Che magnifica giornata!
RADUNO NIZZA MONFERRATO - 1° PARTESveglia alle 6.55, mi alzo incredibilmente pimpante in attesa degli altri alle 7.45 sotto casa mia.
Verso le 7.35 esco a pascolare il cane, ricevo la telefonata di Docmobile che mi comunica di essere arrivato; non riesco a vederlo, allora mi dice: “aspetta un attimo”…sento un motore accendersi sulla mia destra, due sgasate a martello e riconosco il 5 cilindri turbo della V50 T5 (coadiuvato da uno scarico adeguato). Capisco che la giornata comincia molto bene…
Arrivano tutti, il mio amico Stefano e poi GTI e Arcangelo con sua sorella Carmen.
Mi metto al volante della potente SW svedese e tiro il gruppo con circospezione perché piove e so che la Golf GTI complice assetto rasoterra e gomme extralarge non gradisce il fondo bagnato. Verso Novara il clima volge al sereno quindi alziamo un pochino il ritmo, 110-120, in modo da recuperare il terreno perduto e non arrivare in ritardo esagerato dal Maury. Apprezzo la potenza tranquilla della V50 e mi concedo un paio di allunghi (però mi sa che aveva il tachimetro rotto perché ho visto la lancetta sui 210, e io non vado mai oltre i limiti…
). La giornata procede sempre meglio…
Arriviamo senza problemi all’Enotecnica con quasi tutte le vetture già schierate nel piazzale. Dopo vari convenevoli, la visione della auto, una tirata di baffi ad Acton, un ricco assaggio di pasticcini che non guasta mai e le istruzioni del Maury sulla Road Map, ci infiliamo ognuno nelle rispettive auto per partire alla volta delle Cantine Gancia.
Salendo a bordo della SZ gentilmente concessami per l’occasione, non faccio in tempo ad apprezzare la fattura squisitamente artigianale della fuoriserie made in Rho, che mi rendo conto di avere un problemino non di poco conto…tiro tutto il sedile in avanti, vado per premere la frizione e…non ci arrivo! Questo succede quando i genitori risparmiano sui materiali! Allorché dopo essermi allarmato trovo una collocazione semisdraiata e prendo contatto con la pedaliera in posizione non esattamente comodà né tantomeno ergonomica.
Ci mettiamo in marcia, faccio doverosamente scaldare acqua e olio e comincio a prendere confidenza con i comandi dell’Alfa, tutto è al posto giusto e le tarature sono molto consistenti, si ha decisamente l’idea esatta di dove e soprattutto di come si stanno mettendo le ruote sull’asfalto. Il 3.0 ha un’erogazione corposa e lineare, per avere soddisfazione basta farlo trottare fra i 2.500 e i 4.000 giri/min, non essendo un plurivalvole non occorre andare oltre per imprimere un’andatura sportiva, e dal canto suo il rumore è coinvolgente, molto soft fino a 2.000 giri e poi via via più metallico, ringhioso e acuto al salire del regime. A dare maggior gusto c’è la strumentazione mutuata dalla Ferrari 208/308, che dona la suggestiona di essere su un Cavallino Rampante. Pongo doverosa attenzione alla sola TP, non ho grossa esperienza in materia e un ipotetico sovrasterzo di potenza potrebbe innalzare eccessivamente il livello di adrenalina; in realtà non avendo particolari picchi di coppia motrice e delle gomme posteriori adeguatamente dimensionate, la marcia si è sempre rivelata sicura e lineare, davvero pregevole!