Spero che un paio di post OT su 471 pagine non facciano arrabbiare nessuno.
Continuo dicendo che anche negli anni 20 gli americani facevano delle belle macchine, un po' più grandi di quelle europee, ma comunque strettine in ogni caso. Se la macchina è stretta non hai bisogno di piegarti e allungare il braccio per tirar su e giù il finestrino dall'altra parte, mentre se la Ford ti fa la macchina larga due metri è inevitabile che tu debba prendere anche i vetri elettrici. O le cappotte: se pesa 10 kg la tiri su e giù a mano, se pesa 200 kg è evidente che hai bisogno del servomeccanismo elettrico-oleo-pneumatico. I condizionatori? belli, ma come mai negli anni '70 tutti ne facevano tranquillamente a meno, adesso non è neanche concepibile non averlo? non sarà l'effetto serra delle superfici vetrate troppo elevate e inclinate, la mancanza dei deflettori e dei ricircoli naturali dell'aria, di spoiler che ti permettevano di aprire i vetri anche ad alta velocità? O i servosterzi... se cominciano a mettere gomme da 225 sulle utilitarie è evidente che ne hanno bisogno pure loro, ma solo in quei tre minuti che devi parcheggiare, per il resto sono perfettamente inutili. Figuriamoci sulle strade americane piene di curve strette e di parcheggi angusti quanto è utile... Le sospensioni idropneuoleodinamiche? Se hai la macchina che pesa come un carroarmato e non vuoi mettere le balestre di un camion con dieci fogli è evidente che sono necessarie per salvaguardare la schiena dei passeggeri e tenere un attimino la macchina in strada... salvo poi vedere nei film come nelle curve prese a tutta birra saltino via ogni volta i copricerchi...
Forse sarebbe il caso di aprire davvero un altro topic, visto che il discorso è a mio avviso molto interessante e i pochi frequentatori di questo forum che collezionano come me auto americane non hanno il prosciutto sugli occhi e spesso e volentieri amano anche le europee o più in generale l'Automobile.
Spesso però noto dei preconcetti quando si parla di America e di auto americane, che derivano fondamentalmente da una scarsa conoscenza di quello che l'America è realmente, e non solo di quello che vediamo al cinema.
Di qual è la sua storia, i suoi usi e costumi, la sua evoluzione nel '900.
Gli Usa sono un territorio immenso, prevalentemente pianeggiante, scarsissimamente popolato.
Le strade sono al 99% come la nostra tratta dell'A1 da Milano a Bologna: dritte, piatte, monotone. E' come se ci fosse un Tutor come da noi sull'A1: non si può sgarrare, la polizia ti becca SEMPRE e vai in prigione senza se e senza ma se esageri. Altrimenti subito una multa salata.
Anche in città, soprattutto nelle grandi città, anche in centro.
Tutto è gigante, tutto è comodo, tutto è pensato perchè chi guidi un'auto lunga sei metri possa SEMPRE trovare un parcheggio: davanti a casa oppure davanti a un supermercato o ad un ufficio postale.
E' così ovunque: da Seattle a Key West.
In quasi tutta l'America da maggio a settembre fa caldo, molto caldo. Ed è molto umido.
Dieci giorni fa ero a Memphis e la temperatura era come a Milano in agosto.
Gli Americani sono un popolo estremamente pratico: vivono di procedure per tutto, dalla preparazione di un panino in un fast food, all'accoglienza in un qualunque ristorante, alle missioni Apollo per sbarcare sulla Luna.
La loro mission è semplificare e migliorare fino alla totale affidabilità qualsiasi cosa.
Spesso sono molto ingenui in questo, spesso si rendono ridicoli ai nostri occhi poichè standardizzano anche le cose per noi più banali.
Last but not least gli americani sono un popolo con un concetto esasperato di formalità: nelle occasioni informali sono REALMENTE informali, pantalone corto anonimo, sneackers bianche anonime, polo anonima del Wal Mart. Tutti uguali, salvo poche eccezioni, per lo più nelle grandi città.
