Autore Topic: Revisione auto certificate ASI: biennale o annuale ?  (Letto 30825 volte)

Offline alfatarlo

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Re: Revisione auto certificate ASI: biennale o annuale ?
« Risposta #30 il: 19 Giugno 2009, 22:39:44 »
Cioè cioè, se dovessi comprare un'auto che so in Francia posso conservare le targhe d'origine, ossia reimmatricolarla in Italia con quella targa (dopo collaudo penso)? Però devo sempre farla radiare per esportazione nel paese d'origine dal relativo proprietario?

Offline Frosty the snowman

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Re: Revisione auto certificate ASI: biennale o annuale ?
« Risposta #31 il: 20 Giugno 2009, 08:11:35 »
Cioè cioè, se dovessi comprare un'auto che so in Francia posso conservare le targhe d'origine, ossia reimmatricolarla in Italia con quella targa (dopo collaudo penso)? Però devo sempre farla radiare per esportazione nel paese d'origine dal relativo proprietario?

ma quanta confusione regna? quante informazioni sbagliate o mal comprese?
Attualmente non è possibile circolare in Italia con un auto con targa straniera. E' concesso per un anno dall'importazione, in attesa di reimmatricolazione.
La radiazione nel paese d'origine è una cosa che interessa il vecchio proprietario, a noi non serve. Servono i documenti originali, la scheda ASI (o quella originale della casa costruttrice, ma spesso è impossibile da ottenere), e la bolla di sdoganamento in caso di importazione da un paese extra CEE. In ogni caso la targa sarà italiana nuova, e sul libretto sarà riportata la dicitura "veicolo di interesse storico iscritto nel registro ASI n...., esente da installazione e uso delle cinture di sicurezza (secondo il famoso articolo che non esenta un bel nulla se ci sono gli attacchi).
l'automobile non è un mezzo di trasporto, ma una compagna di viaggio

Offline dariodb

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Re: Revisione auto certificate ASI: biennale o annuale ?
« Risposta #32 il: 20 Giugno 2009, 09:21:12 »
ma quanta confusione regna? quante informazioni sbagliate o mal comprese?
Attualmente non è possibile circolare in Italia con un auto con targa straniera. E' concesso per un anno dall'importazione, in attesa di reimmatricolazione.
La radiazione nel paese d'origine è una cosa che interessa il vecchio proprietario, a noi non serve. Servono i documenti originali, la scheda ASI (o quella originale della casa costruttrice, ma spesso è impossibile da ottenere), e la bolla di sdoganamento in caso di importazione da un paese extra CEE. In ogni caso la targa sarà italiana nuova, e sul libretto sarà riportata la dicitura "veicolo di interesse storico iscritto nel registro ASI n...., esente da installazione e uso delle cinture di sicurezza (secondo il famoso articolo che non esenta un bel nulla se ci sono gli attacchi).

Beh, più i cittadini/contribuenti sono male informati, più c'è qualcuno che ci guadagna alle nostre spalle...
La circolare del 22 giugno 2000 dei Dipartimento dei Trasporti Terrestri (numero B53/2000/MOT) ribadisce che: “l'obbligo dell'installazione delle cinture di sicurezza ricorre, sia per i posti anteriori che per quelli posteriori, per tutti i veicoli della categoria MI che, immatricolati a far data dal 15 giugno 1976, siano predisposti sin dall'origine con specifici punti di attacco".
Ma perché questa data ?
Questa data è presa come riferimento, poiché la COMMISSIONE EUROPEA ha fissato, da questa data in poi, quali siano le norme tecniche per degli attacchi a NORMA e ciò vuol dire che se anche la mia FULVIA ha dei fori filettati dove poter ancorare delle cinture, tali attacchi non sono a norma, ergo possono essere pericolosi e quindi non vige alcun obbligo all'installazione.
Infatti:
Questa ha chiarito che, dal punto di vista tecnico, a seguito dei regolamento ECE/ONU e delle direttive CEE relative agli ancoraggi, solo i veicoli immatricolati dopo il 15 giugno 1976 hanno punti di attacco conformi ed omologati.
Prima di quella data gli attacchi possono esservi ma non necessariamente adatti alla installazione di cinture di tipo corrente.

