Autore Topic: ASI? Cosa non funziona?  (Letto 70511 volte)

Offline skizzo2

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Re: ASI? Cosa non funziona?
« Risposta #45 il: 15 Febbraio 2008, 13:12:28 »
Dovremmo farci sentire...
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Re: ASI? Cosa non funziona?
« Risposta #45 il: 15 Febbraio 2008, 13:12:28 »

Offline rocooper

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Re: ASI? Cosa non funziona?
« Risposta #46 il: 15 Febbraio 2008, 15:49:54 »
Non ho idea di come ci si possa far sentire...

se servono firme o raduni di protesta,sono pronto!!!

La redazione e' sparita???

passioneauto

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Re: ASI? Cosa non funziona?
« Risposta #47 il: 15 Febbraio 2008, 16:49:46 »
Salve, il messaggio dell'utente svecch in merito all'immatricolazione di un'auto importata e relative risposte sono state spostate nella seguente discussione:

http://forum.passioneauto.it/index.php?topic=213.0

In quanto non attinenti al tema di questa discussione.

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Re: ASI? Cosa non funziona?
« Risposta #47 il: 15 Febbraio 2008, 16:49:46 »

Offline nadiagianna

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Re: ASI? Cosa non funziona?
« Risposta #48 il: 15 Febbraio 2008, 19:18:57 »
sono personalmente  contrarissimo alla  attuale gestione ASI  perchè NON fa  l'interesse dei collezionisti alcune motivazioni :
- non ha ben gestito  la grande possibilità della lista   chiusa ( macchine tra i 20 e 30 anni )
- non vigila tra chi  ha davvero  interesse  collezionistico ( anche per macchine di poco valore sia ben inteso )e chi se ne approfitta  per non pagare bollo e avere assicurazioni agevolate  rendendo pertanto meno credibile  il settore 
- non  si è inserita  con sufficiente forza  nel problema  collaudi : caratteristiche   per superare i collaudi adeguate alla macchina in oggetto e non alle regole per  leauto attuali costringendo  di fatto a " falsi " organizzati , superare l'assurdità che le auto  omologate  debbano fare  il collaudo  ogni anno e non ogni due  o meglio come sostenuto  da alcuni club ogni 4 anni
- la possibilità di   riottenere  targhe originali  per  le auto  da reimmatricolare   in mancaza di documenti
- politica  di difesa   di libera circolazione  , limitando i divieti per l'inquinamento : il collezionista  vero   che usa l'auto  saltuariamente  non puo' essere  parificato a chi usa quotidianamenteautop vecchie euro 0,1,2 ecc. insomma  la sensazione  che l'asi  come lo fu  l'aci  sia un centro  di potere  è molto forte  che sia  a difesa del  collezionista  è , a mio avviso  , molto  molto  meno , da piccolo collezionista    NON sono iscritto all'ASI  e mi dispiacde molto perchè credo  potrebbe essere una grande  oportunità  : spero in un cambio  della  dirigenza  fatta   di appassionati per appassionati
Non  sono un ingenuo sognatore  ,ma la vita  è così complessa  che se anche gli Hobby deveno essere gestiti   da gente che fa lobby per sè  bè lo facciano, ma senza il mio contributo

Offline robinik

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Re: ASI? Cosa non funziona?
« Risposta #49 il: 15 Febbraio 2008, 19:50:57 »
Mi sembra ci sia molta confusione nella questione.
1) l'Asi non ha emesso la "lista chiusa" (come invece ha fatto  la FMI) perche' ha optato per la visione di tutti i mezzi con + di 20 anni (potrebbe succedere che per diritto venga esentato un mezzo completamente stravolto ed invece non lo sia un mezzo perfetto, ma fuori dalla "lista chiusa"). Sotto questo aspetto sono estremamente favorevole alla politica dell'Asi.
2) all'Asi e' stato demandato un "diritto" e lo gestisce (giustamente) secondo i suoi principi, se non ti vanno bene puoi rivolgerti agli altri enti che possono emettere la stessa "sentenza" senza dover essere iscritto all'Asi. In merito al costo di questo servizio dipende molto dai club che hanno una loro propria politica (e prezzi). Nulla vieta di rivolgersi ad altri club.
3) L'Asi chiede la visione del mezzo anche solo per l'emissione dell'Attestato di Storicita', ma nell'Asi esistono tanti "commissari" tecnici che, come gli arbitri, sono persone e non sempre si comportano correttamente.
4) non vedo dove sia la "disonesta'" dell'Asi visto che non e' un costrittore di iscritti, nel senso che ognuno e' libero di iscriversi o no.
5) L'Asi da 40 anni e' punto di riferimento per il motorismo storico, e' quindi normale che ci si rivolga all'Asi per avere una consulenza migliore, almeno per l'esperienza accumulata
6) se ottieni un attestato e poi ci fai le tue modifiche il disonesto sei tu, non l'Asi.
7) se scopri qualcosa che non va e lo segnali all'Asi, propbabilmente quella irregolarita' verra' sanzionata. Conosco vari appassionati che si sono visti obbligati a ripresentare la domanda perche' avevano omologato le vetture e poi avevano apportato modifiche.
8) recentemente ho letto articoli su vari riviste contro l'Asi e poi regolarmente smentite dalla realta'.
9) a Rocooper dico che non sei obbligato a passare per l'Asi e quindi cio' che scrivi e' fuorviante. Inoltre l'Asi sta proprio combattendo perche' le auto storiche possano essere usate tutti i giorni.
ciao

