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Qual'è il miglior pilota dei rallyes di tutti i tempi ?

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Le votazioni sono chiuse: 23 Luglio 2008, 17:45:06

Autore Topic: I MITI DEL RALLY  (Letto 12974 volte)

Offline madmax

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Re: I MITI DEL RALLY
« Risposta #45 il: 03 Settembre 2008, 11:22:59 »
Cash, se dici questo,io credo tu non conosca ne il percorso ne il palmares di Rorhl, scusa ma quello che affermi è eresia,attribuirgli le vittorie della Audi 4x4 e basta, controlla meglio la sua scheda ed il palmares, e poi ne riparliamo.
Un conto è essere tifosi, un'altro è l'obbietività.Anch'io sono tifoso di Munari, ma qui il discorso è molto diverso credimi.

http://rallymania.altervista.org/rohrl.htm

WALTER RÖHRL

Nato a Regensburg (Germania) il 07/03/1947 Walter Röhrl è certamente uno dei più grandi rallysti di sempre; tra le sue grandi imprese ricordiamo le quattro vittorie al Rally di Montecarlo: un vero record! Solo altri due grandi piloti hanno ottenuto altrettanti successi nel "rally dei rally": il mitico Sandro Munari e Tommi Mäkinen (che nel 2002 ha segnato la quarta vittoria consecutiva). Walter può però vantarsi di averlo vinto con quattro auto diverse.

Partecipa al suo primo rally (il Bavarian) nel 1967 con una Fiat 850 Coupé e prima di entrare nel giro mondiale nel 1973, corre pure in pista con la Ford Capri. La sua carriera è fulminante: nel 1974 diventa campione europeo con l'Opel Ascona e l'anno successivo vince la sua prima gara nel mondiale. Si tratta dell'Acropolis, dove oltre a battere lo squadrone Lancia vince con un distacco incredibile: il secondo arrivato è a 25 minuti, il terzo addirittura a oltre 2 ore!!!
Nel 1978 la svolta: Röhrl passa alla Fiat e con la 131 Abarth vince due gare; nel 1980 ne vince quattro e diventa campione del mondo, coronando il suo sogno: vincere il Rally di Montecarlo, che per lui era molto più importante del titolo mondiale.
A fine stagione firma un contratto con la Mercedes per un programma a lungo termine riguardante una vettura rivoluzionaria a quattro ruote motrici, ma il programma salta e Walter nel 1981 rimane spiazzato, accontentandosi di fare qualche rally del campionato tedesco con una Porsche privata.
Nel 1982 passa all'Opel e con l'Ascona vince per la seconda volta il Montecarlo e il titolo mondiale.
Il 1983 doveva essere un anno di pausa: Röhrl si accorda con Fiorio per disputare sei gare con la Lancia Rally-037 e segna un record: è il primo rallysta a sfondare col proprio ingaggio il muro del miliardo di lire!
Il suo scopo principale sarebbe stato aiutare il team e Alen a vincere i rispettivi titoli; per fare ciò avrebbe accettato tutti gli ordini di scuderia, tranne che nel "suo" rally, il Montecarlo.
Su sei rally ne vince tre (tra cui il Montecarlo), fa due secondi posti e un terzo; a metà stagione è in testa al mondiale e la Lancia gli propone di fare qualche gara in più per vincere il titolo piloti, ma lui rifiuta: non è interessato. Al termine del campionato giunge secondo dietro Hannu Mikkola (Audi).
Ancora oggi Walter ricorda il 1983 come la migliore stagione della sua carriera e non è affatto pentito di avere rinunciato al mondiale. Nonostante ciò in quell'anno ha sempre dato il massimo per la squadra, portandola alla conquista del titolo costruttori.
Nel 1984 passa all'Audi perchè vuole confrontarsi con Stig Blomqvist sulla stessa auto; anche lì il contratto prevede la solita clausola: Röhrl è a disposizione della squadra, tranne che al Montecarlo dove "...non avrei ascoltato nessuno!".
E vince per la quarta volta il rally del principato, nonostante un tentativo di boicottaggio da parte della stessa Audi: il d.s. Roland Gumpert aveva fatto montare gomme sbagliate sull'auto di Walter per favorire Mikkola e Blomqvist!
Disputa in totale sei rally, collezionando ben quattro ritiri, soprattutto per problemi tecnici.
Nel 1985 è ancora all'Audi: disputa un programma più ampio (otto gare), ma vince solo un rally, il Sanremo, che è anche la sua ultima vittoria nel mondiale. Chiude la sua carriera mondiale nel 1987, sempre con l'Audi, all'Acropolis con un ritiro.

