Autore Topic: L'auto più brutta da guidare  (Letto 68882 volte)

Offline acciaiorusso

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Re: L'auto più brutta da guidare
« Risposta #225 il: 30 Aprile 2012, 13:36:31 »
mammamia caro itrael, proprio lei, rossa invece che bianca.. insomma aveva con se anche qualcosa all'avanguardia.. ma pensa.... comunque per me non necessitava di studi, necessitava della cancellazione totale del progetto  forse la mia non era "de luxe" o altro, la ricordo ancora più spartana a prima vista; per gli esemplari venduti, pensi che batte o meno la "duna"??

Offline ITRAEL

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Re: L'auto più brutta da guidare
« Risposta #226 il: 30 Aprile 2012, 18:37:59 »
a me era simpatica e, talvolta, poteva sconfinare nel piacermi. Forse perchè, da bimbo, avevo il modellino in amaranto scuro.
Era commercializzata anche sotto i marchi Sunbeam e Singer(sempre gruppo Rootes) ed esisteva una versione sport con 4 fari anteriori


Coupè(Chamois)


e qualcuno si dilettava facendola correre
La differenza tra la genialità e la stupidità è che la genialità ha i suoi limiti.
Pensatore sconosciuto

Offline acciaiorusso

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Re: L'auto più brutta da guidare
« Risposta #227 il: 01 Maggio 2012, 16:47:03 »
ciao itrael, pare insomma che lo scatolone di cui parlo non ebbe il meritato successo (?) per cause anche di forza maggiore (come l'obbligo di spostare gli stabilimenti costruttivi in Scozia, dove il personale addetto sembra fosse in grado di assemlare al max mozzarelle!); vista la travagliata storia del gruppo Rootes, non pensi che la foto agonistica che mostri possa riguardare una Talbot, Sumbeam o che sò? comunque, rimanendo orrido secondo me il 4 fari, non si può dire altrettanto per il coupè, che già solo per i cerchi vedo decisamente più gradevole; ora, a parte tutte le quasi totalmente sfortunate vicissitudini di Rootes, ciò che davvero non mi spiego rimane l'inconsapevolezza da parte dei vari promotori dell'epoca nel capire che il concetto di "stesse parti meccaniche a fronte di spiccioli o poco meno cambiamenti estetici" al fine (oggigiorno più che mai diffuso) di dar la parvenza di mobilità produttiva all'utene igniaro di ciò, icona assoluta per me del consumismo più sfrenato proposto senza il minimo problema di deterioramento settoriale, anche se gia in ampio uso in quasi tutti i paesi un minimo "papabili" non avrebbe potuto con quasi totale certezza attecchire in terra inglese, famosa da sempre x il suo tenace incollaggio al tradizionalismo bene o male controcorrente; girando qua e là scopro (non nego quì il mio forte stupore!) nientemeno che Moss ebbe modo di vincere un Montecarlo con qualcosa appartenente al famoso marchio capobranco verso la metà degli anni '50, la foto precisa dell'auto (!!) oggetto di tutto ciò, anche per la colorazione, una sua più precisa identificazione (sul libretto c'era un "imp" o qualcosa del genere, insieme a "Hillman") ed infine che più o meno ancora oggi abbiamo, volendo (e credo ormai a ns insaputa, visto l'approccio quasi impostoci al settore), la possibilità di acquistare automobili derivanti dalle basi, pur antiche ormai che siano, di quel controverso progetto; provo a mostrarti la foto di cui sopra, dico "provo", non sono ancora padrone delle meccaniche del sito, come del resto di tale media ( spero ancora per poco, almeno per questo!)

 

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