Tant'è che la Circolare B53/2000/MOT, in un capoverso recita:
Come è noto, tali veicoli, ai sensi dell'articolo 72, comma 2, del codice della strada (D.Lgs. 30 aprile 1992, n. 285), debbono essere equipaggiati con dispositivi di ritenuta se "predisposti sin dall'origine con gli specifici punti di attacco, aventi le caratteristiche indicate, per ciascuna categoria di veicoli, con decreto del Ministro dei trasporti".
Tali caratteristiche non hanno potuto essere indicate in un decreto da emanarsi secondo le disposizioni transitorie di cui all'articolo 232 del codice della strada, in quanto, com'è noto, la materia di specie è in regime di armonizzazione obbligatoria; esse sono invece contenute nei decreti di recepimento nell'ordinamento nazionale delle specifiche direttive comunitarie.
Quindi, anche se ci sono gli attacchi, essi devono avere determinate caratteristiche.
E qui terminano le norme !
Dal punto di vista della sicurezza, è opportuno montarle ed utilizzarle soprattutto quando si viaggia, io, per esempio, quando faccio lunghi viaggi le monto, ma quando sono arrivato a destinazione e visto l'uso saltuario che ne faccio della FULVIA, le smonto completamente perché indossarle ed utilizzarle in paese, è una fatica .
Ovviamente tutto ciò, vale sempre indipendentemente da iscrizioni varie.
Ciao.
dariodb

http://www.dottorini.org/mambo/index.php?option=com_content&task=view&id=185&Itemid=2



« Ultima modifica: 20 Giugno 2009, 09:23:10 da dariodb »

Offline alfatarlo

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Re: Revisione auto certificate ASI: biennale o annuale ?
« Risposta #33 il: 20 Giugno 2009, 12:01:30 »
Citazione
Inoltre la mia Country Squire è stata omologata ASI con le targhe straniere, e non è l'unica
Citazione
Attualmente non è possibile circolare in Italia con un auto con targa straniera.

Scusa Frosty, prima dici una cosa e poi l'esatto contrario. Anch'io sapevo che in Italia non è possibile tenere le targhe straniere, anzi mi pareva sei mesi di permanenza continuativa in Italia al massimo... quindi ero proprio curioso di sapere...

Per Dariodb: non mi pareva che l'argomento fossere le cinture, forse hai sbagliato discussione. Comunque grazie per la precisione e per i riferimenti. Tra l'altro nella mia alfetta gt del '76 avrei gli attacchi ma non le cinture, però ho provato a montare quella del guidatore: non ti dico la mia sorpresa quando ho trovato che il filetto della madrevite non è uguale con quello delle classiche viti delle cinture delle altre alfette che ho. Tra l'altro se mi dovessero fermare sul libretto sii vede che l'anno d'immatricolazione è il '76, ma non è specificato il mese (o per lo meno non si legge più. Devo portarmi in macchina anche il cdp ogni volta?

Offline dariodb

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Re: Revisione auto certificate ASI: biennale o annuale ?
« Risposta #34 il: 20 Giugno 2009, 14:35:22 »
Per Dariodb: non mi pareva che l'argomento fossere le cinture, forse hai sbagliato discussione. Comunque grazie per la precisione e per i riferimenti. Tra l'altro nella mia alfetta gt del '76 avrei gli attacchi ma non le cinture, però ho provato a montare quella del guidatore: non ti dico la mia sorpresa quando ho trovato che il filetto della madrevite non è uguale con quello delle classiche viti delle cinture delle altre alfette che ho. Tra l'altro se mi dovessero fermare sul libretto sii vede che l'anno d'immatricolazione è il '76, ma non è specificato il mese (o per lo meno non si legge più. Devo portarmi in macchina anche il cdp ogni volta?

Per alfatarlo: l'argomento forse non erano le cinture, ma certamente ti sono sfuggite queste due righe di Frosty the snowman:

...., esente da installazione e uso delle cinture di sicurezza (secondo il famoso articolo che non esenta un bel nulla se ci sono gli attacchi).

Io ho semplicemente risposto a questa cosa, precisando che la non obbligatorietà all'installazione c'è, poiché il tutto dipende dalla conformità e dalla omologazione degli attacchi, dove avrei sbagliato ?
Però visto che chiedi come fare per il giorno/mese di immatricolazione, puoi sicuramente portare con te una copia del C.D.P. o scriverti a matita il giorno/mese/anno di immatricolazione sulla carta di circolazione.
Sarà cura di chi ti ferma, controllare la veridicità di quello che tu dici.
Saluti.
dariodb

Offline alfatarlo

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Re: Revisione auto certificate ASI: biennale o annuale ?
« Risposta #35 il: 20 Giugno 2009, 14:46:05 »
No era perchè c'era una discussione apposta sulle cinture, tutto qui... in effetti mi erano sfuggite le due righe in questione.
Grazie del consiglio, forse è opportuno portarmi dietro una fotocopia del cdp. La mia è stata immatricolata mi pare il 20 Gennaio '76 quindi penso non ci siano problemi a non montarle... anche se ho visto un esemplare gt 1800 sempre fine serie ma antecedente a giugno '76 che le montava. A me le cinture farebbero comodo nella guida sportiva per trattenermi meglio sul sedile, quanto a sicurezza... speriamo di non dover averne mai bisogno!

