Autore Topic: Filosofie di restauro  (Letto 23426 volte)

Offline Frosty the snowman

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Filosofie di restauro
« il: 10 Febbraio 2022, 11:42:48 »
Grazie al restauro della Seven sto entrando in contatto con la comunità di appassionati inglesi del modello, e mi accorgo di quanto sia diversa la filosofia e l'approccio al restauro, alla conservazione e all'uso dei veicoli storici.
Vi avevo già scandalizzato in passato con il trial, una tipologia di evento che hanno solo loro e che sottopone le auto anteguerra a percorsi che metterebbero in difficoltà un fuoristrada.
Un'altra delle loro "ossessioni" è la patina delle auto conservate.
Date un'occhiata alle foto di questo annuncio:
https://nutleysports.co.uk/portfolio-posts/1928-austin-7-fabric-saloon/
L'auto è stata sottoposta ad un intervento di conservazione di un migliaio di ore, senza sostituire nè riparare neanche un pezzo, mirando semplicemente a preservarla da un ulteriore possibile degrado.
Ovviamente dal punto di vista della testimonianza storica è un punto di riferimento, ma così degradata, quanto è comunque rappresentativa delle condizioni di fabbrica?
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Offline nigel68

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Re:Filosofie di restauro
« Risposta #1 il: 10 Febbraio 2022, 12:32:31 »
Impiegava le stesse ore a restaurarla per bene, ed era meglio. A me piacerebbe guidare una Iso Rivolta come usciva dal concessionario, non come se l'avessi trovata 50 anni dopo sotto una catasta di rottami al Gratosoglio...
"Quando un italiano vede passare un'auto di lusso il suo primo pensiero non è di averne una anche lui, ma di tagliarle le gomme" - Indro Montanelli 1909-2001

Offline Venex

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Re:Filosofie di restauro
« Risposta #2 il: 10 Febbraio 2022, 22:01:38 »
Interessante argomento: devo dire che l'esempio di restauro mantenendo la patina del tempo riportato nell'annuncio non è assolutamente nelle mie corde, oltretutto per preservare dal degrado un'auto con segni del tempo "importanti" immagino si sia costretti ad eseguire interventi che comunque la allontanano dal reale conservato (male).
Personalmente sono per il restauro, a meno che non si tratti di un conservato in ottime condizioni (che a mio avviso è sempre il top...ma spesso lo è anche il prezzo!). Ne parlavo proprio recentemente con un amico che preferisce conservare le sue auto con i segni del tempo; se l'auto ha un sedile strappato, il cruscotto rovinato, ecc.. non riuscirei mai lasciarla così (a meno che proprio non si possa intervenire in alcun modo). Sono, purtroppo, considerazioni basate solo sulla mia esperienza passata, ma non ritengo di essere cambiato negli anni da questo punto di vista! ;-)
Per quanto riguarda l'utilizzo, "maltrattarle" come fanno talvolta gli Inglesi, usandole come se fossero auto moderne, mi sembra veramente esagerato, ma non mi trovo d'accordo nemmeno con alcuni collezionisti nostrani che le tengono sempre ferme, muovendole si e no 2-3 volte all'anno (se non piove e solo per qualche km in zona, ecc..). In ogni caso mi trovo spesso ad ammirare la genuina passione per le auto d'epoca che dimostrano nella "perfida Albione"!

