Autore Topic: excursus storico sulle normative per auto storiche  (Letto 11469 volte)

Offline Frosty the snowman

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excursus storico sulle normative per auto storiche
« il: 05 Dicembre 2013, 16:06:33 »
...scusate il bisticcio di parole nel titolo  ;)

Apro questo topic perchè ritengo utile riassumere quella che è stata l'evoluzione delle normative che riguardano le nostre auto storiche, in modo da aiutare soprattutto i più giovani e coloro che si sono avvicinati a questo mondo in tempi recenti a comprendere il perchè oggi disquisiamo di ASI, ACI storico, assicurazioni agevolate, esenzioni bollo, ecc ecc.

Invito tutti coloro che scrivono qui e che hanno avuto la fortuna di vivere questa passione in tempi un po' più lontani a integrare questo mio post che basandosi soprattutto sulla memoria presenterà inevitabilmente delle lacune.

Il motorismo storico è nato in Italia verso la fine degli anni '50, gli appassionati erano pochi e raccoglievano rottami da sistemare con i mezzi e le conoscenze che avevano. Non ho vissuto questo periodo ma per ciò che mi raccontano i pionieri del nostro club (fondato nel 1961) non era affatto un hobby solo per facoltosi snob ma già allora c'erano giovani appassionati che mettevano da parte i risparmi per comprarsi a poche lire una vecchia Balilla abbandonata in un cortile e risistemarla nel garage di casa. Da qualcuno venivano additati come matti o eccentrici e il fenomeno era talmente circoscritto che non esistevano leggi o normative specifiche per le auto storiche. Sono quasi subito nate le associazioni di appassionati, e le attività svolte erano indirizzate all'aiuto reciproco nel restauro e il reperimento di pezzi. Inoltre venivano organizzati raduni che visto il numero esiguo di appassionati attiravano partecipanti anche a livello internazionale. A quei tempi le auto storiche non avevano alcun riconoscimento e venivano equiparate alle auto normali. Però non esisteva la tassa di proprietà e si pagava il bollo solo se si circolava. Le auto non venivano radiate se il bollo non era stato pagato, la revisione periodica aveva scadenze più lunghe e procedure meno rigide di oggi. Praticamente bastava che i freni frenassero e che i fari facessero luce. Le compagnie assicurative consentivano il trasferimento della polizza da un veicolo all'altro e quindi si circolava con la polizza del veicolo di tutti i giorni trasferita per brevi periodi sull'auto storica, che tale era solo per l'appassionato proprietario. Oltretutto la RCA è obbligatoria solo dal 1969.

Nel 1966 nasce l'ASI come federazione dei club italiani, che qualche anno dopo istituisce la prima forma di certificazione, che si chiamava "omologazione ASI" impropriamente conosciuta oggi anche con il termine "targa oro ASI". Si trattava di una certificazione interna senza alcun valore legislativo, istituita per dare una "patente" di storicità ad un veicolo che poteva così essere considerato degno di partecipare agli eventi organizzati dall'ASI garantendo che a tali eventi partecipassero esclusivamente veicoli significativi dal punto di vista della correttezza storica.
All'omologazione ASI potevano accedere tutti i veicoli anteguerra e alcuni veicoli più recenti individuati dall'ASI tramite quella che veniva definita "lista chiusa", e che aveva a quel momento esclusiva validità interna. Tale lista veniva periodicamente aggiornata e considerava veicoli costruiti fino a venti anni prima.

La prima svolta si ha nel 1983, quando viene istituita la tassa di proprietà. I collezionisti si trovano di fronte ad una situazione pericolosa: o si paga la tassa per tutti i veicoli (non solo per quelli utilizzati, ma anche per quelli in restauro o in collezioni statiche) o si rischia la radiazione. In questo frangente viene ottenuta dall'ASI la possibilità di richiedere direttamente al ministero del tesoro l'esenzione dalla tassa per i veicoli storici. Il criterio è quello stabilito dall'ASI, ovvero tutti i veicoli anteguerra sono da considerare storici, e per quelli dal dopoguerra fino al 1963 (venti anni di età) viene recepita la lista chiusa ASI (che era nata con un altro scopo). Tale lista viene recepita dal ministero e mai aggiornata.

Nel frattempo alcune compagnie assicurative cominciano ad offrire polizze specifiche (es. polizze di breve durata che consentivano l'utilizzo in caso di manifestazioni) ma per chi voleva utilizzare l'auto storica più liberamente continuava ad esserci soltanto la polizza tradizionale.

