI concessa soltanto a veicoli degni di partecipare alle manifestazioni ASI, quindi conservati bene o restaurati.
Nello stesso periodo le compagnie assicurative, in seguito alla liberalizzazione del mercato, cominciano ad introdurre polizze agevolate basate sulla valutazione del mercato e dei rischi connessi, senza che ci sia una specifica normativa in merito.
Nel 2000 la legge 342 cambia radicalmente le cose di nuovo con un vantaggio solo apparente, in quanto a fronte di un esenzione automatica per tutti i veicoli ultratrentennali (quindi anche a quelli in attesa di un recupero), di fatto istituisce una nuova tassa di circolazione per le auto storiche, seppure di lieve entità.
Il resto è storia recente.