Autore Topic: 3 AUTOMOBILINE DAVVERO STRANE... GRADITE PARLARNE UN PO'?  (Letto 12956 volte)

Offline skizzo2

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Re: 3 AUTOMOBILINE DAVVERO STRANE... GRADITE PARLARNE UN PO'?
« Risposta #30 il: 08 Luglio 2008, 22:46:49 »
C'è stato un periodo in Inghilterra in cui la auto a tre ruote erano oggetto di forti agevolazioni fiscali. Ecco perchè il proliferare di simili "oggetti".

Ora si spiega il tutto... ;D
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Re: 3 AUTOMOBILINE DAVVERO STRANE... GRADITE PARLARNE UN PO'?
« Risposta #30 il: 08 Luglio 2008, 22:46:49 »

Offline ITRAEL

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Re: 3 AUTOMOBILINE DAVVERO STRANE... GRADITE PARLARNE UN PO'?
« Risposta #31 il: 20 Maggio 2009, 19:48:11 »
L'Iso Isetta nacque in Italia.Le prime aveva forse 3 ruote...ma subito dopo venne modificata l'impostazione,aggiungendo una quarta ruota posteriormente..In pratica al posto di una ne vennero mezze due praticamente appaiate,aumentando un poco anche la stabilità...
Mai apprezzata fino in fondo in Italia,perchè forse troppo fuori dal suo tempo,venne costruita su licenza in vari paesi europei...
Tra tutte spicca quella prodotta dalla BMW,dopo aver acquisito i diritti dalla Iso...
Se non erro venne prodotta con motorizzazione 300 e 600 cc...
Sento la necessità di chiarire un po' di storia dell'Isetta, essendone anche soddisfatto(relativamente ai limiti fisiologici del mezzo) proprietario di un esemplare britannico a tre ruote.
L'Isetta nasce Iso, in Italia quindi, nel 1953, progettata da un ingegnere aeronautico che, in pratica, ha preso l'idea da una cabina d'elicottero, poggiata su ruote. L'idea geniale è stata l'apertura della portiera singola frontale.
Erroneamente viene considerata la nonna della Smart, tratti in inganno dalle dimensioni. In realtà la problematica degli anni '50, dove la motorizzazione popolare era costituita da motociclette e scooter, con i poveri conduttori esposti alle intemperie. L'isetta nasce come una moto con un tetto: l'abitabilità è di 2 persone, il motore viene preso dalla Isomoto a 2 cilindri(con biella sdoppiata) e 2 tempi, con l'aggiunta del raffreddamento forzato. Un po' per il prezzo fuori mercato, un po' per la limitata abitabilità, un po' perchè un'auto vera e propria non era e, non ultimo la scarsa affidabilità meccanica(grippaggio frequente) dovuta ad errori di progettazione del raffreddamento forzato , la simpatica Isetta è un vero fiasco in Italia, ne verranno prodotti circa 1000 esemplari. Oggi è molto rara e per chi la vuole, molto costosa.
La Iso capisce di aver commesso un errore e cerca quindi di recuperare parte del denaro speso per la progettazione, mettendo a disposizione la licenza di costruzione(solo all'estero, ovviamente).
La BMW nel dopoguerra, è un'azienda che non riesce a riprendersi dalla distruzione bellica, ha in listino i prestigiosi modelli anteguerra che pochissimi possono permettersi. E', in pratica, sull'orlo del fallimento.La dirigenza capisce di dover produrre un mezzo adatto alle ridotte possibilità economiche dei tedeschi e decide così di acquisire la licenza Iso. La principale modifica che viene apportata al progetto originario, riguarda il propulsore, che viene sostituito con il monocilindrico a 4 tempi che equipaggia la moto R25(250 cc) in un secondo tempo portato a 300 cc. Viene aggiunto, ovviamente il raffreddamento forzato a ventola.
Esteticamente vengono sostituiti i moderni(per l'epoca) fari anteriori inseriti nel parafango, con i più tradizionali fari applicati.Il successo è notevole, ne vengono prodotte in totale 175.000, di cui 8500 esportate in USA( da non credere rispetto alle tradizionali dimensioni delle auto USA), viene creato appositamente anche uno stabilimento in GB a Brighton per produrne una versione a 3 ruote destinata al mercato locale dove questa caratteristica la parifica fiscalmente ad una motocicletta(mi sembra che questa regola sia ancora oggi valida nella conservativa Gran Bretagna). L'isetta è nata a 4 ruote di cui le posteriori gemellate ad una distanza tale da non richiedere l'uso del differenziale. Solo in GB ed alcuni esemplari tedeschi sono prodotti a 3 ruote e non per motivi di stabilità ma per i motivi sopra esposti.
Un aneddoto al riguardo, è riferito alla maggioranza degli esemplari inglesi con guida a sinistra, contrariamente all'uso più diffuso di guida a destra; il motivo è semplice, il motore è montato a destra e il suo peso, aggiunto a quello del conducente avrebbe reso pericolosa la guida in certe situazioni.
Come riportato successivamente, al museo del muro di Berlino, è presente un esemplare d'Isetta modificato con la riduzione del serbatoio dove, solamente con abilità circense e disperazione , un umano si può nascondere. Più persone sono riuscite ad evadere dalla DDR nascosti in questo esemplare.
La licenza è stata anche acquistata da Velam in Francia e da Romi in Argentina che hanno introdotto alcune modifiche. In particolare Velam ha modificato più radicalmente la carrozzeria ed è caratterizzata dallo sterzo fisso e non collegato all'apertura della portiera.
Attualmente è molto amata anche oltreoceano dove le più disparate versioni(anche cabrio) partecipano ad affollati raduni.
In Europa soprattutto Germania e Gran Bretagna mantengono vivo il ricordo di questa vetturetta. In Italia si svolge su base biennale, un raduno a Bresso presso l'antica sede Iso, che accoglie anche gli esemplari BMW sempre più presenti in Italia.
Confortati dal successo e conseguentemente dagli introiti che fanno ben sperare per un futuro migliore dell'azienda BMW, la dirigenza produce dal '57 al '59 la BMW 600 che altro non è che una Isetta(frontalmente) a cui è stata aggiunta una coda più convenzionale ed una portiera laterale(a destra) per accedere alla panchetta posteriore. L'abitabilità raggiunge così le 4 persone. Il motore è bicilindrico boxer, anche questo di derivazione motociclistica. Il successo è però inferiore a quello dell'Isetta che infatti verrà prodotta fino al 1963.
A questo punto(al termine della carriera della 600 nel 1959) viene presentata la BMW 700 berlina, sempre con propulsore motociclistico ma con carrozzeria elegante disegnata dal nostro Michelotti anche nelle versioni coupè e cabriolet.Verrà prodotta sino al 1965; non ha un grande successo, anche perchè la povertà post-bellica della Germania, si sta allontanando e la popolazione si può permettere....il Maggiolino VW che è 1200.


