Autore Topic: Avrebbe potuto essere la Porsche italiana?  (Letto 28687 volte)

Offline jancarlo5180

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Avrebbe potuto essere la Porsche italiana?
« il: 17 Ottobre 2010, 16:41:21 »



La disposizione meccanica è diversa, ma il concetto di base è lo stesso:vetture leggere con carrozzerie particolarmente profilate e con meccaniche derivate da utilitarie di grande serie. Ma il destino ha voluto diversamente. Vediamo come andarono i fatti. La Cisitalia fu fondata nel 1944 da Pietro Dusio (1899-1975) ricco industriale e pilota torinese, con l'intento di costruire auto da corsa. La D46 fu la prima auto del costruttore torinese. Celeberrima è l'immagine di Nuvolari sul circuito del Valentino a bordo proprio di una Cisitalia D46 che taglia il traguardo col volante in mano:

In quell'occasione non fu però Nuvolari a vincere ma lo stesso Dusio su un'altra D46.
Dopo i successi della sua prima auto, Dusio cominciò apensare ad una GT di grande diffusione. Nacque così la 202 con meccanica della Fiat 1100 (come anche la D46) e disegno Di Pinin Farina, costruita poi sia in versione berlinetta che cabriolet sia dalla carrozzeria Farina e sia, con leggere modifiche, dalla Vignale.
Ma la passione di Dusio erano le corse e, contemporaneamente all'uscita della 202, egli pensava ad una nuova e rivoluzionaria auto da competizione. E a chi si rivolse Pietro Dusio per la progettazione della nuova auto? Proprio a Ferdinand Porsche, il più quotato progettista del momento. Ma Ferdinand, nel frattempo, era stato arrestato con l'accusa di collaborazionismo coi nazisti, e il progetto fu preso in carico dal figlio Ferry. In realtà Ferry usò il denaro di Dusio per il rilascio del padre, e per completare il progetto chiese altro denaro a Dusio finquando quest'ultimo, rovinatosi, riparò in Argentina. E così nello stesso periodo in cui tramontava il sogno italiano della Cisitalia nasceva il miracolo Porsche: difatti proprio grazie al denaro di Dusio, Ferry non solo riuscì a far liberare il padre ma anche ad iniziare la produzione della sua 356.
Comunque il progetto Cisitalia fu portato al termine e ne vennero costruiti due esemplari. Si chiamava 360 GP:

Era a telaio tubolare, motore posteriore di 1500 cc e 12 cilindti a V, doppia sovralimenrazione volumetrica, cambio con innesti sequenziali e trazione integrale inseribile. Pare che avesse una potenza misurata al banco di circa 500 cv!!! Non corse mai!
L'attività della Cisitalia fu poi portata avanti dal figlio di Pietro, Carlo Dusio che continuò stancamente, come una delle tante carrozzerie italiane dell'epoca, fino ai primi dei '60.





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Avrebbe potuto essere la Porsche italiana?
« il: 17 Ottobre 2010, 16:41:21 »

Offline deltahf84

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Re: Avrebbe potuto essere la Porsche italiana?
« Risposta #1 il: 17 Ottobre 2010, 18:20:41 »
La Cisitalia è stato uno dei fiori all'occhiello dell'auto italiana:raffinata,linea rivoluzionaria,elegantissima e senza tempo,meccanica di modeste origini,ma sapientemente rivista(come da buona tradizione italiana) per dare il meglio.
Insomma...Una fetta dell'automobilismo non solo italiano,ma mondiale...

Offline anadiplosi

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Re: Avrebbe potuto essere la Porsche italiana?
« Risposta #2 il: 18 Ottobre 2010, 07:18:25 »
e tanto per ricordare, l'auto rossa, la prima in foto, è esposta al MOMA di NY come esempio di scultura in movimento....insieme alla Miura Roadster.

http://www.moma.org/collection/object.php?object_id=3498

non so se mi spiego......

Fabio

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Re: Avrebbe potuto essere la Porsche italiana?
« Risposta #2 il: 18 Ottobre 2010, 07:18:25 »

Offline GT

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Re: Avrebbe potuto essere la Porsche italiana?
« Risposta #3 il: 18 Ottobre 2010, 10:19:04 »
A volte gli intrecci della storia riservano grandi sorprese...un peccato che questo marchio abbia avuto una vita così breve...

Offline deltahf84

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Re: Avrebbe potuto essere la Porsche italiana?
« Risposta #4 il: 18 Ottobre 2010, 10:21:41 »
A volte gli intrecci della storia riservano grandi sorprese...un peccato che questo marchio abbia avuto una vita così breve...

Un peccato davvero.
Anche se a volte penso che l'aura di mito che circonda la Cisitalia come altre marche,in parte sia anche dovuta alle vicissitudini affrontate dall'azienda e alla scomparsa a volte prematura dal mercato della stessa...