Walter era famoso per il suo stile di guida molto pulito che gli permetteva di mantenere integre le vetture anche in rally massacranti come il Safari o l'Acropolis. Uno stile di guida non innato ma acquisito col tempo: infatti agli inizi era ben nota la sua guida spettacolare, ma nel 1978, col passaggio alla Fiat, la nuova 131 Abarth lo costrinse a modificare radicalmente il suo stile per ottenere il massimo dalla vettura. Cambiamento perfezionatosi poi con l'esperienza in pista dovuta al programma con la Lancia nel mondiale endurance.
E' infatti doveroso ricordare che tra il 1979 e il 1980, Röhrl era sì impegnato con la Fiat nel mondiale rally, ma gareggiava anche su pista con la Lancia Beta Montecarlo Turbo Gruppo 5 ottenendo ottimi risultati, culminati con la conquista del mondiale endurance per costruttori.
Di Röhrl si ricorda molto bene anche la sua incredibile capacità di guidare nella nebbia, sia su pista che nei rally: per esempio al rally del Portogallo del 1981 in una PS di 45km diede 5 minuti di distacco al secondo (Markku Alen).
Tutto ciò contribuiva a renderlo estremamente veloce su qualsiasi tipo di fondo: asfalto, terra, ghiaia e neve; le quattro vittorie al Montecarlo lo dimostrano ampiamente.

Qualche aneddoto su di lui: rally Il Ciocco del 197?, Pinto parte primo con la Stratos, Pregliasco secondo sempre su Stratos e Röhrl terzo su Opel Kadett, quindi due minuti dopo Pinto; dopo circa 10 km li supera entrambi: era una PS totalmente avvolta nella nebbia... ma non solo! Alla PS successiva Pinto si ferma e fa passare Röhrl per poterlo seguire e giungere indenne al traguardo!!!
Al Sanremo 1983 Walter vince 39 PS su 45, rompe il compressore, perde 15 minuti e arriva comunque secondo.
Al Tour de Corse 1983 deve lasciare vincere Alen per ordini di scuderia, ma si ferma platealmente solo a 100 metri dalla fine dell'ultima PS: non era una protesta (lui stesso aveva dichiarato di essere al servizio della squadra), ma un modo per dimostrare che lui solo poteva decidere la sua strategia di gara.

Walter aveva due fissazioni particolari: una era ovviamente vincere il Rally di Montecarlo il maggior numero di volte possibile, l'altra era sfidare i migliori piloti del momento sulle loro stesse auto: ciò spiega il suo frequente migrare da una scuderia all'altra.
Di tutti i compagni di team che ha avuto, ritiene che Henri Toivonen (1982 con l'Opel) sia stato "...l'unico capace di essere veloce quanto me, anche se si prendeva molti più rischi...".
La vettura che più ha amato è stata la Lancia Rally-037: "...quella che si adattava di più al mio stile... era perfetta".

Ha vinto complessivamente 14 rally nel mondiale e vanta anche una vittoria alla cronoscalata del Pikes Peak nel 1987, dove segnò il record assoluto dell'epoca. Attualmente è test-driver e uomo immagine della Porsche; partecipa anche a rally riservati alle "vecchie glorie" e a raduni storici. Di recente è anche stato protagonista di una campagna pubblcitaria per i pneumatici invernali della Pirelli.
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Re: I MITI DEL RALLY
« Risposta #46 il: 03 Settembre 2008, 11:26:48 »
Da WIKIPEDIA, MI SPIACE MA IN INGLESE.

Walter Röhrl
From Wikipedia, the free encyclopedia
Jump to: navigation, search
Walter Röhrl

Röhrl in 2003.
World Rally Championship record
Nationality  German
Active years 1973 - 1987
Teams Fiat, Opel, Lancia, Audi
Rallies 75
Championships 2 (1980, 1982)
Rally wins 14
Podium finishes 31
Stage wins 420
Total points 494
First rally 1973 Monte Carlo Rally
First win 1975 Acropolis Rally
Last win 1985 San Remo Rally
Last rally 1987 Acropolis Rally
Walter Röhrl (born March 7, 1947 in Regensburg) is a German rally and auto racing driver, with victories for Fiat, Opel, Lancia and Audi as well as Porsche, Ford and BMW.


[edit] Career
At the age of 16, Röhrl began working for the Bishop of Regensburg, and soon became a driver who covered about 120,000 km annually as the bishop's driver. Having also now been active in sports like skiing, he was invited to drive his first rally in 1968.