Offline ITRAEL

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Re:Filosofie di restauro
« Risposta #3 il: 11 Febbraio 2022, 21:44:40 »
A me piacerebbe guidare una Iso Rivolta....non come se l'avessi trovata 50 anni dopo sotto una catasta di rottami al Gratosoglio...
Dai, raccontala giusta: quando fai la prima uscita??  :D ;D

P.S. per i non milanesi, Gratosoglio è un quartiere milanese molto popolare dove una Iso Rivolta, al massimo si è vista in transito ma mai parcheggiata   ;D ;D
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Offline Nonsochenomemettere

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Re:Filosofie di restauro
« Risposta #4 il: 12 Febbraio 2022, 13:18:30 »
Leggendo questo topic mi son venuti in mente i diversi tipi di restauro applicati all'architettura.
Anche in architettura ci sono diverse correnti di pensiero che vanno tra 2 estremi:
- ripristinare l'edificio in ogni sua parte come era stato concepito inizialmente, giustificando anche interventi molto invasivi (approccio chiamato Com'era e dov'era)
- impegnarsi per mantenere l'edificio nello stato in cui viene trovato, lavorando per bloccare e limitare il degrado (restauro conservativo)

Il primo caso è stato applicato ad esempio per la ricostruzione dopo il terremoto del Friuli, mentre il secondo caso è stato applicato al Colosseo. A qualcuno piacerebbe vedere il Colosseo ricostruito com'era quando veniva utilizzato dai Romani, ma probabilmente perderebbe buona parte del fascino che lo contraddistingue oggi.


Entrambe le filosofie si possono applicare al restauro delle auto, dipende comunque da quello che si cerca.
Il ripristino di una vettura come uscita di fabbrica, la rende "bella" e utilizzabile come fosse nuova, sfruttando le tecnologie dell'epoca, ma cancella tutti i segni del tempo che aiutano a rendere un'auto storica così affascinante.
Il restauro conservativo "puro" di un'auto ritrovata in condizioni poco dignitose, ne limiterebbe probabilmente il suo utilizzo e il piacere di guidarla favorendo però il fascino di quella "patina del tempo" che piace tanto agli inglesi (e a me  ;D)
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Offline orso

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Re:Filosofie di restauro
« Risposta #5 il: 13 Febbraio 2022, 08:20:19 »
Bello spunto e piacevole conversazione  :)
Vorrei attirare l'attenzione sul fatto che spesso sono le condizioni di conservazione a decidere quale strada intraprendere.
Personalmente prediligo il restauro conservativo, ma ho affrontato vetture che erano troppo malmesse
o semplicemente non sarebbero state affidabili senza un intervento completo.


Offline Frosty the snowman

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Re:Filosofie di restauro
« Risposta #6 il: 13 Febbraio 2022, 09:37:30 »
Credo che la maggior parte degli appassionati "veri" di auto storiche preferisca di gran lunga un bel conservato rispetto ad un pur ottimo restauro.
Però a tutto c'è un limite.
Un auto, anche se quasi centenaria, con la vernice che si scrosta, il telaio corroso dalla ruggine, l'interno mangiato dai topi, NON è un bel conservato. E' un rottame: si può scegliere di non restaurarla ma non perchè rappresenta l'automobile originale, ma perchè rappresenta il "ritrovamento da fienile" con tutto il suo fascino.
Non ho notizie recenti a proposito della famosa Bugatti ripescata dal Lago Maggiore: quella, secondo me, non andrebbe restaurata ma esposta così, magari in un Museo proprio sul Lago (in Svizzera, ovviamente  >:( )
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Offline orso

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Re:Filosofie di restauro
« Risposta #7 il: 13 Febbraio 2022, 13:31:36 »
...  con la vernice che si scrosta, il telaio corroso dalla ruggine, l'interno mangiato dai topi, NON è un bel conservato. E' un rottame: si può scegliere di non restaurarla ma non perchè rappresenta l'automobile originale, ma perchè rappresenta il "ritrovamento da fienile" con tutto il suo fascino.
Non ho notizie recenti a proposito della famosa Bugatti ripescata dal Lago Maggiore: quella, secondo me, non andrebbe restaurata ma esposta così ...
a tal proposito ho conosciuto (magari anche Itrael)   ;)
il proprietario di una 35 Grand Prix con la vernice scrostata ed i sedili con qualche strappo
MA era stata di Nuvolari ed aveva deciso di non toccar nulla, dopo il ritrovamento.

