Non abbiamo ancora parlato delle auto aziendali e/o usate saltuariamente o con continuità per il proprio lavoro. Qualcuno di voi ha usato/usa auto della ditta,da dipendente o in proprio , avete potuto sceglierle o avete dovuto prendere quello che passava il convento ? E come avete convissuto con loro ? Le avete amate, odiate, coccolate, strapazzate, maledette o implorate come è capitato a chi scrive? Accendo io la miccia, visto che, escluse le ultimissime, la maggior parte di quelle che ho adoperato sono ormai storiche, partendo circa dal 1970 in poi. Temo di essere enciclopedico, scusate, ma quarant’ anni nella stessa ditta portano anche a questo e serve una premessa. Le auto a disposizione le ho guidate in lungo e in largo per l’Europa occidentale per visite ai clienti e ai fornitori e per recarmi in varie esposizioni specializzate in Italia e all’estero, la più piccola la Fiat 850 berlina nei primi anni ‘70, la più grande la Lancia Thesis in tempi relativamente recenti .
L’azienda presso cui ho lavorato aveva a disposizione un notevole parco automezzi per il personale viaggiante e per uso locale, oltre una cinquantina di auto ai bei tempi su oltre millecinquecento dipendenti stanziali in totale e un centinaio di viaggianti tra Europa e altri continenti, gli “europei” con un chilometraggio medio percorso degno di qualche camionista e trasferte anche nelle impossibili strade oltre la cortina di ferro. Certe auto erano in dotazione fissa per operatori ,ispettori, venditori, e alcune invece a disposizione per chiunque dovesse muoversi per vari motivi come il sottoscritto e altri colleghi, quindi passavano “mani” differenti e spesso non erano trattate con i guanti con conseguenze prevedibili... Le auto erano tutte nuove di proprietà aziendale , con un responsabile della loro manutenzione che faceva i salti mortali per farle preparare in tempo dopo ogni viaggio sofferto, sino a quando finalmente si è diffuso il leasing, molto più vantaggioso. C’era anche sino agli anni ‘90 una regola non scritta che valeva per chiunque usava un’auto aziendale, non importava se fattorino o dirigente ad alto livello : se devi fare un viaggio, breve o lungo che sia, informati e carica in auto anche quello che serve a qualcuno dei nostri colleghi nella zona dove ti rechi (ricambi, documenti ecc.), lo verrà a prendere al tuo albergo, si risparmia tempo e denaro nel trasporto via corriere , che negli anni ’70 non era così diffuso e rapido come ora . C’era anche la possibilità di utilizzare l’auto propria, ma personalmente lo facevo raramente e solo in Italia, era sconsigliabile all’estero. Specialmente in certi paesi dell’Est le strade erano pericolose sia per la manutenzione che per il traffico locale, erano frequenti i furti o danneggiamenti, erano dolori se ti fermava per un niente la polizia di là delle frontiere orientali, peggio ancora se ti accadeva qualche incidente. All’epoca si toccavano con mano le culture differenti già solo passando il confine con l’Austria o la Jugoslavia, più nette le diversità al di là del Muro. Le comunicazioni ovunque non erano facili : Telefonini inesistenti, c’erano solo il telex e telefono via centralino per le interurbane e internazionali, la teleselezione è arrivata più tardi. Toccava fissare a tavolino prima di partire appuntamenti telefonici con l’azienda con tolleranze anche di mezze ore o più , ricordandosi di ore legali e fusi orari. Di fatto, pochi metri fuori da un cancello aziendale anche in centro città eri già fuori dal mondo. Le autostrade non erano ancora tutte completate, per prendere l’autostrada A 4 venendo da TS dovevi uscire a Mestre, anche a Brescia per andare verso Piacenza dalla A4 e così via, non c’erano ancora i vari raccordi diretti. Lo stesso verso L’Europa Nord, l’Autobrennero non era ancora completa, si usavano le statali. Sto preparando la lista delle vetture aziendali di cui mi ricordo ( ti davano quella disponibile al momento se non dovevi andare in aereo o in treno), e nei prossimi post direi qualcosa sugli oltre 20 modelli diversi di auto aziendali che ho utilizzato di più .