Röhrl was a World Rally Championship favorite throughout the 1970s and 1980s, winning the Monte Carlo Rally four times with four different marques. His Fiat 131 Abarth carried him to the 1980 title, but it was arguably his equivalent success in 1982 that impressed most of all, with Röhrl fending off audacious four-wheel drive opposition, led by Audi's resurgent Michèle Mouton, to take the title, by virtue of consistency, in his increasingly outmoded rear-drive Opel Ascona 400. It was also during this time that he won the African Rally Championship, in 1982.[1]

 
Röhrl driving a Quattro in 2005.In 1983, he joined Lancia to pilot the new, rear-wheel drive Lancia 037, before finally changing his machinery, in 1984, to the four-wheel drive Audi Quattro, an automobile actually incidentally produced in his home state of Bavaria.

Despite being selective in his choice of top-level events, albeit during a time when this was a less unusual occurrence for top-line drivers in the championship, he still scored 14 WRC victories in his career.

Röhrl was also successful in road racing events, and called "Genius on Wheels" by Niki Lauda. In an early 1990s 24 Hours Nürburgring race which saw fog and heavy rain in the night, he hardly slowed down, anticipating the corners by timing. The race was nevertheless interrupted for hours.

In recent years, he has been retained as the senior test driver for Porsche road cars, famously setting quick laptimes for them testing round the famous Nürburgring Nordschleife, for example with the Porsche Carrera GT
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Re: I MITI DEL RALLY
« Risposta #47 il: 03 Settembre 2008, 11:28:27 »
Sandro Munari
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
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 Sandro Munari 
 
{{{didascalia}}}
   
Dati biografici
 
Nome Sandro Munari
Nato 27 marzo 1940
Cavarzere (VE)
Paese  Italia
Nazionalità {{{codicenazione}}}
Passaporto {{{passaporto}}}
Morto
{{{luogo morte}}}
Altezza {{{altezza}}} cm
Peso {{{peso}}} kg
Dati agonistici
Disciplina Automobilismo
Specialità {{{specialità}}}
Categoria Rally
Record
Ranking {{{ranking}}}º
Best ranking {{{best ranking}}}º
Ruolo {{{ruolo}}}
Squadra {{{Squadra}}}
Ritirato 1984
Carriera
Giovanili
{{{Giovanili anni}}} {{{Giovanili squadre}}}
Club professionistici   
Nazionale 
{{{Anni nazionale}}} {{{nazionale}}} {{{presenzenazionale(goal)}}}
Carriera da allenatore 
Incontri disputati
 
Carriera nel Rally
Esordio 1965
Stagioni 
Scuderie Lancia, Fiat
Mondiali vinti 1
Miglior risultato finale 
GP disputati 36
GP vinti 7
Podi 14
Pole position 
Punti ottenuti 
Giri veloci 
 
 
Palmarès
 
 
Sandro Munari (Cavarzere, 27 marzo 1940) è un ex pilota di rally italiano.

Conosciuto con il soprannome de Il Drago di Cavarzere, la sua notorietà deriva soprattutto dal fatto di essere stato il primo italiano ad aggiudicarsi la Coppa Fia per piloti, nel 1977, a bordo di una Lancia Stratos.

La sua attività agonistica nelle corse in fuoristrada ad alto livello iniziò nel 1965 con la partecipazione al campionato nazionale rally e proseguì con le prime vittorie del titolo nazionale nel 1967 e 1969.

In campo internazionale la sua prima vittoria del campionato europeo risale al 1973, intervallata ad una puntata nelle competizioni automobilistiche su strada culminate nella vittoria della Targa Florio del 1972, ottenuta a bordo di una Ferrari con compagno di squadra un altro famoso campione italiano dell'epoca, Arturo Merzario.

Il suo nome resta comunque indissolubilmente legato ad una casa, la Lancia e ad una competizione, il Rally di Montecarlo. La prima è stata quella a cui è sempre stato fedele per anni, utilizzando le Flavia, Fulvia e soprattutto la Stratos che lo portò appunto alla conquista del titolo mondiale. Solo al momento del ritiro della Stratos dalle competizioni passò alla guida di una Fiat 131.

Al Rally di Montecarlo Munari ha colto i suoi più eclatanti successi, vincendolo una prima volta nel 1972 ed ottenendo altri tre successi, consecutivi, dal 1975 al 1977.

Dopo il ritiro dal mondo del rallysmo mondiale, terminato con 7 vittorie in gare valide per il campionato mondiale, partecipò ancora fino al 1984 ad alcune competizioni desertiche come il Rally Dakar o il Rally dei Faraoni, utilizzando vetture diverse tra cui anche la Lamborghini LM 002.

