Autore Topic: Ecco come cambiare opinione (se conviene)  (Letto 6961 volte)

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Ecco come cambiare opinione (se conviene)
« il: 26 Agosto 2008, 17:38:13 »
 :-[Come molti sanno, è consuetudine del presidente dell’ASI indirizzare mensilmente, attraverso le pagine dell’organo dell’ente, una “Lettera ai lettori” in cui espone il proprio punto di vista e le sue riflessioni.
Molte volte gli argomenti trattati riguardano strettamente le attività dell’ente e sono quindi di interesse per i soli tesserati, altre volte spaziano su temi che coinvolgono la totalità degli appassionati.
Noi seguiamo sempre con interesse le dichiarazioni del presidente ma il titolo della “Lettera” di agosto “A proposito del nuovo Disegno di Legge Berselli…..” ha stimolato in modo particolare la nostra curiosità.
Anche se lo abbiamo già ripetutamente affermato, desideriamo ribadire che indistintamente tutti i testi presentati al Parlamento dal 2001 ad oggi sono delle più o meno riuscite “variazioni sul tema” del DdL 5019, da noi studiato e presentato nel febbraio 2001 dal senatore Giancarlo Pasquini. A questo abbiamo fatto seguire altri 3 DdL e un PdL.
Quanto precede unicamente per riaffermare che A.A.V.S. è la più qualificata a esprimere giudizi sulla validità di provvedimenti a tutela del motorismo storico per essere stata la prima ad avvertire la necessità di tali provvedimenti e l’unica a farsene promotrice.
Sfortunatamente, in tutte le occasioni improvvidi interventi hanno finito con lo snaturare il testo predisposto al punto da doverci, nostro malgrado, rallegrare del fatto che tali DdL non siano mai giunti all’approvazione finale. 
Esaurita questa doverosa premessa, ritorniamo alla “Lettera” del presidente.
E’fuor di dubbio che è proprio della persona intelligente saper modificare, nel corso del tempo, il proprio giudizio su un determinato argomento ma la repentina virata a 180° effettuata nel giro di pochi mesi dal presidente dell’ASI a proposito dei provvedimenti a tutela del motorismo storico, ci lascia, a dir poco, sbalorditi.
Non dimentichiamo infatti i giudizi pesantemente negativi espressi dal presidente ASI sul DdL 2575 (Magnalbò) e l’enfasi con cui ha informato (La Manovella, gennaio 2008, pag. 5) di aver fatto presentare ben 110 emendamenti al Testo Unificato all’esame della Commissione Lavori Pubblici e Comunicazioni del Senato.
E’ evidente che la presentazione di un numero così elevato di emendamenti ad un testo composto di soli 14 articoli non aveva come fine il miglioramento del provvedimento ma quello, molto meno nobile, di frenarne l’iter parlamentare fino a farlo decadere, cosa che si è puntualmente verificata con la improvvisa fine della Legislatura.
Cosa avrà di tanto rivoluzionario il DdL 339 (Berselli) da indurre il presidente ASI a cambiare radicalmente giudizio, tanto da giudicarlo “una buona legge” ed indurlo a concludere il suo commento con un “Per ora, grazie Filippo” ?
Ve lo diciamo noi:  praticamente nulla ! 
Il DdL 339 altro non è che il Testo Unificato, che aveva indotto il presidente ASI a far presentare 110 emendamenti, al quale il senatore Berselli ha apportato alcune modifiche del tutto irrilevanti se si eccettua l’età dei veicoli, che da 30 anni (in linea con le indicazioni FIVA) passa a 25 e un’altra, di cui parleremo in seguito.
Abbiamo già avuto occasione di esprimere il nostro giudizio sostanzialmente negativo sui contenuti del Testo Unificato che ritroviamo pari pari nel DdL 339 del senatore Berselli e nel suo “gemello” DdL 94 presentato dal senatore Filippi.
In entrambi questi provvedimenti, all’Art. 9, in materia di “Condizioni per la circolazione dei veicoli di interesse storico e collezionistico su strada” non c’è traccia dell’unico punto veramente irrinunciabile se si vuole che i veicoli storici continuino a farsi ammirare nelle strade italiane e non vengano ridotti a pezzi da museo o venduti all’estero: la salvaguardia della libertà di circolazione.
Ricordiamo ancora una volta che la quasi totalità dei veicoli di interesse storico appartengono alle categorie Euro 0 o Euro 1 e che, in assenza di qualche deroga – come quelle già concesse in Germania e in Danimarca - sono sottoposti a tutte le limitazioni alla circolazione previste per queste categorie di veicoli. Sono quindi destinati a sparire definitivamente dalla circolazione entro breve tempo.
Evidentemente al presidente ASI interessa poco che i propri soci possano utilizzare i loro veicoli su strada.
Qual è allora l’argomento che lo ha entusiasmato e gli ha fatto cambiare radicalmente opinione ?
Crediamo di aver trovato la risposta a questo interrogativo nella seconda modifica di qualche rilevanza che abbiamo riscontrato nei DdL 94 e 339.
All’Art. 2, dopo le scontate dichiarazioni preliminari in cui si afferma che la legge “favorisce la possibilità di costituire libere associazioni di collezionisti di veicoli di interesse storico e collezionistico fondate su base volontaria e senza vincolo di esclusiva….” si passa ad elencare i requisiti richiesti: “riunire non meno di 60 club o scuderie ciascuno dei quali con almeno 100 soci iscritti; presenza ed operatività in non meno di 10 regioni italiane e da almeno tre anni; riconoscimento da parte della FIVA o della FIA”
E’ opportuno sottolineare come il Testo Unificato (quello dei 110 emendamenti) richiedesse un numero minimo di 50 soci per ogni club e la presenza in sei regioni anziché 10.
Ecco quindi svelato l’arcano dell’improvviso entusiasmo del presidente dell’ASI e trovata una spiegazione per il “Per ora, grazie Filippo”.
Con questi vincoli, praticamente raddoppiati, chi potrà mai intaccare il monopolio ASI ?
In sintesi possiamo rilevare come il DdL Berselli (e il gemello DdL Filippi) non prospetta nessuna soluzione per la sopravvivenza stessa del movimento dei veicoli storici mentre pone tutti i presupposti per perpetuare il monopolio dell’ASI.
Si tratta di due provvedimenti che non servono agli appassionati.
A.A.V.S. da parte sua si è fatta promotrice del DdL 946, presentato lo scorso 23 luglio dal senatore Giulio Camber, che, a nostro avviso, tutela nel modo migliore gli interessi di indistintamente tutti gli appassionati e che ci ripromettiamo di illustrare nei dettagli e commentare quanto prima.
Per maggiori informazioni : www.aavs.it

