-----Beh ,ho notato che molti di voi hanno esordito alla guida di vetture per me relativamente recenti.Io ebbi in "prestito" la 500 C Belverdere di mio padre.Allora,anno 1963,lavoravo dentro al porto di Genova al deposito costiero dell'AGIP.Ero addetto alla movimentazione prodotti e facevo orari impossibili ,infatti il mio lavoro era connesso all'arrivo e partenza delle petroliere che ci portavano il petrolio grezzo da paesi di mezzo mondo.Dormivo spesso su una branda del mio ufficio,e le poche volte che raggiungevo la camera dove ero in pensione,dovevo attraversare tutto il porto ad orari assai brutti, e gli incontri che avvenivano con marinai ubriachi,di ritorno da terra in piena notte erano piuttosto pericolosi.Ed allora presi la 500 C di mio padre che mi consentiva di evitare certi incontri.(Sto parlando di persone gettate in mare così, per il gusto di infierire su chi era solo)Era una macchinina assai comoda ma il motorino era quello che era.I pochi viaggi fra Genova e Finale emilia,li ricordo benissimo per il tempo che impiegavo a farli;7-8 ore alla velocità media di 65-70 km/h.Allora le autostrade non c'erano(esisteva solo un breve tratto di superstrada chiamata Camionale che andava da Serravalle Scrivia a Genova,tutta in salita col passo dei Giovi da superare.Il resto era tutta via Emilia.Io la facevo in genere nelle ore sereali o di primo mattino,e la si poteva percorrere quasi ad occhi chiusi, tanto raro era allora il traffico, pur su un'arteria di quella importanza. Si attraversavano le grandi città in un baleno e passando in pieno centro.Come dicevo la 500 C era poco potente e la salita dei Giovi la facevo in competizione con gli autotreni che si trovavano.Ricordo che al primo viaggio(macchina non molto conosciuta e patente dal 61)sui Giovi mi si fermò il motore in piena notte ed in pieno inverno.Dopo diversi ragionamenti e prove,mi accorsi del tubetto della benzina completamente brinato esternamente.La 500C aveva il radiatore dietro al motore verso l'abitacolo,e per portare la benzina al carburatore, vi era un tubetto in ferro che,passandogli davanti, entrava nel suo coperchio al quale era fissato da una ghiera filettata.La mascherina anteriore della macchina disponeva di una tendina di tela gommata ,che veniva mossa da una levetta sporgente dal musetto,e che copriva tutta la superficie della calandra, internamente.Essa era stata coscienziosamente tirata, ma il freddo era molto forte e la benzina si bloccò nel tubetto a causa del ghiaccio che si era formatoi attorno.Fasciai con uno straccio il tubo,e dopo un pò,favorito dal caldo del motore si sbloccò e potei ripartire. Noi dipendenti avevamo diverse convenzioni con negozi della città,uno di questi era la concessionaria Abarth,dove comprai la marmitta originale intermedia della macchina.Aveva così acquistato un rumorino piacevolmente più elevato consentendo di "sentire" meglio il motore.Avendo l'olio gratis ,ogni viaggio lo facevo con l'olio nuovo,e sebbene consumasse poco,potevo disporre di buoni di benzina gratuiti che mi facevano viaggiare con pochissimo.Ragazzi,avevo 22 anni e potevo disporre di una pacchia simile.Magari averla oggi!