qualcuno di voi ha partecipato alla serata in Oltrepò?
visto che non sono potuta venire, raccontatemi qualcosa
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Una serata ricca di emozioni trasmesse da chi "c'era"
Sono tante le storie, personali e di gruppo, emerse in oltre 3 ore di racconti.
Lealtà, gioia di vivere, rispetto dell’avversario e tanto altro ancora, sentimenti ed emozioni che sono stati l’anima portante di quell’epoca.
Il giornalista, parte dagli inizi, dal racconto di un’azienda forte in gara, ma commercialmente vulnerabile per la limitatissima produzione(se non ricordo male 341 esemplari nel 1950), una Marca che lascia il Mondiale delle monoposto nel 1951 da Campione in carica , perché non avrebbe potuto sostenere un altro campionato
Ci ha raccontato della querelle tra Chiti e la dirigenza statalista, quando furono operate scelte politicamente sentite, ma industrialmente errate : De Mita e la DC che spingevano per lo stabilimento al Sud (l’Alfa era partecipata dall’IRI), la scarsa sensibilità verso le corse, le difficoltà della crisi energetica .
Arnaldo Tonti, pesarese di nascita, ex motorista alla Rumi, si trasferisce a Milano per lavorare in un’azienda che produce valvole e caldaie per motori marini.
Ci racconta che dopo qualche mese vorrebbe lasciare perché insoddisfatto, tornare a Pesaro ed aprire una sua officina ; la fidanzata milanese (oggi sua moglie) temendo per il rapporto, lo esorta a fare domanda per una "piccola scuderia" dove lavorava un inquilino della pensione di una sua cara amica.
Ci racconta che é entrato in prova il martedì mattina alle 9 e,
quando alla 19 stava per levarsi la tuta, gli hanno detto :
"dove pensi di andare ? C’é quel motore da finire !"
Esce dalla "piccola scuderia" soltanto giovedì sera alle 23,
cioé dopo 62 ore ininterrotte (testualmente ha detto con le stesse mutande),
felice perché aveva trovato la sua dimensione, non per essere stato assunto.
Insomma, l'orario di lavoro era dettato da passione e necessità e non da un contratto di lavoro.
In tutto questo il ritorno umano è sempre stato inestimabile da qualunque livello della scala gerarchica.
E' il turno, poi, di Romeo(un nome che dà garanzia
) Bardelli, un elegante e distinto settantenne, che mai potresti immaginare alla guida di bolidi vincenti, da provare.
In occasione di una gara, per un errore, arriva una bisarca con posto per solo 6 vetture ; l’ing, Chiti allora dice di seguirla con le altre due in moto.
Fatta una curva, il nostro "dipendente Autodelta" si trova una pattuglia !
Immaginate la faccia dei militi davanti ad una GT,
sparafangata e rivettata, scarichi aperti e corti, con l’uscita laterale.
Documenti non ne ha e come potrebbe.!
Il nostro collaudatore li convince: "avete visto la bisarca ? Per battere i tedeschi e gli inglesi (cioé BMW ufficiali e Ford Cortina Lotus) ci servono 8 vetture e sul camion ce ne stavano solo sei.
Se ci sequestrate queste due, farete un piacere a loro"
Lo lasciano andare, ma la 1300 é infida e non va in moto ed allora?
I Carabinieri, mitraglietta in spalla, su precisa richiesta, si "offrono" di spingerla !
Che tempi, ci dice : "pensate che Piquet, passato alla BMW, tornava a trovarci ai box e ci dava pure consigli sulla pressione del turbo"
Difficile comunque riprodurre in parole, l'atmosfera vissuta in sala attorniati da alcune "bestie" uscite da Autodelta(GTA-GTAM) e una formula 1 Benetton, una Stratos color evidenziatore rosso e in disparte, con gli occhi nel tentativo di sedurre una rossa Alfa, l'ambiziosa 500 Sport di Orso che ha rotto la magica atmosfera, ululandomi :"ma come puoi circolare tu con un solo cilindro e senza albero a cammes?"