Sono informali anche sul lavoro, nessuno si sognerebbe in un ufficio o in una banca di osare con i colori come facciamo noi italiani. Nessuno indosserebbe una cravatta rosa o una abito azzurro chiaro a una riunione in banca.
Quando invece ci sono occasioni formali, come party, ballo di fine anno scolastico, cena al Country club, matrimoni e ricorrenze speciali, gli americani sono ultra formali.
Nessuno si sogna di andare alla prima del Metropolitan in jeans e giacca come si vede (purtroppo) qui da noi alla Scala.
Tuxedo e abito da sera sono la regola. Chi non lo ha lo affitta. Sempre.
Il ballo della scuola a fine anno prevede spesso e volentieri il noleggio di una limousine, che non è vista come una cosa da cinesi che si sposano in piazza Castello, ma come una tradizione Americana di eleganza.
Fatte queste lunghe considerazioni, sperando di non aver annoiato nessuno, vien da sè che in un contesto di forte benessere di massa con il suo picco tra gli anni '50 e '80 è evidente che tutto ciò si ètrasferito sulle automobili, che erano dunque semplici a livello costruttivo poichè si privilegiava la praticità e la durata nel tempo, curate all'inverosimile dal punto stilistico per accattivarsi il cliente, ridonandanti di lusso e futuriblità negli interni come un salotto di una villa di Frank Lloyd Wright, accessoriate di tutto ciò che era tecnicamente disponibile allora, comode come un salotto per affrontare viaggi lunghi, dotate di motori V8 dalla coppia pazzesca per avere sempre un buon piacere di guida.
Le considerazioni che hai fatto tu nel tuo commento mi sembrano poco ponderate, soprattutto perchè non tengono conto di quanto io ho scritto sopra.
Le auto americane, anche negli anni 20, erano larghe, avevano tutte i deflettori (molte addirittura elettrici e a scomparsa). Avevano gommature generose per supportare le prestazione e i pesi. Un'utlitaria come una Fiat 500, o anche una Ritmo semplicemente sarebbero state un non sense.
I vetri elettrici, soprattutto su una quattro porte, sono davvero una gran bella comodità, così come il cambio automatico o l'aria condizionata o la capote elettrica.
Le sospensioni non erano certo tutte ad aria, anzi. Spesso erano a balestre, ma in termini di confort sono tuttora insuperate, anche dalle moderne Audi A8, Mercedes Classe S e simili con le sospensioni elettroniche o magnetiche che io abbia mai guidato.
Le auto formali, di lusso, erano eleganti e ricercate come un salotto di una villa di Beverly Hills, certo un'eleganza diversa da come la intendiamo noi europei, ma pur sempre una grande e FORMALE eleganza.
Non dimentichiamoci mai che fino agli anni '80 le auto americane erano costruite e pensate solo per il mercato USA, alle Case non importava nulla dell'Europa, tanto che da noi le divisioni Europa di Ford e GM producevano tutt'altri modelli con tutt'altre caratteristiche.
Se le auto italiane, pur bellissime ed eleganti degli anni 50 60 e 70 (e anche 80 e 90...)
non evevano di serie l'aria condizionata e il servosterzo non era perchè erano inutili, ma perchè costosi e la massa non se li poteva permettere, oltre chè per un clima molto più favorevole a quello americano.
Un tempo, quando si percorreva l'A1 tutta bella sgombera per le poche automobili ci credo che fosse meraviglioso percorrerla "tirando" con una bella Alfa o un'Aurelia B24.
Ma adesso, chi è costretto a percorrerla a 130km/h come non potrebbe desiderare un cruise control e un bell'impianto di aria condizionata?
Chi vive in una grande città e fà ore di coda nel traffico, come potrebbe non desiderare un cambio automatico?. Chi rinuncerebbe a una capote elettrica sulla nuova Mercedes Classe E cabrio?
Il mondo è cambiato, l'Italia negli ultimi decenni ha raggiunto il vero benessere e si sta adeguando, come l'America ha fatto tanti anni prima di noi.
A mio avviso invece l'America sta morendo, come tutte le grandi civiltà hanno fatto nel passato quando hanno raggiunto il loro apice.
Ma questa è un'altra storia.