Offline Frosty the snowman

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Re: Revisione auto certificate ASI: biennale o annuale ?
« Risposta #36 il: 20 Giugno 2009, 17:21:48 »
Scusa Frosty, prima dici una cosa e poi l'esatto contrario. Anch'io sapevo che in Italia non è possibile tenere le targhe straniere, anzi mi pareva sei mesi di permanenza continuativa in Italia al massimo... quindi ero proprio curioso di sapere...

NO. si tratta di due cose diverse: ho omologato ASI la macchina con targhe straniere (nell'anno di tempo) poi ho dovuto reimmatricolare. L'omologazione ASI nulla ha a che fare con l'immatricolazione. Si può omologare ASI anche un veicolo non adatto alla circolazione stradale.
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Offline nelson62

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Re: Revisione auto certificate ASI: biennale o annuale ?
« Risposta #37 il: 22 Giugno 2009, 11:15:47 »
non so se ne avevamo già parlato, ho perso un po' il filo del discorso, ma rileggendo queste ultime righe mi ritorna in mente la questione dei veicoli radiati, senza targa e senza documenti causa demolizione oppure con targhe e doc ma radiati d'ufficio x bolli non pagati - l'asi in questi due casi, per quanto riguarda omologazione e/o sola iscrizione al registro storico, come si comporta? e che cosa deve fare il proprietario per reimmatricolare il veicolo? mi sembra di ricordare di aver letto che nel caso della demolizione non ci sia più nulla da fare, è vero?

Offline alfatarlo

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Re: Revisione auto certificate ASI: biennale o annuale ?
« Risposta #38 il: 23 Giugno 2009, 23:36:57 »
L'asi per certificare deve avere un numero di targa, un libretto e le foto Almeno così mi han detto). Non va a vedere al pra se il veicolo è radiato d'ufficio, almeno credo. Quindi se trovi una mercedes 5000 cc radiata d'ufficio per bolli non pagati potresti teoricamente certificarla asi, ma se vuoi reimmatricolarla devi sempre pagare tre bolli maggiorati del 50%: tutti i pra ti chiedono tre bolli "pieni", anche se l'auto è già storica e se è già trentennale da più di tre anni, anche se è un abuso bello e buono. Mi pare di ricordare che dariodb avesse fatto un'azione in questo senso, dovresti chiedere a lui... Se il veicolo è radiato per demolizione, se conosci il precedente numero di targa allora puoi reimmatricolarlo, anche se è una procedura lunga e costosa: reimmatricolare una 500 non ha senso, lo ha per una porsche 356. Una macchina senza targa può ottenere il certificato delle caratteristiche tecniche (ma devi sempre sapere il numero vecchio di targa, altrimenti rubo una Ferrari, le metto i lnumero di telaio di una Ferrari sicuramente demolita, la reimmatricolo) ma alla mia radiata non mi hanno fatto la certificazione (solo dopo che sarà immatricolata).
« Ultima modifica: 23 Giugno 2009, 23:40:58 da alfatarlo »

Offline alfatarlo

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Re: Revisione auto certificate ASI: biennale o annuale ?
« Risposta #39 il: 23 Giugno 2009, 23:41:41 »
Citazione
NO. si tratta di due cose diverse: ho omologato ASI la macchina con targhe straniere (nell'anno di tempo) poi ho dovuto reimmatricolare. L'omologazione ASI nulla ha a che fare con l'immatricolazione. Si può omologare ASI anche un veicolo non adatto alla circolazione stradale.

Ok.

Offline ale500f

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Re: Revisione auto certificate ASI: biennale o annuale ?
« Risposta #40 il: 14 Gennaio 2010, 08:26:07 »
Mi vorrei riallacciare al discorso circa la revisione annuale per le storiche e la possibilità di certificare come storica la propria auto non ancora 30ennale al fine di pagare il bollo ridotto. Mi sorge un dubbio: se io faccio l'autocertificazione e la invio alla regione( a quale ufficio tra l'altro non lo so) per pagare la tassa di circolazione e non più la tassa di proprietà, il veicolo viene classificato come storico, allora sorge anche l'obbligo di revisione annuale oppure no?

