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Filosofie di restauro

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Frosty the snowman:
Grazie al restauro della Seven sto entrando in contatto con la comunità di appassionati inglesi del modello, e mi accorgo di quanto sia diversa la filosofia e l'approccio al restauro, alla conservazione e all'uso dei veicoli storici.
Vi avevo già scandalizzato in passato con il trial, una tipologia di evento che hanno solo loro e che sottopone le auto anteguerra a percorsi che metterebbero in difficoltà un fuoristrada.
Un'altra delle loro "ossessioni" è la patina delle auto conservate.
Date un'occhiata alle foto di questo annuncio:
https://nutleysports.co.uk/portfolio-posts/1928-austin-7-fabric-saloon/
L'auto è stata sottoposta ad un intervento di conservazione di un migliaio di ore, senza sostituire nè riparare neanche un pezzo, mirando semplicemente a preservarla da un ulteriore possibile degrado.
Ovviamente dal punto di vista della testimonianza storica è un punto di riferimento, ma così degradata, quanto è comunque rappresentativa delle condizioni di fabbrica?

nigel68:
Impiegava le stesse ore a restaurarla per bene, ed era meglio. A me piacerebbe guidare una Iso Rivolta come usciva dal concessionario, non come se l'avessi trovata 50 anni dopo sotto una catasta di rottami al Gratosoglio...

Venex:
Interessante argomento: devo dire che l'esempio di restauro mantenendo la patina del tempo riportato nell'annuncio non è assolutamente nelle mie corde, oltretutto per preservare dal degrado un'auto con segni del tempo "importanti" immagino si sia costretti ad eseguire interventi che comunque la allontanano dal reale conservato (male).
Personalmente sono per il restauro, a meno che non si tratti di un conservato in ottime condizioni (che a mio avviso è sempre il top...ma spesso lo è anche il prezzo!). Ne parlavo proprio recentemente con un amico che preferisce conservare le sue auto con i segni del tempo; se l'auto ha un sedile strappato, il cruscotto rovinato, ecc.. non riuscirei mai lasciarla così (a meno che proprio non si possa intervenire in alcun modo). Sono, purtroppo, considerazioni basate solo sulla mia esperienza passata, ma non ritengo di essere cambiato negli anni da questo punto di vista! ;-)
Per quanto riguarda l'utilizzo, "maltrattarle" come fanno talvolta gli Inglesi, usandole come se fossero auto moderne, mi sembra veramente esagerato, ma non mi trovo d'accordo nemmeno con alcuni collezionisti nostrani che le tengono sempre ferme, muovendole si e no 2-3 volte all'anno (se non piove e solo per qualche km in zona, ecc..). In ogni caso mi trovo spesso ad ammirare la genuina passione per le auto d'epoca che dimostrano nella "perfida Albione"!

ITRAEL:

--- Citazione da: nigel68 - 10 Febbraio 2022, 12:32:31 ---A me piacerebbe guidare una Iso Rivolta....non come se l'avessi trovata 50 anni dopo sotto una catasta di rottami al Gratosoglio...

--- Termina citazione ---
Dai, raccontala giusta: quando fai la prima uscita??  :D ;D

P.S. per i non milanesi, Gratosoglio è un quartiere milanese molto popolare dove una Iso Rivolta, al massimo si è vista in transito ma mai parcheggiata   ;D ;D

Nonsochenomemettere:
Leggendo questo topic mi son venuti in mente i diversi tipi di restauro applicati all'architettura.
Anche in architettura ci sono diverse correnti di pensiero che vanno tra 2 estremi:
- ripristinare l'edificio in ogni sua parte come era stato concepito inizialmente, giustificando anche interventi molto invasivi (approccio chiamato Com'era e dov'era)
- impegnarsi per mantenere l'edificio nello stato in cui viene trovato, lavorando per bloccare e limitare il degrado (restauro conservativo)

Il primo caso è stato applicato ad esempio per la ricostruzione dopo il terremoto del Friuli, mentre il secondo caso è stato applicato al Colosseo. A qualcuno piacerebbe vedere il Colosseo ricostruito com'era quando veniva utilizzato dai Romani, ma probabilmente perderebbe buona parte del fascino che lo contraddistingue oggi.


Entrambe le filosofie si possono applicare al restauro delle auto, dipende comunque da quello che si cerca.
Il ripristino di una vettura come uscita di fabbrica, la rende "bella" e utilizzabile come fosse nuova, sfruttando le tecnologie dell'epoca, ma cancella tutti i segni del tempo che aiutano a rendere un'auto storica così affascinante.
Il restauro conservativo "puro" di un'auto ritrovata in condizioni poco dignitose, ne limiterebbe probabilmente il suo utilizzo e il piacere di guidarla favorendo però il fascino di quella "patina del tempo" che piace tanto agli inglesi (e a me  ;D)

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