Offline ITRAEL

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Re:Filosofie di restauro
« Risposta #8 il: 13 Febbraio 2022, 22:32:10 »
a tal proposito ho conosciuto (magari anche Itrael)   ;)
il proprietario di una 35 Grand Prix con la vernice scrostata ed i sedili con qualche strappo
MA era stata di Nuvolari ed aveva deciso di non toccar nulla, dopo il ritrovamento.

senza magari  8) ;D
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Offline orso

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Re:Filosofie di restauro
« Risposta #9 il: 15 Febbraio 2022, 06:26:31 »
senza magari  8) ;D
Vecchia Spugna ... dovresti scendere più spesso giù a valle  ::)

Offline ITRAEL

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Re:Filosofie di restauro
« Risposta #10 il: 15 Febbraio 2022, 06:50:21 »
Vecchia quercia, ti lascio a praticare fondo in pianura mentre io mi godo la discesa libera in collina  ;D 8)
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Offline Frosty the snowman

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Re:Filosofie di restauro
« Risposta #11 il: 15 Febbraio 2022, 10:30:13 »
a tal proposito ho conosciuto (magari anche Itrael)   ;)
il proprietario di una 35 Grand Prix con la vernice scrostata ed i sedili con qualche strappo
MA era stata di Nuvolari ed aveva deciso di non toccar nulla, dopo il ritrovamento.


un conto i sedili strappati dalla foga di Nuvolari in gara, un conto i sedili mangiati dai topi...
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Offline orso

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Re:Filosofie di restauro
« Risposta #12 il: 15 Febbraio 2022, 10:44:37 »
un conto i sedili strappati dalla foga di Nuvolari in gara, un conto i sedili mangiati dai topi...
Si, forse è giusto così  :)
bisogna fare una scelta altrimenti si finisce per conservare anche la polvere che si deposita sul cruscotto  :(

Offline vox1.padova

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Re:Filosofie di restauro
« Risposta #13 il: 07 Aprile 2022, 13:44:00 »
riprendo da Orso :<< Bello spunto e piacevole conversazione  :)
Vorrei attirare l'attenzione sul fatto che spesso sono le condizioni di conservazione a decidere quale strada intraprendere.
Personalmente prediligo il restauro conservativo, ma ho affrontato vetture che erano troppo malmesse
o semplicemente non sarebbero state affidabili senza un intervento completo>> .  Questo esprime anche il mio pensero... non che io abbia tutta la esperienza di Orso, non che io abbia fatto restauri integrali....ma nel mio piccolo ho toccato con mano queste situazioni, dove l'auto <<conservata>>  in realta'  e'  un "trascurato - non manutentato"   e tenerla cosi'  ripulendola e sistemando solo la meccanica,  darebbe un risultato non accettabile / non bella da vedere.  Cosi' bisogna cedere  e rinunciare  gli ideali ...

Offline Frosty the snowman

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Re:Filosofie di restauro
« Risposta #14 il: 07 Aprile 2022, 14:35:45 »
Forse anche in questo topic può essere interessante sviscerare la differenza tra restauro professionale e restauro amatoriale.
Di solito si intende per restauro professionale quello eseguito da professionisti competenti e dotati di tutte le migliori tecnologie, e per amatoriale quello eseguito più alla buona, nel garage di casa, da chi non ha le possibilità economiche per affidarsi ai professionisti. Con questa accezione si tende ad attribuire un valore superiore al restauro professionale, ed è il motivo per cui spesso viene sbandierato negli annunci di vendita.
Però io ritengo che ci sia anche il rovescio della medaglia, attribuendo ai termini amatoriale e professionale un'interpretazione diversa. Se si intende per restauro professionale quello portato a termine da un professionista, ovvero colui che fa del restauro una fonte di lucro, ottimizzando i costi; e per restauro amatoriale quello eseguito "per amore" da un appassionato, allora le aspettative sul risultato possono risultare opposte.
Cosa ne pensate?
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