Verso la metà degli anni '90 la possibilità di esenzione dalla tassa di proprietà viene estesa a tutti i veicoli in possesso di omologazione ASI (inizialmente la lista dei veicoli omologabili ASI e quella depositata al ministero coincidevano), sempre dietro presentazione di richiesta al ministero. Questa modifica rappresenta solo in apparenza un vantaggio, perchè toglie di fatto la possibilità di esentare veicoli messi a riposo ma che necessitano di un restauro, essendo la omologazione ASI concessa soltanto a veicoli degni di partecipare alle manifestazioni ASI, quindi conservati bene o restaurati.

Nello stesso periodo le compagnie assicurative, in seguito alla liberalizzazione del mercato, cominciano ad introdurre polizze agevolate basate sulla valutazione del mercato e dei rischi connessi, senza che ci sia una specifica normativa in merito.

Nel 2000 la legge 342 cambia radicalmente le cose di nuovo con un vantaggio solo apparente, in quanto a fronte di un esenzione automatica per tutti i veicoli ultratrentennali (quindi anche a quelli in attesa di un recupero), di fatto istituisce una nuova tassa di circolazione per le auto storiche, seppure di lieve entità.

Il resto è storia recente.
l'automobile non è un mezzo di trasporto, ma una compagna di viaggio

Offline Sovrasterzo

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Re: excursus storico sulle normative per auto storiche
« Risposta #1 il: 05 Dicembre 2013, 21:18:17 »
Complimenti per il lavoro Frosty!  ;)

Solo una precisazione:

Oltretutto la RCA è obbligatoria solo dal 1969.
Dal 14/6/1971, mentre era la Legge che ne introdusse l'obbligo ad essere del 1969 (Legge 990/1969). Questa prevedeva che l'obbligo scattasse dal 180° giorno successivo alla pubblicazione del Regolamento previsto dalla Legge stessa (Art. 43) il quale divenne il D.P.R. 973/1970, pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 14/12/1970.

La Legge 990/69 fu poi sostituita dal D.Lgs. 209/2005, il quale istituì il Codice delle Assicurazioni Private, ma questa è storia recente.

Offline nigel68

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Re: excursus storico sulle normative per auto storiche
« Risposta #2 il: 06 Dicembre 2013, 07:53:06 »
Ben fatto, è bello ricordare a tutti come siamo arrivati a questo punto e quanti / quali sacrifici abbiamo dovuto affrontare... Oggi a me sembra tutto più facile anche se c'è qualche difficoltà in più per le revisioni.

Per i "newbies" o "novizi" per usare una parola più corretta, consiglio di armarsi di tanta pazienza e leggere, informarsi, frequentare club e raduni dove prendere informazioni dirette, numeri di telefono ecc ecc.

E' una passione che bisogna conquistarsi ;) poi è vero che oggi c'è internet mentre noi dovevamo andare in biblioteca a Milano, chiedere la consultazione e fotocopiare un vecchio Quattroruote per avere due dati tecnici... però bisogna comunque darsi da fare e informarsi allo sfinimento, la rete è anche piena di idiozie.
"Quando un italiano vede passare un'auto di lusso il suo primo pensiero non è di averne una anche lui, ma di tagliarle le gomme" - Indro Montanelli 1909-2001

Offline Sovrasterzo

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Re: excursus storico sulle normative per auto storiche
« Risposta #3 il: 06 Dicembre 2013, 10:52:50 »
Ben fatto, è bello ricordare a tutti come siamo arrivati a questo punto e quanti / quali sacrifici abbiamo dovuto affrontare... Oggi a me sembra tutto più facile anche se c'è qualche difficoltà in più per le revisioni.

Per i "newbies" o "novizi" per usare una parola più corretta, consiglio di armarsi di tanta pazienza e leggere, informarsi, frequentare club e raduni dove prendere informazioni dirette, numeri di telefono ecc ecc.

E' una passione che bisogna conquistarsi ;) poi è vero che oggi c'è internet mentre noi dovevamo andare in biblioteca a Milano, chiedere la consultazione e fotocopiare un vecchio Quattroruote per avere due dati tecnici... però bisogna comunque darsi da fare e informarsi allo sfinimento, la rete è anche piena di idiozie.
Quoto!  ;)

Offline orso

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Re: excursus storico sulle normative per auto storiche
« Risposta #4 il: 06 Dicembre 2013, 22:36:45 »
Bel topic, gran lavoro, commenti impeccabili  :D
Mi allontano qualche giorno e fate questo gran bel lavoro: complimenti!