« Ultima modifica: 20 Maggio 2009, 19:51:44 da ITRAEL »
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Offline deltahf84

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Re: 3 AUTOMOBILINE DAVVERO STRANE... GRADITE PARLARNE UN PO'?
« Risposta #32 il: 20 Maggio 2009, 21:42:01 »
Molto molto completo ed esauriente questo intervento,che sarà apprezzato sicuramente da tutti gli amici del forum...
Grazie mille!

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Re: 3 AUTOMOBILINE DAVVERO STRANE... GRADITE PARLARNE UN PO'?
« Risposta #32 il: 20 Maggio 2009, 21:42:01 »

Offline Emanuele924

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Re: 3 AUTOMOBILINE DAVVERO STRANE... GRADITE PARLARNE UN PO'?
« Risposta #33 il: 21 Maggio 2009, 06:49:23 »
Molto molto completo ed esauriente questo intervento,che sarà apprezzato sicuramente da tutti gli amici del forum...
Grazie mille!

Quoto, storia molto interessante. ;)

Offline Cash

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Re: 3 AUTOMOBILINE DAVVERO STRANE... GRADITE PARLARNE UN PO'?
« Risposta #34 il: 21 Maggio 2009, 08:06:34 »
Mi associo, eccezionale spiegazione! Grazie mille!  ;)

Molto interessante la storia della riduzione del serbatoio!
Non amo le donne orientali ma per una Cinesina del 1978 faccio follie!

Offline cekk500

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Re: 3 AUTOMOBILINE DAVVERO STRANE... GRADITE PARLARNE UN PO'?
« Risposta #35 il: 21 Maggio 2009, 09:31:07 »
Mi associo, eccezionale spiegazione! Grazie mille!  ;)

Molto interessante la storia della riduzione del serbatoio!

Davvero competente e corretta l'analisi storica, infatti l'Isetta è un prodotto dell'estro italiano alla fine...........e da noi fu' apprezzata sopratutto in liguria dove la conformazione delle poche strade dell'epoca imponeva mezzi piccoli.
Proprio nell'entroterra ligure sopravvivono i pochi esemplari rimasti, molti trasformati all'epoca in mezzi da lavoro, meno ingombranti dell'ape e con un raggio di sterzata davvero ridotto, adatto nei tornanti e le stradine delle terrazze liguri. Nei primi anni 50 il concetto di automobile non esisteva e la mobilità non era quella di oggi, servivano soluzioni economiche e molte case automobilistiche, solo a Torino c'è n'erano 47.......dovettero inventarsi prodotti nuovi. Servivano mezzi da lavoro sopratutto, il paese era da ricostruire e trasformare le balilla o le topolino non sempre era conveniente!
La Iso svolse un ruolo anche nel settore terziario producendo piccoli autocarri.
soliti problemi di foto

Offline GT

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Re: 3 AUTOMOBILINE DAVVERO STRANE... GRADITE PARLARNE UN PO'?
« Risposta #36 il: 21 Maggio 2009, 13:54:53 »
Beh, complimenti a Guido per l'analisi storica dell'Isetta, ma complimenti anche al nostro grande cekk che ci regala sempre qualche chicca in più! ;)

 

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