RADUNO NIZZA MONFERRATO - 3° PARTELa piccola carovana residua (in ordine di marcia Mazda RX7 nera, 75 Turbo, SZ e Delta Evo Verde York) parte nel tentativo di riacquistare il terreno perduto per il recupero del catamarano incagliato, avvantaggiata dalla prestanza dei relativi motori (non me ne vogliano gli onestissimi bicilindrici raffreddati ad aria...
). Dapprima su un tratto misto veloce e successivamente inerpicandosi su strade molto più tortuose e strette, il quartetto procede spedito, a tratti molto spedito, tanto che non di rado il tachimetro della SZ oscilla fra i 90 e i 110. Tengo nel mirino l'onnipresente Turbona di Yuri, constatando che nonostante la macroscopica differenza di cilindrata devo darci dentro in modo abbastanza serio per mantenere distanze accettabili, la 75 in accelerazione dopo l'uscita dalle curve sembra lanciata da un'invisibile fionda e la SZ mi permette di recuperare solo sull'allungo, sul breve non c'è davvero nulla da fare. Anche la Matarozzina seduta sul lato passeggero dimostra di divertirsi, abituata alla guida banditesca del fratello, quindi non mi faccio troppi scrupoli nell'indugiare sul pedale destro. Ormai mi sento totalmente a mio agio con la Zagatona, anche all'uscita dai tornanti accelerando senza ritegno il posteriore non accenna minimamente a scomporsi, anzi più si alza il ritmo e più la macchina infonde sicurezza. Sulla mia spalla sinistra ho un Maury Angioletto che dice: "Cash vacci piano", mentre sulla destra ho il Maury Diavoletto che incalza: "Cash, non ti do la mia auto per usarla come un 1.5 diesel, schiaccia!". Con un soffio ben assestato il Maury Angioletto vola fuori dal finestrino, già spalancato a causa del calore propagatosi nell'abitacolo (e poi il sound del V6 a vetri aperti beh, val bene qualche spiffero...), faccio l'occhiolino al Diavoletto e scatta la goduria.
Cerco di stare incollato a Yuri, e anticipando le manovre riesco a stargli francobollato, ad ogni accelerata decisa la 75 emette il classico fumo azzurrino dallo scarico, accompagnato dall'altrettanto classico odore benza mista olio, mi sento un misto fra Cash e Schumacher, praticamente un Caschumacher. Dietro di me la Delta York non è da meno (credo si tratti di Mondole, ma non vorrei dire una pirlata...). Una piccola panne alla Mazda nera ci impone una brevissima sosta, ci si da una mano e si riparte. Ci accodiamo così di nuovo al gruppone, e in morigerata carovana raggiungiamo il ristorante. Dove arrivo affamato come un licantropo.