Autore Topic: Un'americana da salvare  (Letto 24673 volte)

Offline jancarlo5180

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Un'americana da salvare
« il: 05 Maggio 2011, 17:39:49 »
Era in un capannone, coperta da un telo, sulle colline ricche di vigneti tra le provincie di Asti e Cuneo. In apparente stato di semi abbandono, non da restauro totale ma in quelle condizioni che precedono un lento ed inevitabile degrado se non si interviene con la forza della passione (e dei soldi! ;D).
E la scintilla della passione è scoccata! Pronto l'assegno, mi stavo accordando per il ritiro col carro-attrezzi, quando l'ex proprietario mi ha piacevolmente sorpreso dicendomi che la macchina me l'avrebbe portata lui personalmente a Milano, e con le sue stesse ruote! E un martedì di dieci giorni fa, sciroppandosi più di 150 km in meno di due ore,è entrata trionfalmente nel mio garage.
Qualche scatto veloce, con appena una spolverata, e ve la presento con tutte le sue imperfezioni e con un miliardo di cose da chiedere a chi di macchine americane ne sa più di me (io ne so veramente molto poco!):






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Un'americana da salvare
« il: 05 Maggio 2011, 17:39:49 »

Offline deltahf84

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Re: Un'americana da salvare
« Risposta #1 il: 05 Maggio 2011, 18:03:59 »
:D :D

Molto esotica questa novità,anche se arrivata nello stivale molti anni fa.
Complimenti :D

Offline adu

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Re: Un'americana da salvare
« Risposta #2 il: 05 Maggio 2011, 18:11:51 »
bel pezzo soprattutto molto interessanti le targhe nere ;) complimenti!
Vedere la gente stupita che non capisce che auto sia la tua, non ha prezzo; per tutto il resto c'è la 500

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Re: Un'americana da salvare
« Risposta #2 il: 05 Maggio 2011, 18:11:51 »

Offline jancarlo5180

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Re: Un'americana da salvare
« Risposta #3 il: 05 Maggio 2011, 19:04:24 »
:D :D

Molto esotica questa novità,anche se arrivata nello stivale molti anni fa.
Complimenti :D

Uno dei motivi di fascino di questa "piccola" americana sta nel fatto che è sempre stata italiana. Non sono un "patito" della targa originale ad ogni costo, ma, in questo caso, mi piace sapere che quest'auto ha avuto la sua prima immatricolazione qui in Italia. Mi affascinano le motivazioni, che posso solo immaginare, che hanno spinto il primo proprietario ad acquistare, da nuova, un'auto sicuramente assai costosa in Italia (mentre negli USA lo era molto meno), dai costi di mantenimento elevati, in un contesto (quello appunto dei primi anni '60, in Italia) in cui il parco auto era costituito prevalentemente da 600, 1100 e qualche rara Giulietta e Appia. E, quei pochi che se lo potevano permettere, compravano Alfa 2000 o Flaminia che avevano, comunque, costi di gestione inferiori.
E, a proposito di targa, quella attuale non è l'originale di prima immatricolazione. L'auto risulta immatricolata per la prima volta il 18-4-1962, a Bergamo come dimostra questa foto con, suppongo, il suo primo proprietario:

Il cambio targa è avvenuto il 24 agosto 1963. C'è stato poi, anche, negli anni successivi, un cambio di colore, come attesta quest'altra immagine:

Per poi tornare bianca durante i lavori di restauro di qualche anno fa:

E, nel 2007, era anche apparsa in un'inserzione del nostro sito, con quest'immagine:

« Ultima modifica: 05 Maggio 2011, 19:07:36 da jancarlo5180 »

Offline GT

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Re: Un'americana da salvare
« Risposta #4 il: 05 Maggio 2011, 19:33:47 »
Che dire...complimenti sinceri per questo splendido acquisto! :) ;)

Offline dacchio

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Re: Un'americana da salvare
« Risposta #5 il: 05 Maggio 2011, 19:55:32 »
complimenti!! :)
LoL

Offline jancarlo5180

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Re: Un'americana da salvare
« Risposta #6 il: 05 Maggio 2011, 20:34:22 »
bel pezzo soprattutto molto interessanti le targhe nere ;) complimenti!

Grazie adu! Come ho già scritto sopra, non sono le targhe di prima immatricolazione. Quelle appaiono nella foto con il primo proprietario che, fa effetto pensarlo, era nato nel 1894!!! Ho provato a fare una scansione leggermente più grande di quella foto che, per quanto danneggiata, a me piace molto:


Offline deltahf84

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Re: Un'americana da salvare
« Risposta #7 il: 05 Maggio 2011, 21:17:05 »
Che fascino!! :)

Offline t.bird

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Re: Un'americana da salvare
« Risposta #8 il: 05 Maggio 2011, 23:57:47 »
 Vedo che ti sei americanizzato, anche se a dimensioni siamo ad una vettura europea, comunque è abbastanza rara in Italia, ne ho vista una vicino a Arezzo ma era conciata male. Ti faccio i dovuti e sinceri complimenti bella vettura. t.bird
volere è potere e l'acqua comunque va alla scesa.
se da dietro mi lampeggi,
io penso che saluti,
se mi vuoi superare una gara devi fare
se riesci nell'intento,è giunto il tuo momento
di manico portento.
se apro lo sportello ad una donna o l'auto nuova o la donna nuova.

Offline jancarlo5180

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Re: Un'americana da salvare
« Risposta #9 il: 06 Maggio 2011, 04:52:46 »
Ringrazio GT e dacchio per l'apprezzamento!