Offline tglbrn

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Re: ASI? Cosa non funziona?
« Risposta #50 il: 15 Febbraio 2008, 21:40:30 »
Parli di ASI come consulente; sinceramente dall'Asi non ho visto dare nessuna consulenza.
Un amico aveva chiesto di conoscere certe caratteristiche su alcune vetture e si è sentito rispondere che queste informazioni le doveva richiedere al suo club di appartenenza perchè l'ASI non ha competenza in questo campo!?!?!
Prova però a portare per l'omologazione una vettura che non rispetti al 100% le caratteristiche di originalità e sei sicuro di non ottenere l'omologazione  !! ( a meno di non essere "raccomandato" da qualche commissario)!?!?!?!?
Bruno

Offline Pianaz

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Re: ASI? Cosa non funziona?
« Risposta #51 il: 15 Febbraio 2008, 23:08:36 »
Robinik non ti offendere, ma la tua conoscenza sull'argomento della legge sul bollo auto ventennali è pari a ZERO!!!
Mi sa che proprio non hai mai letto la legge e la relativa nota ministeriale!
Oltre a non possedere le basilari conoscenze del diritto italiano ed europeo che vietano in modo assoluto:

1) Favoreggiamento d'associazione privata... pena: concussione ed abuso d'ufficio, si finisce nel penale!!
2) Limitazione della libertà dell'individuo sulla possibilità d'associazione.

Piuttosto credo che tu ti sia letto e bevuto tutto quello che il Loi scrive nel giornale di partito "la Manovella"!!

La legge non dà nessun diritto all'ASI!!!
Dice solo che l'ASI deve stilare una lista GENERICA di modelli, come ha fatto l'FMI che ha seguito, senza farsi menate, la legge... che era stata accordata dallo stato con questi enti!!

Quello che vuole l'ASI non è proprio previsto da nessuna parte, è completamente fuori legge!
Se lo Stato avesse voluto fare una cosa del genere avrebbe dovuto fare:
1) Regolare gara d'appalto per il servizio di valutazione del singolo veicolo
2) Una volta designato l'Ente, poteva essere qualsiasi soggetto privato, determinava i costi (lo stato non l'ente) di tale certificazione.

Ci sono numerose sentenze della Corte Costituzionale che hanno dichiarato infondate ed anticostituzionali tutte le leggi regionali che costringono l'iscrizione all'ASI per ottenere il beneficio fiscale del bollo!

L'ASI è 40 anni che non fa niente per il motorismo d'epoca... ecco perchè all'estero hanno regole molto più chiare, semplici, non hanno blocchi del traffico ecc ecc!!

Ciao Marco

Offline alfatarlo

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Re: ASI? Cosa non funziona?
« Risposta #52 il: 16 Febbraio 2008, 00:00:37 »
E' come sparare sulla croce rossa, però di cose giuste fatte dall'asi ce ne sono poche. Del resto la discussione verte su cosa NON funziona dell'ASI, e non su cosa       funzioni (e qualcosa c'è per carità).
- non è possibile aspettare sei mesi un certificato di storicità, ma neanche uno visto la relativa semplicità del documento
- la lista chiusa richiesta dal parlamento l'asi l'ha fatta, messa in rete, salvo poi ritirarla dopo qualche giorno
- al pra di Padova ho visto con i miei occhi la lista comunicata dall'asi con tutte le macchine venete storiche, con tanto di nome e cognome del proprietario e numero di targa, lista compilata in ordine sparso, quindi non sono riuscito a trovare le mie vetture (mi è appena arrivato l'accoglimento del ricorso per un bollo non pagato di nua vettura dai venti ai trenta, che invece era iscritta asi da anni e per la quale avevo pagato il bollo ridotto...)
- ci sono interessi monetari fortissimi sotto e dietro le auto storiche, a cominciare dalle quote associative dell'asi per finire alle gare storiche (vedi caos mille miglia)
- il sistema messo in piedi dall'asi, per quanto in buona fede possa esser stato fatto, risulta privilegiare l'asi e non difendere gli appassionati: quindi serve urgentemente una gran semplificazione mettendo in chiaro molte cose, magari scontentando alcuni