Offline GT

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Re: Avrebbe potuto essere la Porsche italiana?
« Risposta #5 il: 18 Ottobre 2010, 10:27:34 »
Un peccato davvero.
Anche se a volte penso che l'aura di mito che circonda la Cisitalia come altre marche,in parte sia anche dovuta alle vicissitudini affrontate dall'azienda e alla scomparsa a volte prematura dal mercato della stessa...

Hai ragione, spesso è così che succede...anche per attori, cantanti o artisti in genere vale la stessa regola.

Offline nigel68

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Re: Avrebbe potuto essere la Porsche italiana?
« Risposta #6 il: 18 Ottobre 2010, 10:39:21 »
Avrebbe potuto essere la Porsche italiana? Secondo me sì, se solo i nostri governanti avrebbero investito di più nell'aiutare anche le piccole aziende automobilistiche.
Invece, (a differenza del governo tedesco che -prima e dopo la guerra- cercò di favorire quel settore industriale, ma non solo) i nostri "padroni" identificarono nell'auto la "mucca da mungere" fiscalmente e la sola Fiat come colosso da favorire a colpi di sovvenzioni per mantenere la pace sociale nel turbolento secondo dopoguerra italiano.

Risultato: tutti a bordo di ridicole utilitarie made in Torino per decenni.
"Quando un italiano vede passare un'auto di lusso il suo primo pensiero non è di averne una anche lui, ma di tagliarle le gomme" - Indro Montanelli 1909-2001

Offline cekk500

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Re: Avrebbe potuto essere la Porsche italiana?
« Risposta #7 il: 18 Ottobre 2010, 12:50:42 »
Avrebbe potuto essere la Porsche italiana? Secondo me sì, se solo i nostri governanti avrebbero investito di più nell'aiutare anche le piccole aziende automobilistiche.
Invece, (a differenza del governo tedesco che -prima e dopo la guerra- cercò di favorire quel settore industriale, ma non solo) i nostri "padroni" identificarono nell'auto la "mucca da mungere" fiscalmente e la sola Fiat come colosso da favorire a colpi di sovvenzioni per mantenere la pace sociale nel turbolento secondo dopoguerra italiano.

Risultato: tutti a bordo di ridicole utilitarie made in Torino per decenni.


Questa analisi da un profilo tecnologico e di sviluppo industriale non è a parer mio pienamente condivisibile, proprio perchè i presupposti delle aziende citate partono con un impronta diversa fondata su scelte economiche e strategie che in germania hanno radici ben piu' consolidate. La storia di Ferdinand e della successiva WW si intrecciano tra bramosia politica prima e voglia di riscatto dopo il conflitto del 39, le basi dell'industria tedesca erano la ricerca, lo sviluppo e il capitale pubblico. Da noi l'evoluzione dell'industria privata non contemplava competitività tecnologica ma solo volumi di vendite. Le eccellenze in materia tecnologica erano in mano a pochi artigiani che credevano nell'evoluzione del prodotto, quegli artigiani come lancia, ferrari piuttosto che dusio e tanti altri. La Porsche che infondo non è che un evoluzione di una mera utilitaria, nasce da sinergie e politiche industriali ambiziose. Da noi quando nasceva la topolino nel 36 in germania lavoravano ancora ai prototipi del maggiolino del 38 ed il conflitto ha indubbiamente mutato gli scenari, dopo la guerra c'era da costruire un paese intero e non ricostruirlo come in germania. Il boom economico che è stato sinonimo di automobile da noi è esploso alla fine dei 50 ma non per tutti, altrove le cose erano diverse e lo dimostrano gli italiani che nell'automobile ci hanno investito e creduto portando i nostri marchi alla ribalta mondiale. In USA una ferrari resta sempre una ferrari e una Cisitalia per quanto possa stare nell'oblio gli appassionati la conoscono molto bene e la desiderano ancora piu' di una moderna porsche. Purtroppo la politica italiota e i balzelli sulle auto sono fatti incontestabili, come le politiche assistenziali e le grandi opere che sono ancora oggi galline dalle uova d'oro. Credo sia doveroso ammettere che una Cisitalia ancora oggi faccia parlare di se e sia oggetto di desiderio di chi se la puo' permettere ma non la trova ;)
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Offline nigel68

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Re: Avrebbe potuto essere la Porsche italiana?
« Risposta #8 il: 18 Ottobre 2010, 13:16:25 »
... le basi dell'industria tedesca erano la ricerca, lo sviluppo e il capitale pubblico. Da noi l'evoluzione dell'industria privata non contemplava competitività tecnologica ma solo volumi di vendite....Purtroppo la politica italiota e i balzelli sulle auto sono fatti incontestabili,...

