Non penso che ci sia un reale interesse governativo a ridurre o cancellare i costi burocratici di passaggio di proprietà, balzello che, per quanto ne so, è solo italico visto che nel resto d'Europa è sufficente una normale comunicazione a costo zero.
Prima di tutto non c'è interesse a sostenere il mercato dell'usato visto che molta gente preferisce o è costretta a sobbarcarsi di un debito dilazionato, acquistando un'auto nuova, anzichè acquistare in contanti o quasi un usato. A conferma di ciò le sciagurate campagne di rottamazione e i paralleli discutibili vincoli basati sulla classificazione Euro X. Inoltre, da sempre, lo stato ha sempre sostenuto la Fiat anche su questo fronte.
Per quanto riguarda i carburanti, come si è visto nelle ultime settimane, c'è un evidente conflitto d'interessi tra il governo e l'aumento dei prezzi al pubblico, poco o per niente legati all'andamento del prezzo del petrolio: quando lo stato incassa il 75% al litro su gasolio e benzina senza fare il minimo sforzo e, oltre a questo incassa la tassa di possesso, di che cos'altro si dovrebbe preoccupare?
Aggiungo che non sarei d'accordo a far pagare di più a chi percorre più km perchè spesso, il gran numero di km contraddistingue chi usa l'auto per lavoro. Al contrario, teoricamente, io sarei più indotto a tassare maggiormente chi acquista un'auto e non la usa, mi riferisco soprattutto alla gran quantità di auto parcheggiate e inutilizzate nelle città dove, spesso è possibile fruire di servizi pubblici e car-sharing in alternativa all'auto privata, ma questo non fa parte della mentalità nazionale.