Ragazzi, siete davvero fantastici! Mi scuso ma dopo questo post vi devo salutare perchè il lavoro mi aspetta, devo terminare assolutamente dei disegni che devo consegnare in ditta la prossima settimana. Anzitutto grazie ancora per la simpatia tributatami, voglio però rispondere ad Arcangelo che, scusami, evidentemente non ha molta dimestichezza coi treni. Quei sedili che vedi non sono certo quelli adibiti al viaggio, ti sembra che in un treno di lusso, ma davvero di prestigio, com'era il Settebello ma anche il fratello minore Arlecchino avrebbero fatto viaggiare per 8 ore i passeggeri? (Tante erano quelle necessarie per un Milano-Napoli in ETR 300 su linee ancora prive di alta velocità e binari del dopoguerra ancora col classico "Tu-Tum - Tu-Tum" dell'armamento non ancora con saldature continue e contigue come lo sono i binari odierni, vi lascio immaginare!). No, i sedili delle carrozze, di cui non ho al momento foto immediate sottomano, erano dei veri divani di lusso estramamente confortevoli, comfort ancora più accentuato dalla grande insonorizzazione del treno, purtroppo dovuta non solo alla gran quantità di lana di vetro presente nelle intercapedini, ma anche all'amianto usato a dismisura, tuttavia ricordo che questa sostanza di origine minerale, e ahimè cancerogena, se ben sigillata (Ed in quei treni lo era!) non costituiva alcun pericolo, il pericolo dell'amianto deriva dalla sua lavorazione, da quello sparso dalle fabbriche che appunto lo lavoravano, e dallo smaltimento in aria aperta, perchè sono come dei cristalli di neve, le cui pagliuzze depositandosi nei polmoni, determinano gravi fenomeni infiammatori che alla lunga inevitabilmente si trasformano in malattie molto severe. Comunque quei sedili, caro Arcangelo, erano solo per ospitare temporaneamente coloro che volevano vedere la prospettiva dell'intrico dei binari e dei segnali in corsa, così come lo vedrebbero i macchinisti, ed erano quindi delle sedute temporanee, però molto ambite, difatti erano sempre occupate e si faceva a turno per entrare nei Belvedere, era una curiosità che attirava grandi ma soprattutto piccini. Per concludere, perchè il tempo è tiranno e veramente ora vi devo lasciare, vi confesso che, pur non capendone nulla, delle vecchie automobili mi piacciono in particolare le Alfa Romeo, mio padre ne ha avute parecchie, e le alternava a qualche Mercedes (Le cambiava spesso, faceva il rappresentante di materiali per la pulizia della casa, ed ora è in pensione, e con una povera Yaris), ma queste ultime le odiavo perchè da piccolo soffrivo il mal d'auto e sistematicamente sulle Mercedes, forse per l'eccessivo molleggio o chissà che altro, stavo male, cosa che non accadeva sulle Alfa. Quando ero piccolo, mi pare intorno ai 5 o 6 anni, mio padre aveva un'Alfetta, non chiedetemi che modello perchè non saprei, una 2.000 è possibile? E mi piaceva moltissimo, ma sinceramente ora se ne vedessi ancora una per strada non la riconoscerei. Io purtroppo ho solo una misera Golf usata e comprata a rate che ancora non ho finito di pagare, e che condivido con la mia compagna, perchè il mutuo per la casa che abbiamo comprato lo scorso anno (Abito a Vercelli come ho già detto) al momento non ci concede di meglio, e siamo anche in attesa di un bebè che arriverà a Febbraio, che emozione! Grazie ancora a tutti, ci sentiremo presto. Franco.