Cekk :D non capisco in che senso non condividi il mio pensiero, visto che tu (in maniera molto più analitica e meno semplicistica) hai in pratica ribadito quello cui avevo accennato.
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Offline cekk500

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Re: Avrebbe potuto essere la Porsche italiana?
« Risposta #9 il: 18 Ottobre 2010, 13:22:29 »
Cekk :D non capisco in che senso non condividi il mio pensiero, visto che tu (in maniera molto più analitica e meno semplicistica) hai in pratica ribadito quello cui avevo accennato.


Bhe......... non condivido in parte, sei stato fin troppo buono ;)
Come ben noto la supremazia tedesca del ventennio si esprimeva principalmente sulla tecnologia,
a differenza nostra dove si spostavano le portaerei da genova a napoli per fare scena e si pensava solo ai gonfaloni e alle parate........... Diciamo che non volevo andar giu' tanto pesante e che quando vedo certi documentari di parte, mi incaxxo come un dromedario :)
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Offline nigel68

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Re: Avrebbe potuto essere la Porsche italiana?
« Risposta #10 il: 18 Ottobre 2010, 13:46:28 »
...a differenza nostra dove si spostavano le portaerei da genova a napoli per fare scena e si pensava solo ai gonfaloni e alle parate........... Diciamo che non volevo andar giu' tanto pesante e che quando vedo certi documentari di parte, mi incaxxo come un dromedario :)

mmmhhhh... non me lo dire!! Tempo fa lessi un libro di Antonino Trizzino sulle disfatte della Marina italiana causa incapacità dei propri comandanti e ammiragli (anche dal punto di vista dell'applicazione delle tecnologie). La più potente marina da guerra del mediterraneo all'inizio del conflitto, messa in ginocchio da un paio di biplani lanciasiluri. Inizialmente (pensare che si era già nel dopoguerra) l'autore fu denunciato per diffamazione dagli ammiragli superstiti e dopo diversi gradi di giudizio, scagionato...
Indovina il titolo del libro??

"Navi e Poltrone" :D

end O/T ;D
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Offline cekk500

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Re: Avrebbe potuto essere la Porsche italiana?
« Risposta #11 il: 18 Ottobre 2010, 13:48:21 »
 ;D ;D ;D ;D ;D
a buon intenditor............... ;)
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Offline jancarlo5180

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Re: Avrebbe potuto essere la Porsche italiana?
« Risposta #12 il: 18 Ottobre 2010, 20:45:04 »
A Dusio mancò sicuramente l'abilità imprenditoriale dei Porsche, e la piena consapevolezza di ciò che con la 202 aveva creato. Quella che Henry Ford II giudicava essere l'auto più bella che avesse mai visto e Arthur Drexler definiva una "scultura in movimento", per il suo creatore  era soltanto una D46 con abiti borghesi. Sì perchè per Dusio quello che contava erano le corse, e per esse si rovinò. Lo affermava lui stesso:" Mi rovino ma faccio la Grand Prix". Quando nel '63 il figlio Carlo chiuse definitivamente i battenti della rinata Cisitalia, pallida ombra di quello che era stata alla fine dei Quaranta, egli gettò nelle acque del fiume Po l'albero motore della sfortunata Gran Prix.

Offline deltahf84

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Re: Avrebbe potuto essere la Porsche italiana?
« Risposta #13 il: 18 Ottobre 2010, 22:50:29 »
A Dusio mancò sicuramente l'abilità imprenditoriale dei Porsche, e la piena consapevolezza di ciò che con la 202 aveva creato. Quella che Henry Ford II giudicava essere l'auto più bella che avesse mai visto e Arthur Drexler definiva una "scultura in movimento", per il suo creatore  era soltanto una D46 con abiti borghesi. Sì perchè per Dusio quello che contava erano le corse, e per esse si rovinò. Lo affermava lui stesso:" Mi rovino ma faccio la Grand Prix". Quando nel '63 il figlio Carlo chiuse definitivamente i battenti della rinata Cisitalia, pallida ombra di quello che era stata alla fine dei Quaranta, egli gettò nelle acque del fiume Po l'albero motore della sfortunata Gran Prix.

Sembra la fine di una triste storia...
Personalmente intravedo qualcosa di positivo..Ovviamente è un'enorme perdita per il mondo automobilistico intero aver perso un marchio caratterizzato da tale innovazione e capacità costruttiva.
La storia però la trovo simile al mito dell'araba fenice.
Il mitologico uccello che rinasce dalle proprie ceneri...
La Cisitalia finì in cenere sul finire dei '40.Da quelle stesse ceneri risorse,per merito di un uomo che decise di credere in quel mito,e che lo fece un po' suo.
Rilevò quel che era la Cisitalia.
Era un uomo nato in Austria (proprio come Porsche), sotto il segno dello Scorpione...



Offline deltahf84

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Re: Avrebbe potuto essere la Porsche italiana?
« Risposta #14 il: 18 Ottobre 2010, 22:55:06 »
...Alla fine della fiera non son così sicuro che la Cisitalia non sia stata la Porsche italiana ;)

 

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