Assodato che la macchina avesse, presumibilmente, un passato degno di nota la prima cosa che venne in mente di fare era quella di documentarmi in merito.
Iniziai a contattare alcuni club o associazioni che in qualche maniera "orbitavano" intorno al passato di Bandini.
La prima fu la Vernasca Silver Flag, Club nato per rievocare la storica gara Castel Arquato - Vernasca in cui iniziò a correre appunto Bandini, purtroppo non mi diedero nessuna informazione se non quelle già note sul web, neanche sotto l'aspetto fotografico furono d'aiuto in quanto nel loro archivio non risultava nessuna fotografia di Bandini.
Nel frattempo, in cerca di altre fonti, vidi che la moglie di Bandini (Margherita Freddi) era presente su F.B.
Gli scrissi un messaggio presentandomi e dicendogli che probabilmente avevo ritrovato inaspettatamente la 1100 su cui Lorenzo iniziò a correre, come prevedetti e capendola in pieno non mi diede risposta...purtroppo il mondo è pieno di mitomani.
Non mi diedi certo per vinto e continuai le mie ricerche trovando l'Associazione Trofeo Lorenzo Bandini di Brisighella, contattai subito il Presidente tramite una mail lasciandogli tutti i miei contatti e pregandolo di richiamarmi appena possibile, mi chiamò quasi istantaneamente, dalla voce sembrava alquanto agitato per la notizia e con giusta "previdenza" mi disse di inviargli qualche foto da poter fare vedere alla Sig.ra Freddi.
Dopo qualche giorno mi richiamò dicendomi che la Sig.ra Freddi aveva visto le foto e riconosciuto la macchina e che avrebbe avuto la volontà di poter parlare con me e di poter vedere l'auto...io quasi svenni dall'emozione.
Con calma il giorno dopo chiamai la Sig.ra Freddi, ero emozionatissimo e con il cuore in gola ma lei lo era ancora più di me, con la voce rotta dall'emozione iniziò a raccontarmi la storia di quella 1100, di lei e di Lorenzo e mi chiese se fosse possibile rivedere l'auto.
Ci accordammo per una data poco lontana presso un garage di Milano, a Lambrate.
La dolcezza di quella donna era sbalorditiva, schietta come il buon vino ma dolce come il nettare di un bellissimo fiore...
Arrivò il tanto agognato giorno.
Arrivai un po in anticipo e attendendo l'arrivo della Sig.ra Margherita gironzolavo intorno alla vettura, ad un certo punto un signore mi chiamò (era il figlio) indicandomi la Sig.ra Freddi, ci furono le presentazioni di rito e immediatamente le "presentai" la macchina....
Furono alcuni secondi di sgomento...rimase impavida, il volto scuro e lo sguardo impietrito...nella mia mente iniziarono a girare alcuni foschi pensieri....non è la macchina che si aspettava....sta pensando che io sia un mistificatore..un landrù....mi avvicinai a lei con l'intenzione di chiedergli se qualcosa non andasse bene e guardandola in viso capii.....capii che in quel momento nella mente di Margherita stavano tornando a galla ricordi e immagini che forse nemmeno lei si sarebbe aspettata...
Mi chiese se avessi potuto fargli vedere il motore....appena aprii il cofano fece un balzo e a voce alta disse; è lui..è il motore di Lorenzo..
Iniziò a raccontare di Lorenzo e anche del suo vezzo di verniciare i motori di rosso dopo averli preparati, mi raccontò del padre e di come si innamorarono in quel garage di Milano, aneddoti di vita come l'incidente accaduto pochi anni dopo con un auto gemella a questa e caduta rovinosamente nel canalone di Cesenatico, infine si sedette alla guida della macchina e iniziò ad accarezzarla....penso che quelle carezze sul volante fossero rivolte al suo grande amore.
Fu un esperienza unica, forte e bellissima. Una delle cose più belle che mi sono accadute, aver potuto regalare alcuni di magici momenti di ricordi è stato per me il riconoscimento più grande, la gioia di quella donna è rimasta nel mio cuore.
A questo punto conoscete tutta, o quasi, la storia di questa splendida vettura, storia che io ho chiamato "La leggenda di un auto qualsiasi".