ho sollevato il dubbio sull'omologa del modello R che Abarth mai ha manipolato , e in effetti mi dicono che è l'unica cosa che non è passata . . . .morale della favola , sai quanto è costato il tutto ? la cifra di "soli" 51.000 euro ( cinquantunomila )ho scritto anche la cifra perché non si pensi ad un errore.....
Buttati nel cesso, come per tutti i "cloni".
Nel senso che ognuno può fare ciò che vuole sulla sua auto, ma non può pretendere che il mercato o altri intenditori lo riconoscano. Un'auto o E' o NON E' e un restauro dovrebbe essere il più fedele possibile all'originale.
Dico dovrebbe perchè a volte il valore stesso della vettura o le proprie possibilità economiche non consentono di investire capitali consistenti, quindi è ugualmente da riconoscere l'impegno di una serie di interventi conservativi il più possibile fedeli. Tipo: non riesco a trovare il tessuto originale, o mi costerebbe troppo e utilizzo delle foderine simili, oppure dò una velata senza smontare ma mascherando con attenzione tutti i particolari, ecc ecc. Lì va caso per caso.
Purtroppo nel settore si stanno diffondendo dei sedicenti "restauratori" che in realtà "mettono a posto" le auto a volte anche assecondando i gusti (orridi) dei clienti e poi pretendono che i 20.000 euro investiti per plasticonare una 500, sbattergli sotto il motore della 126, cerchi del 112 più una serie infinita di strumenti e led cosa che sembra l'ultima moda, vengano riconosciuti da fantomatici potenziali acquirenti. La stessa cosa succede da qualche anno nel settore delle Americane... un po' più complessa la cosa perchè la "customizzazione" è parte della cultura USA, ma anche lì ci sono dei canoni precisi che vengono sistematicamente (in italia come in Svizzera) violati in nome di fiamme onnipresenti, gomme larghissime, scarichi aperti e volanti in pelo di vacca.
Tornando all'ultimo quesito di 500L mi sento di rispondere provocatoriamente che il restauratore è una professione che (almeno in italia) non esiste se non in minima parte. Perche? Perchè restauro è innanzi tutto documentazione. Quindi se un carrozziere o un meccanico prima di iniziare i lavori investe del tempo a consultare manuali, depliant, documentazione dell'epoca, manuali d'officina, campioni di vernice e moquette o pelle insieme al cliente-proprietario allora è un bravo professionista del settore. Diversamente, è un improvvisato che pensa solo al portafoglio proprio.
Personalmente, dopo anni di frequentazione del settore e diverse sorprese sgradite (poche per la verità, dato che molte cose in un modo o nell'altro le ho sempre fatte da solo o con l'aiuto di mio padre) ho raffinato un metodo: se entro in un'officina di storiche e vedo un meccanico anziano, silenzioso, intento sul tornio a filettare un perno per riprodurre il più fedelmente la colonnetta spezzata di una Renault 4CV e sul banco un vecchio e consunto manuale d'officina in francese, allora è il mio posto.
Se vedo l'officina piena di adesivi, bandiere, scritte pubblicitarie, cerchi in lega, cataloghi di ricambi di riproduzione, musica pop in sottofondo, giro i tacchi e me ne vado.
E' la sottile, importantissima differenza tra riparare e sostituire. E ovviamente non mi sto riferendo al settore delle competizioni storiche.