Serve sicuramente ai giovani conoscere "come eravamo";
per giovane intendo non l'età anagrafica, ma chi è nel settore da poco; allora anche gli anziani che inveiscono contro il sistema attuale, senza conoscere le grandi battaglie fatte per avere i due diritti che ci sono oggi riconosciuti.
Giusto ricordare che negli anni '60, quando il motorismo storico si riduceva a poche vetture "pre-war",
Aci si è ben guardata da occuparsi della tutela del patrimonio storico, del valore della prima industrializzazione del Paese.
Per Aci è stato molto più remunerativo ottenere l'assegnazione del PRA e la gestione di servizi come l'esazione della tassa di circolazione e il monopolio del soccorso stradale in autostrada; il tutto senza gara d'appalto, naturalmente!
Tutto, tranne che tutelare l'automobilista, con l'auto storica come con quella di ogni giorno.
;)
« Ultima modifica: 06 Dicembre 2013, 22:45:11 da orso »

Offline Sovrasterzo

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Re: excursus storico sulle normative per auto storiche
« Risposta #5 il: 06 Dicembre 2013, 23:41:34 »
Bel topic, gran lavoro, commenti impeccabili  :D
Mi allontano qualche giorno e fate questo gran bel lavoro: complimenti!
Frosty ha avuto un'ottima idea!  ;)

Offline orso

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Re: excursus storico sulle normative per auto storiche
« Risposta #6 il: 21 Dicembre 2014, 23:50:21 »
Appena avremo la pubblicazione sulla GU del testo definitivo della Legge di Stabilità,
sarà da aggiornare anche questa discussione  :)
Nell'attesa vorrei riassumere, secondo la mia visione da osservatore esterno,
la valenza dei Commi della discordia.


Il 2° comma identifica i veicoli di particolare interesse storico e collezionistico :
 a) i veicoli costruiti specificamente per le competizioni;
 b) i veicoli costruiti a scopo di ricerca tecnica o estetica, anche in vista di partecipazione ad esposizioni o mostre;
 c) i veicoli i quali, pur non appartenendo alle categorie di cui alle lettere a) e d), rivestano un particolare interesse storico o collezionistico in ragione del loro rilievo industriale, sportivo, estetico o di costume.
Il 3° comma stabilisce che Asi (ed anche FMI, per le moto) avrebbero identificato i veicoli meritevoli con propria determinazione.

 La FMI ha inteso stilare una lista chiusa dei modelli per ciascun costruttore, che é stata aggiornata regolarmente ogni anno solare ; questa soluzione aveva il pregio di essere economica per il cittadino (pertanto ben accetta), per contro però lasciava in vita e senza tasse dei nobili rottami, mentre destinava all’oblio, in quanto plebeo, lo scooter ben conservato.

ASI ha invece inteso valutare ogni singolo veicolo in sedute dedicate, proprio ad evitare la rottamazione di una Ritmo CL ben conservata, dopo aver salvato una Ritmo Abarth 130, taroccata, violentata, spompata, perché questo sarebbe stato lo scenario con la lista chiusa redatta sul rango del modello e senza controllo.
« Ultima modifica: 22 Dicembre 2014, 00:07:23 da orso »

