Direi con piacere che un'accoglienza così calda e garbata riservata ad un non appassionato di automobili merita senz'altro un'altra visitina a questo bel forum. Allora vi dico qualcosa più di me, ho 32 anni e mi sono laureato a Roma in ingegneria meccanica ferroviaria 6 anni fa, sono nativo di Pescara, ma da 4 anni abito a Vercelli con la mia compagna, in quanto lavoro per una grossa ditta di Torino, di cui ovviamente non posso fare il nome per non fare pubblicità, che si occupa di forniture di impiantistica elettrica, nonchè progettazione meccanica di interi treni, collaboriamo non solo con le F.S./Trenitalia ma anche con compagnie private ed anche ferrovie estere, principalmente Svizzere e Francesi, personalmente ho partecipato, ed è per me motivo di orgoglio, alla progettazione dell'ultima fase del Frecciarossa, attualmente il top dei treni di bandiera Italiani, è un grande mezzo che consiglio di provare a prendere a tutti coloro che prima o poi abbiano voglia di farsi un bel viaggetto in treno, peccato che corra ancora su tratte non idonee, a parte le ultime tratte per l'alta velocità, in Italia c'è ancora troppo da fare per donare a questi pregiatissimi mezzi delle linee idonee a sfruttarne appieno le possibilità, che sono enormi e non solo in termini di potenza e velocità pura, sia a livello di massicciate, che di linee aeree e stazioni, spiace dirlo ma per fare un paragone automobilistico, spero calzante, sarebbe come avere una Ferrari e farla viaggiare sempre e solo su stradine di campagna, speriamo prima o poi qualcuno lo capisca. Tornando al discorso ETR 300 "Settebello" ed ETR 250 "Arlecchino" voglio mostrarvi le differenze sostanziali, nonchè i loghi presenti sui 2 treni, nonchè il Belvedere, presente sia in testa che in coda, sia sul Settebello che sull'Arlecchino, (Nel caso della foto che propongo si tratta di un'Arlecchino) che dava la possibilità ai passeggeri di vedere i binari come li può vedere solo il macchinista, sensazionale direi, e s'intravede anche la botola, vicino alla presa dell'aria condizionata di cui questi mezzi erano ovviamente dotati, che portava alle cabine di guida, per cui il macchinista era sopra i passeggeri, ed anch'esso godeva di una vista panoramica impossibile su altri treni, anche se qualcuno di loro lamentava qualche problema perchè s'intravedeva parte del tetto del treno, e ciò falsava un po' la visuale ma solo nelle manovre, soluzione comunque innovativa ed eccezionale per l'epoca e mai più riproposta purtroppo in Italia, elettrotreni erano come ho già detto solo in apparenza uguali, e non sto a dilungarmi su caratteristiche tecniche perchè ci sarebbe molto, troppo da scrivere, ma molto diversi come impiantistica e progettazione nonchè soprattutto destinazione d'uso, voglio solo far notare almeno la differente lunghezza dei 2 convogli, pur nei limiti imposti dalle fotografie, spero il vostro sistema accetti fotografie da Imageshack, che utilizzo solitamente su un forum ferroviario sul quale saltuariamente scrivo e collaboro, come ultima cosa volevo precisare anche che un esemplare del Settebello è stato fortunatamente salvato dalla rottamazione, svuotato dell'amianto, dell'impiantistica motrice e della meccanica, in pratica non potrà più circolare, ma solo essere esposto in museo, e ahimè non è presente al momento al museo della Scienza e della Tecnica di Milano, ma ancora in fase di ripristino presso le officine ferroviarie meccaniche di Caserta, e credo che la sua destinazione finale e definitiva non sarà Milano, ma il museo ferroviario di Pietrarsa, vicino a Napoli, che invito caldamente di visitare perchè davvero bello ed interessante, un riassunto della storia ferroviaria Italiana, spesso troppo bistrattata per le solite cattive gestioni di cui soffrono altri campi del Patrimonio Pubblico, ma di cui invece andare assolutamente fieri. E, detto ciò, vi saluto cordialmente e con amicizia, tornerò a visitarvi, e se avete quesiti ferroviari da proporre, sarò ben lieto di darvi la mia modesta consulenza. Grazie ancora per l'ospitalità. Franco.




