Allora, il concetto di questi sistemi è semplice... la corrente prodotta dall'alternatore viene utilizzata per fare l'elettrolisi a una quantità di acqua distillata chiusa in una camera apposita. I due gas sono quindi immessi nel collettore di aspirazione, se non sbaglio a valle del debimetro. I sensori del motore fanno il resto, adeguando la carburazione e riducendo la quantità di benzina immessa. L'idrogeno e l'ossigeno immessi in camera di scoppio "bruciano" riformando l'acqua distillata di cui sopra (sotto forma di vapore acqueo), riducendo l'inquinamento e fornendo una parte di energia che altrimenti sarebbe stata ottenuta bruciando benzina.
Dove sta la fregatura? Anzitutto, che qualche buontempone ha sparso in giro la voce che era sufficiente la corrente dell'alternatore per produrre idrogeno sufficiente ad alimentare il motore al 100%. Ma cosi si violerebbe il secondo principio della termodinamica, in quanto avremmo creato il moto perpetuo.
In realtà, il sistema si basa sul concetto che, nella stragrande maggioranza della vita di un'automobile, la batteria è carica al 100% e l'alternatore sta producendo corrente "inutile" che viene dissipata in calore. Allora prendendo questa corrente inutilizzata, e sfruttandola per generare energia, avremmo RECUPERATO parte dell'energia stessa. Paradossalmente, otterremmo un risparmio migliore, poichè con meno passaggi, SCOLLEGANDO l'alternatore dal motore.
Insomma, la via dell'idrogeno, se percorribile, non passa da questi marchingegni.
Finora sono stati studiati TRE diversi sistemi a idrogeno, tutti con pregi e difetti:
-fuel cell e motore elettrico (idrogeno genera corrente, corrente alimenta motore elettrico) semplice e affidabile, ma viene visto come una complicazione inutile a un veicolo 100% elettrico
-bombola e motore a turbina: il vantaggio è quello di avere la possibilità di rifornire il carburante senza le lunghe attese delle batterie elettriche. Lo svantaggio è la scarsa coppia sviluppata dai motori a turbina.
-bombola e motore a pistoni: oltre al vantaggio del rifornimento di cui sopra, si avrebbe la possibilità di creare kit "retrofit" per adeguare a idrogeno qualsiasi vettura. I problemi sono anzitutto la manutenzione del motore a pistoni che resta complessa (un motore elettrico ha in pratica DUE elementi, rotore e carcassa... un motore a pistoni può superare i 200 componenti e richiede acqua e olio per lubrificazione e raffreddamento). Inoltre si incorrerebbe negli stessi problemi sorti con la benzina senza piombo prima, e con il GPL dopo: componenti (come fasce e valvole) non adeguati al cambio di combustibile.