Vedo che ti sei americanizzato, anche se a dimensioni siamo ad una vettura europea, comunque è abbastanza rara in Italia, ne ho vista una vicino a Arezzo ma era conciata male. Ti faccio i dovuti e sinceri complimenti bella vettura. t.bird

Beh, la mia 250 CE nella sua conformazione hardtop e nell' allestimento con cambio automatico, volante bianco e gomme a fascia bianca stretta, qualcosa di "americaneggiante" già ce l'ha! Quindi passare ad un'americana vera il passo è stato breve. In effetti la mia Buick Special del '62 è solo 10 cm più lunga della 250 CE, ma, a capote abbassata, sembra molto più lunga! E' perchè, qui da noi, non siamo abituati a concepire una "scoperta" omologata per 6. In Italia le macchine con la capote sono,prevalentemente, 2 posti, massimo 2+2. Anche il motore è a dimensione europea, "solo" 3532 cm3 che sviluppano 155 cv, ma la sua architettura è il classico  V8 americano che eròga una coppia sorprendente di ben 298 Nm, che consente riprese veloci pur con un cambio automatico a soli due rapporti!

Offline DeepRed

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Re: Un'americana da salvare
« Risposta #10 il: 06 Maggio 2011, 07:47:26 »
Grande Jancarlo, ottima scelta! :)

Offline t.bird

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Re: Un'americana da salvare
« Risposta #11 il: 06 Maggio 2011, 07:48:49 »
si jancarlo concordo con te,ma la CE ha trovato un nuovo amante? forse un mio amico è interessato. t.bird
volere è potere e l'acqua comunque va alla scesa.
se da dietro mi lampeggi,
io penso che saluti,
se mi vuoi superare una gara devi fare
se riesci nell'intento,è giunto il tuo momento
di manico portento.
se apro lo sportello ad una donna o l'auto nuova o la donna nuova.

Offline nigel68

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Re: Un'americana da salvare
« Risposta #12 il: 06 Maggio 2011, 07:56:39 »
Ciao, bella la Special! Non è infrequente vederne perchè all'epoca era importata ufficialmente dalla GM tramite le concessionarie Opel e di solito quelle giunte da noi erano molto più accessoriate rispetto alle corrispondenti in USA.
Il motore è il favoloso V8 in alluminio (spesso arrivavano solo i sei cilindri) poi costruito su licenza dalla Rover e il cambio dovrebbe essere il Turboglide che sembra (ma non è) uguale al Powerglide delle Chevrolet. L'elasticità del motore fa il resto.
A Torino c'è un'altra Special di prima immatricolazione posseduta sempre dalla stessa famiglia rossa con gli interni rossi completamente conservata!
Bello l'interno anche qui rosso, peccato solo due cose: le frecce dietro e quelle laterali-anteriori. So che sono obbligatorie e probabilmente vennero montate già in sede di prima immatricolazione, ma secondo me compromettono la pulizia della linea. I designer Buick infatti con queste auto degli "Early Sixties" intendevano proprio proporre linee pulite e semplici, in contrasto con il passato. Correttissime le gomme a fascia bianca di corretto spessore.
Per le frecce dietro, una soluzione accettabilissima sarebbe spostarle nelle luci della retro in questo modo diventano perfettamente invisibili :D

Bella bella!! Per le dimensioni.... in effetti è una compatta ;D , ma di lusso!
"Quando un italiano vede passare un'auto di lusso il suo primo pensiero non è di averne una anche lui, ma di tagliarle le gomme" - Indro Montanelli 1909-2001

Offline 5turbo

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Re: Un'americana da salvare
« Risposta #13 il: 06 Maggio 2011, 10:04:54 »
veramente notevole ed affascinante, complimenti sinceri! :) quoto quanto detto da Nigel sulle frecce ;)

Offline jancarlo5180

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Re: Un'americana da salvare
« Risposta #14 il: 06 Maggio 2011, 14:35:11 »
Ringrazio DeepRed e 5turbo per l'apprezzamento :D

si jancarlo concordo con te,ma la CE ha trovato un nuovo amante? forse un mio amico è interessato. t.bird

Per la CE sono in trattativa, ma, per ora, nessuna conferma

Ciao, bella la Special! Non è infrequente vederne perchè all'epoca era importata ufficialmente dalla GM tramite le concessionarie Opel e di solito quelle giunte da noi erano molto più accessoriate rispetto alle corrispondenti in USA.
Il motore è il favoloso V8 in alluminio (spesso arrivavano solo i sei cilindri) poi costruito su licenza dalla Rover e il cambio dovrebbe essere il Turboglide che sembra (ma non è) uguale al Powerglide delle Chevrolet. L'elasticità del motore fa il resto.
A Torino c'è un'altra Special di prima immatricolazione posseduta sempre dalla stessa famiglia rossa con gli interni rossi completamente conservata!
Bello l'interno anche qui rosso, peccato solo due cose: le frecce dietro e quelle laterali-anteriori. So che sono obbligatorie e probabilmente vennero montate già in sede di prima immatricolazione, ma secondo me compromettono la pulizia della linea. I designer Buick infatti con queste auto degli "Early Sixties" intendevano proprio proporre linee pulite e semplici, in contrasto con il passato. Correttissime le gomme a fascia bianca di corretto spessore.
Per le frecce dietro, una soluzione accettabilissima sarebbe spostarle nelle luci della retro in questo modo diventano perfettamente invisibili :D

Bella bella!! Per le dimensioni.... in effetti è una compatta ;D , ma di lusso!

Grazie nigel, ti aspettavo al varco ;D, avrò molto bisogno della tua esperienza!
In effetti le frecce, soprattutto quelle posteriori, sono la prima cosa stonata che ho notato e che devo risolvere. Per quanto riguarda le gomme, quelle che appaiono nella foto di prima immatricolazione hanno la fascia bianca più larga di quelle attuali, penso, quindi, che siano quelle corrette:



 

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