Offline orso

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Re: excursus storico sulle normative per auto storiche
« Risposta #7 il: 22 Dicembre 2014, 00:02:39 »
L’idea era pregevole ed avrebbe funzionato, se applicata in un Paese con senso civico davvero europeista, ma ... il protocollo operativo di Asi aveva dei costi per l’appassionato, peraltro come in F, B, D, GB, giacché da nessuna parte esiste un servizio erogato gratuitamente.
Ecco allora il parto dell’idea ibrida, con costi inferiori : certificazioni sulla base della sola documentazione fotografica, cui é seguito il malcostume, tutto italico, di veicoli restaurati solo con photoshop o ancora peggio targhe del rottame montate sul bel veicolo dell’amico compiacente.
Comprenderete tutti che siamo davanti a reati di rilevanza penale, quali truffa, falsa dichiarazione, etcetera; difficile stabilire se tutto questo non sia stato notato dai piccoli sodalizi che, ansiosi di crescere, accettavano chiunque.
ASI in quanto Federazione non ha potere di controllo sulle certificazioni già rilasciate, ma ha colpevolmente trascurato un fenomeno che dilagava.
Come infatti ci ha ricordato Frosty the Snowman, tutti i Clubs seri hanno chiesto ripetutamente di essere tutelati con ispezioni sul territorio, “bannando” i clubs conniventi col malcostume, ma l’opinione prevalente, di parte della dirigenza, rimandava allo Stato i poteri di controllo : sulla base del diritto sicuramente, ma come non leggere, in questa inerzia, il desiderio di mantenere i consensi dei delegati sul territorio ?
JE ACCUSE
perché se nessuno é colpevole, siamo comunque tutti responsabili.
Il cittadino furbetto che ci ha ingannati con un’auto illegittima per un micro-interesse personale, ma anche il club con aspirazioni da prima donna ed Asi che non si é posta domande, entrambi attenti alla logica lineare e progressiva dell’aumentare degli associati.
Altrettanta responsabilità é da ascrivere a chi ha alimentato le conflittualità e mi riferisco, in particolare, agli utenti che urlavano in rete, accecati da odio e rancore personali, come ai saccenti che han fatto ricorso sino in Cassazione (molto più costoso del bollo o di Asi) ; in tanti hanno agito alimentando solo il proprio Ego, senza consapevolezza sulle conseguenze del loro agire, spesso senza neanche un veicolo meritevole.
E ancora sono responsabili i media che amano far notizia su tutto, senza porsi domande e senza cercare il vero ; anche Aci che non potendo entrare nel mondo delle storiche certificate, ha pensato bene di far uscire le storiche e riportarle all’ombra del suo PRA.
At last but not least sono responsabili gli Amministratori Pubblici e la Politica che, rilevando l’incapacità al dialogo e lo squallore del linguaggio rancoroso, nauseati dal clamore suscitato dai toni forti, hanno inteso risolvere con una bandiera rossa !
Più rapido e remunerativo lavarsene le mani che avviare una mediazione tra le parti, perseguendo la crescita della Nazione ed il benessere dei Cittadini !
Indubbio che quanto accaduto é una sconfitta politica per Asi,
aggredita prima da chi saggio non lo sarà mai,
indebolita da certe scelte conflittuali di tutte le parti in causa,
condannata infine dai falchi che l'hanno governata.
Ora lo spettacolo é finito e pagheranno il bollo tutti !
   :o

Complimenti al Sistema Italia !
Si, complimenti perché i francesi il bollo non lo pagano per le storiche, ma neanche sulle auto nuove,
il carburante é più basso di 20 cent/litro, la sanità é …
Bah lasciamo perdere, tanto si sa, i furbi siamo noi !     >:(   
« Ultima modifica: 22 Dicembre 2014, 00:17:50 da orso »

Offline nigel68

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Re: excursus storico sulle normative per auto storiche
« Risposta #8 il: 22 Dicembre 2014, 08:35:45 »
.. i francesi il bollo non lo pagano per le storiche, ma neanche sulle auto nuove,
il carburante é più basso di 20 cent/litro, la sanità é …
Bah lasciamo perdere, tanto si sa, i furbi siamo noi !     >:(   


Eh certo, perché loro non hanno il bidet, mentre noi abbiamo la Gabanelli.  8)
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Offline Sovrasterzo

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Re: excursus storico sulle normative per auto storiche
« Risposta #9 il: 22 Dicembre 2014, 11:33:36 »
ASI ha invece inteso valutare ogni singolo veicolo in sedute dedicate, proprio ad evitare la rottamazione di una Ritmo CL ben conservata, dopo aver salvato una Ritmo Abarth 130, taroccata, violentata, spompata, perché questo sarebbe stato lo scenario con la lista chiusa redatta sul rango del modello e senza controllo.
L'ASI non aveva alcun potere decisionale in merito, ovvero ha come "unificato" le due normative (l'Art. 60 del C.d.S. e l'Art. 63 della L. 342/2000), nonostante prevedano cose ben diverse:

- Giusto? secondo me si, è assurdo non valutare ogni singolo veicolo (inoltre andrebbe fatto a scadenze regolari, non solo una volta).

- Lecito? assolutamente no, la legge va rispettata sempre e comunque.

Citazione
Ecco allora il parto dell’idea ibrida, con costi inferiori : certificazioni sulla base della sola documentazione fotografica, cui é seguito il malcostume, tutto italico, di veicoli restaurati solo con photoshop o ancora peggio targhe del rottame montate sul bel veicolo dell’amico compiacente.
Questi sono, alcuni, dei requisiti per il conseguimento del CRS, ai sensi del D.M. 17/12/2009, ai fini della classificazione di "veicolo di interesse storico e collezionistico", ai sensi dell'Art. 60 del C.d.S., ma non hanno alcun nesso con la tassa di circolazione per le ultraventennali, alla quale si ha diritto meramente essendo parte della determinazione annuale che l'ASI non ha mai, desuetamente, prodotto.