La sua attività nel mondo sportivo è stata anche oggetto della scrittura di un libro di memorie, in collaborazione con Sergio Remondino, dal titolo Sandro Munari. Una Vita di Traverso. Per non staccarsi completamente dal mondo dei motori Munari ha iniziato anche un'attività di organizzatore di corsi di guida sicura che si svolge presso il circuito di Adria. Sempre in quest'ambito crea la Abarth Driving School, di cui è direttore, in collaborazione con Abarth. La sede della scuola è situata presso il circuito di prova del Gruppo FIAT, a Balocco in provincia di Vercelli.

 Sandro Munari a bordo di una Lancia Stratos Turbo 2005
 Vittorie nel WRC  [modifica]
Dalla nascita ufficiale del Campionato del mondo di Rally nel 1973, Sandro Munari si è aggiudicato:

  #   Evento Anno Co-pilota vettura
1  16º Rally Sanremo 1974 Mario Mannucci Lancia Stratos HF
2  3° Rally Rideau Lakes 1974 Mario Mannucci Lancia Stratos HF
3  43° Rally di Montecarlo 1975 Mario Mannucci Lancia Stratos HF
4  44° Rally di Montecarlo 1976 Silvio Maiga Lancia Stratos HF
5  Rally del Portogallo 1976 Silvio Maiga Lancia Stratos HF
6  Rally della Corsica 1976 Silvio Maiga Lancia Stratos HF
7  45° Rally Montecarlo 1977 Silvio Maiga Lancia Stratos HF
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Re: I MITI DEL RALLY
« Risposta #48 il: 03 Settembre 2008, 11:29:28 »
Sempre preciso e puntuale mad, complimenti! ;)

Offline Cash

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Re: I MITI DEL RALLY
« Risposta #49 il: 03 Settembre 2008, 11:31:38 »
Quello dell'Audi era solo un aspetto, non ho detto che Rohrl abbia dovuto il suo successo solo all'Audi...
Non amo le donne orientali ma per una Cinesina del 1978 faccio follie!

Offline madmax

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Re: I MITI DEL RALLY
« Risposta #50 il: 03 Settembre 2008, 11:32:22 »
Se guardi Rohrl ha vinto esattamente il doppio, due mondiali ad uno 14 Rally contro 7,guarda le case automobilistiche con le quali ha gareggiato e poi dimmi cosa ne pensi, dato che Munari ha vinto con Lancia, mentre Rohrl cn tutto quello che gli davano da guidare.
Premessa, un paio di mondiali non li ha vinti per propria scelta , xkè non gliene fregava, o è stato boicottato dalla squadra stessa a favore di un altro pilota.
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Re: I MITI DEL RALLY
« Risposta #51 il: 03 Settembre 2008, 11:34:30 »
Mmh...devo ammettere che devo colmare qualche lacuna sulla conoscenza dei rally...
Non amo le donne orientali ma per una Cinesina del 1978 faccio follie!

Offline deltahf84

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Re: I MITI DEL RALLY
« Risposta #52 il: 03 Settembre 2008, 11:36:47 »
Comunque sia stiamo parlando di due miti che hanno fatto rande questo sport... ;D

Offline madmax

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Re: I MITI DEL RALLY
« Risposta #53 il: 03 Settembre 2008, 11:39:00 »
Mi scuso se posso essere sembrato un pò polemico, non era mia intenzione, è solo che sono affascinato da questo pilota, e da come guida ancora oggi, e dal fatto che spesso viene ancora chiamato in causa x confronti più svariati, come quando gli hanno chiesto di far vedere ad un giornalista le differenze dalla Porsche che partecipò alla Paris Dakar ed un'altra 911 da pista sul Ring, non potete immaginae i commenti del giornalista quando prima del salto con relativa curva dietro, dove è impossibile superare, Rohrl ha passato l'atra auto ad una velocità che secondo il giornalista pensrae di riuscire a staccare e fare la curva era fantascienza, bhe dopo la curva Rohrl rideva ancora della faccia del giornalista!
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Re: I MITI DEL RALLY
« Risposta #54 il: 03 Settembre 2008, 11:41:30 »
SApete una cosa che mi ha colpito è il fatto che lui cambiasse squadra x poter confrontarsi col migliore di ogni stagione sulla medesima auto, e sapere che considerava Toivonen il suo erede bhe , questa è una novita che mi ha fatto veramente piacere,ma che da un lato rende più triste per la prematura perdita di quel giovane asso che era il pilota della Lancia.
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