Stamattina sono andato a Brescia con mio padre a vedere la Beta Coupè, che "ristagna" in una concessionaria Lancia tra una Mercedes 200 e una Campagnola, coperta di polvere e con un triste cartello "Occasione" sul tetto.
Ebbene, nonostante le condizioni davvero buone della vettura e il prezzo allettante, il colpo di fulmine non è scoccato.
La Beta Coupè mi era sempre piaciuta, ne rimiravo la linea sportiva e slanciata nelle fotografie sui giornali e sul web: dal vivo, invece, l'ho trovata insipida, incredibilmente tozza e sproporzionata, soprattutto a causa del cofano motore troppo alto.
L'interno, al di là dello straordinario stato del vellutino aragosta, ha un arredamento di pessimo gusto e la plancia, che ho osservato a lungo nel vano tentativo di definirne la forma, è talmente disordinata e brutta da infastidire persino la vista!
E dire che, quando vidi per la prima volta la mia Delta, che della Beta dovrebbe essere l'evoluzione stilistica, non mi fece affatto quest'effetto, anzi, mi piacque subito: forse perchè le sue linee, per quanto tese e "scatolate", sono più compiute e ordinate, inscritte in un design globale meglio studiato, che può piacere o meno, ma che non si può accusare di indefinitezza.
Da questo punto di vista, invece, la Beta è tutto e il contrario di tutto: un pò sportiva e un pò placida, un pò compatta e un pò barcone, un pò elegante e un pò cheap, un pò essenziale e un pò barocca...
Risultato finale: ci siamo orientati sulla Fulvia Coupè, forse più banale come scelta, ma cavoli, basta sedersi al posto di guida per capire cos'è una vera Lancia.