GTI79

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Re: Ecco come cambiare opinione (se conviene)
« Risposta #1 il: 26 Agosto 2008, 17:47:04 »
Se le cose stanno così, già l'ASI non stà simpatica a molti, ora avrà ancora più nemici.
Alla fine sono i soldi che comandano tutto, ma onestamente non credo che sia solo questo il punto della "felicità" del presidente.
Io credo che sia felice anche per alcun punti che finalmente verranno presi in considerazione grazie al Testo Unificato.
Almeno questo è il mio pensiero, per esprimere un giudizio più competente bisognerebbe conoscere esattamente tutti i punti.

Offline GT

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Re: Ecco come cambiare opinione (se conviene)
« Risposta #2 il: 26 Agosto 2008, 22:54:11 »
Già...

comunque la cosa non mi sorprende più di tanto. Alla fine questi signori guardano soltanto al loro personale tornaconto e sembrano poco interessati ai reali problemi degli appassionati.

Offline matweb

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Re: Ecco come cambiare opinione (se conviene)
« Risposta #3 il: 07 Settembre 2008, 14:25:35 »
Vero, sembrano anche davvero poco appassionati di auto d'epoca...

furbo

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Re: Ecco come cambiare opinione (se conviene)
« Risposta #4 il: 07 Settembre 2008, 16:19:01 »
Già...

comunque la cosa non mi sorprende più di tanto. Alla fine questi signori guardano soltanto al loro personale tornaconto e sembrano poco interessati ai reali problemi degli appassionati.
Concordo..è la solita musica...

GTI79

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Re: Ecco come cambiare opinione (se conviene)
« Risposta #5 il: 09 Settembre 2008, 14:39:09 »
Io però non capisco perchè è stata lanciata la pietra e non ci sono più repliche...

Offline cekk500

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Re: Ecco come cambiare opinione (se conviene)
« Risposta #6 il: 10 Settembre 2008, 08:01:45 »
:-[Si tratta di due provvedimenti che non servono agli appassionati.
A.A.V.S. da parte sua si è fatta promotrice del DdL 946, presentato lo scorso 23 luglio dal senatore Giulio Camber, che, a nostro avviso, tutela nel modo migliore gli interessi di indistintamente tutti gli appassionati e che ci ripromettiamo di illustrare nei dettagli e commentare quanto prima.
Per maggiori informazioni : www.aavs.it

Questa analisi descrive esattamente lo stato delle cose.........si evince quindi che come sostenni in un post precedente......" è un covo di baroni" !
L'Italia è come sappiamo il paese delle contraddizioni, basterebbe poco!
Siamo pieni di associazioni, club, ordini di questo e di quell'altro! Visto che la legge lo consente.........facciamo l' A.P.A. ( Associazione Passione Auto) !!!
Ragazzi non sto scherzando..........ci state?
soliti problemi di foto

Offline vox1.padova

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Re: Ecco come cambiare opinione (se conviene)
« Risposta #7 il: 16 Settembre 2008, 07:47:35 »
Mi hai anticipato cekk500 perche' anche io ho letto l'articolo che hai postato nella rivista EPOCAUTO e nel sito dell AAVS ..... ps : un grazie pubblico per le  pronte risposte. ciao a tutti

 

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