La mia proposta consisteva proprio in questo, nell'equiparare le due definizioni, ovvero "o il veicolo è iscritto o niente agevolazione", prevedendo inoltre requisiti ben più restrittivi per l'iscrizione, controlli periodici, responsabilità dirette sia del Club (Commissario) che del proprietario del veicolo, e tassa forfettaria fissa (a prescindere dalla circolazione) di 25.82 € per tutti.

Comunque, riguardo alle foto, queste non sono sufficienti, il Commissario firma di aver periziato il veicolo, quindi anche ad ora è responsabile in caso di foto fasulle, perché significa che non avrebbe controllato il veicolo personalmente.

Citazione
saccenti che han fatto ricorso sino in Cassazione (molto più costoso del bollo o di Asi)
Non sono d'accordo. Un cittadino che si vede negato un diritto ed arriva al terzo grado di giudizio non è saccente, è da ammirare. Questo paese non cambierà mai perchè la stragrande maggioranza della gente si piega a tutto perché "tanto siamo in Italia" e discorsi del genere.

Citazione
in tanti hanno agito alimentando solo il proprio Ego, senza consapevolezza sulle conseguenze del loro agire, spesso senza neanche un veicolo meritevole.
Sicuramente, quando invece seguendo un'unica proposta (che oggi tutti quelli che non votarono a favore sfido a dire che non avrebbero preferito rispetto a quanto si è ormai verificato) tutti uniti, si sarebbe risolto l'arcano. La vera questione è che tanti scrivono di normativa ma pochissimi ne hanno vera cognizione.

Citazione
E ancora sono responsabili i media che amano far notizia su tutto, senza porsi domande e senza cercare il vero ; anche Aci che non potendo entrare nel mondo delle storiche certificate, ha pensato bene di far uscire le storiche e riportarle all’ombra del suo PRA.
Quoto.

Citazione
Indubbio che quanto accaduto é una sconfitta politica per Asi
L'ASI rischia seriamente di scomparire.
« Ultima modifica: 22 Dicembre 2014, 11:37:13 da Sovrasterzo »

Offline Frosty the snowman

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Re: excursus storico sulle normative per auto storiche
« Risposta #10 il: 22 Dicembre 2014, 12:06:08 »

L'ASI rischia seriamente di scomparire.

Assolutamente no. L'ASI esiste da molto prima del 2000 e i suoi scopi statutari sono ben altri. La sua esistenza è assolutamente slegata da questa incombenza, che ora non avrà più.
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Offline Sovrasterzo

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Re: excursus storico sulle normative per auto storiche
« Risposta #11 il: 22 Dicembre 2014, 12:45:16 »
Assolutamente no. L'ASI esiste da molto prima del 2000 e i suoi scopi statutari sono ben altri. La sua esistenza è assolutamente slegata da questa incombenza, che ora non avrà più.
Assolutamente si. Tant'è che loro stessi lo hanno scritto nel documento che pubblicarono qualche tempo fa per richiedere che non venisse attuata la riforma della tassa di circolazione. Inoltre, l'unica incombenza in merito che hanno avuto non l'hanno mai rispettata.

Offline nigel68

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Re: excursus storico sulle normative per auto storiche
« Risposta #12 il: 22 Dicembre 2014, 13:15:03 »
Se tutte le Regioni si fossero comportate come la Lombardia, se la Gabanelli si fosse dedicata alla fellatio anzichè all'invidia del vicino di casa e se un certo soggetto avesse pagato il misero bollo della sua A112 senza rompere i maroni alla Cassazione, non saremmo arrivati a tanto. E chiudo.
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Offline Sovrasterzo

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Re: excursus storico sulle normative per auto storiche
« Risposta #13 il: 22 Dicembre 2014, 13:47:59 »
La Lombardia sarebbe da prendere come esempio, ma purtroppo sai bene che le Regioni abbiano, purtroppo, autonomia. Per il "soggetto del misero bollo", non sono d'accordo, per me è una specie di "eroe della normativa", un "Davide contro Golia", il quale sapeva di poter usufruire dell'autocertificazione e l'ha fatto, fino in fondo, ed ha vinto. Io lo stimo molto.

Poi bellissima quella della Gabanelli :)

Offline Frosty the snowman

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Re: excursus storico sulle normative per auto storiche
« Risposta #14 il: 22 Dicembre 2014, 14:23:33 »
Io sono d'accordo con Nigel. Le "battaglie" portate avanti e sbandierate con orgoglio da chi voleva ottenere un privilegio senza rispettarne le condizioni, non hanno di certo giovato.
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