Offline alfatarlo

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Re: Revisione auto certificate ASI: biennale o annuale ?
« Risposta #41 il: 14 Gennaio 2010, 10:42:32 »
Secondo me sì se ti accettano l'autocertificazione, in questo caso l'auto diventa di interesse storico e collezionistico. Siccome è una norma sbagliata quella della revisione annuale nella nuova legge si parla di portare come prima a due anni, ma bisogna aspettare quando e se l'approvano....

Offline nelson62

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Re: Revisione auto certificate ASI: biennale o annuale ?
« Risposta #42 il: 14 Gennaio 2010, 18:21:22 »
l'asi voleva portarla a 4 anni la revisione ma poi ha ceduto a 2 dopo le ultime trattative con il "legislatore" - fatto sta che ci promettono ormai da 10 anni di correggere questa enorme strnz...ta ma ancora niente di fatto!

Offline alfatarlo

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Re: Revisione auto certificate ASI: biennale o annuale ?
« Risposta #43 il: 15 Gennaio 2010, 10:56:58 »
Le leggi le fa il parlamento e non l'asi. Che poi qualcuno cerchi di spingere ad personam beh è cosa di tutti i giorni  :-X per cui non scandalizziamoci più di tanto per queste che in fondo sono quisquiglie in confronto ad altro.
La revisione ogni 4 avrebbe creato una disparità e molta confusione... meglio ancora si sarebbe potuto portare a 4 anni tutte le revisioni. Senza tanti casini. Ma evidentemente bisognava accontentare anche la categoria delle officine. Sono voti anche quelli.

P.S. vedo regolarmente auto moderne con i fari accecati, senza gli stop completamente, con le gomme giù... e e allora cosa serve la revisione biannuale? niente, assolutamente niente. Basterebbe il bollino annuale come c'è già per il controllo dei gas di scarico, e una revisione ogni 4 anni. Facciamo 3 per accontentare tutti?

Offline ale500f

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Re: Revisione auto certificate ASI: biennale o annuale ?
« Risposta #44 il: 18 Gennaio 2010, 10:07:36 »
Secondo me sì se ti accettano l'autocertificazione, in questo caso l'auto diventa di interesse storico e collezionistico. Siccome è una norma sbagliata quella della revisione annuale nella nuova legge si parla di portare come prima a due anni, ma bisogna aspettare quando e se l'approvano....


Anche secondo me diventerebbe annuale proprio perchè diventa storica come se fosse iscritta all'Asi, quindi per le auto con pochi cavalli bisogna valutare bene se convenga non pagare il bollo con l'autocertificazione e fare però la revisione annuale che sono 65euro, oppure pagare il bollo e aspettare i 30 anni sempre facendo la revisione ogni 2. Certo che portarla a 2 anni per tutte le storiche sarebbe una buona cosa e ancor meglio sarebbe stato a 4 ma evidentemente il giro d'affari è grosso ed è per questo che è sfumata l'idea dei 4 anni. Penso e spero che non approvino nessuna nuova legge sulle storiche che a mio avviso potrebbe essere molto peggiore della precedente e non rispettarne la ratio, cioè permettere di conservare più esemplari possibili: pensate a chi ha un'auto di 18 con 100kw deve aspettrne altri 7 per avere l'esenzione dal bollo...sono decisamente troppi e non tutti sono disposti a spendere tanti soldi in bolli e quella macchina verrà pressata e non esisterà più, almeno oggi uno la iscrive asi o altri registri a 20 anni ed ha la possibilità di mantenerla o usarla come storica.
Secondo me una nuova legge dovrebbe distinguere tra auto utilitarie che hanno pochi cavalli e che vengono utilizzate da molti come auto da battaglia per risparmiare su bollo e soprattutto assicurazione e sono quelle che infatti causano gli incidenti perchè usate quotidianamente nel traffico ed è per questo che molte compagnie non le vogliono assicurare. Sicuramente è più facile vedere una Panda icritta Asi che gira tutti i giorni piuttosto che una Bmw o un'Alfa sempre iscritte Asi, sia perchè di Panda e simili ne circolano molte di più, sia perchè una Bmw anche se storica ha costi di molto superiori ad una Panda e resterà prtanto ferma in garage; poi ci sarà anche quello che la sua Bmw asi la usa sempre, ma di riflesso ci sono mille Panda/Uno/Y10 ecc che girano sempre. Quindi secondo me la storicità a 25 anni è giusta però solo per le auto sino a una certa potenza, ad es, 55-60kw e lasciata 20 anni per le altre. Questo è il mio parere non da possessore di Alfa, Bmw o Mercedes, ma da possessore di una storica utilitaria mi rendo conto che questo modo di usare la storica esiste e causa dei problemi a tutti gli appassionati.

 

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