Mi si dice che non è compito dell'asi far funzionare il pra o la motorizzazione. Vero. Però se l'asi manda delle circolari non ufficiali ai vari uffuci del pra (o megli al ministero dei trasporti che poi le passa agli uffici del pra) per quanto riguarda le reimmatricolazioni, i passaggi di proprietà, i bolli, etc etc, come la mettiamo? Come è possibile che in certe città si riesca a reimmatricolare qulsiasi cosa, in altre ci si scontra con un muro di gomma?
L'asi non costringe nessuno. Però di fatto le assicurazioni vogliono la certificazione per applicare le polizze storiche (e fino a qualche anno fa non era così) e per applicare i giusti risarcimenti in caso di incidente. Però di fatto il pra non ti fa pagare l'ipt ridotta se non sei certificato asi o simili. Però di fatto il ministero dei trasporti ti manda la cartella esattoriale se non paghi pieno (e su internet sul sito dell'aci vedi bene che dovresti pagare bollo pieno). Però di fatto o sei certificato o non puoi circolare nei comuni con i blocchi. Però di fatto o sei un club federato asi o non conti niente, non puoi certificare e nessuno si iscrive da te.


C'è gente che ci vive, e anche bene, sfruttando la passione per le storiche. Pensate che tempo fa mi ha contattato l'organizzatore di una gare ormai classica per fare una capatina da me, essendo proprietario di un bene di interesse monumentale (dove in genere faccio pagare un biglietto di ingresso e ci pago fior di tasse). Questo tizio chiedeva un migliaio di euro a equipaggio per l'iscrizione a questa gara, e l'anno prima aveva avuto iscritti una settantina di equipaggi: quindi 70*1000 fa 70000 euro, probabilmenti verzsati ad un ente no profit, e succhiati all'istante come spese per l'organizzazione. Gli ho risposto che avrei voluto il corrispettivo di un biglietto almeno ridotto, tanto per pagare le spese del personale di servizio. Mi ha risposto che c'era la fila di persone che chiedeva di poter avere la gara dalle proprie parti. Quindi non gliene fregava niente di far vedere una cosa nuova e interessante ad appassionati magari anche stranieri, voleva solo fare cassa.
Questa è una persona che organizza una gara in calendario asi. E noi siamo soci asi. Andiamo avanti così. :P :-[

Offline paracadutista

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Re: ASI? Cosa non funziona?
« Risposta #53 il: 16 Febbraio 2008, 09:54:38 »
Innanzi tutto preciso che faccio collezione di storiche da quando avevo 16 anni e ho la licenza internazionale C da quando avevo 18 anni.
leggendo bene le pieghe della legge sul riconoscimento della storicita' dei veicoli rilevo: Alla ASi in materia impositiva e' riservata la sola esclusivita' di proporre la cosidetta lista chiusa, mentre, e sarebbe assolutamente illegittimo nessun potere decisionale finale le e' riservato, Le imposte sono decise dal potere esecutivo.Quindi basta che le auto facciano parte di quelle proposte in lista chiusa e possono beneficiare della riduzione impositiva.( Varie sentenze in merito sono giunte a tale conclusioni).
2) E' ora poi che si vada a disciplinare il campo di azione dei club cosidetti federati ASI, che in alcuni casi, credo, operino ai limiti quando non oltre il possibile  attribuito alla Fondazione madre ( ENTE MORALE!!!)

Offline Pianaz

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Re: ASI? Cosa non funziona?
« Risposta #54 il: 16 Febbraio 2008, 10:10:32 »
Quello che non va nell'ASI è la dirigenza che si basa tutta sul "Loi Pensiero".
Loi per restare al potere ha cambiato la regola che dopo due mandati il presidente non in carica non era più rieleggibile.

Loi e Friends hanno espulso il Registro Italiano Fiat (uno dei club più grossi e rappresentativi in Italia) solo perchè quest'ultimo pretendeva il rispetto delle leggi... ossia la definizione della ormai famosa lista!

L'ASI è ormai sotto dittatura, sostenuta dagli interessi economici!
Loi si è anche presentato ad un celebre raduno con una Alvis spider sport che in origine era una berlina... alla facciazza dell'originalità!

I club ASI, molti, non tutti, accettano qualsiasi auto senza nemmeno vederla, senza nemmeno verificare se le foto fornite sono realmente dell'auto iscritta!!

Se l'ASI funzionasse veramente non ci troveremmo nelle situazioni che viviamo ormai da anni:
- Confusione totale sulle leggi
- Lentezza mostruosa nelle certificazioni (nonostante un volume d'affari enorme)
- Blocchi del traffico senza senso
- Reimmatricolazioni sempre più difficili o impossibili

L'ASI come è ora danneggia gli appassionati, non li favorisce perchè dovrebbe essere un ente rappresentativo, mentre lo Stato e le Regioni stufe del caos sui bolli hanno respinto in molti casi le richieste del Loi di lasciar circolare solo le iscritte nelle zone con le limitazioni per inquinamento (richiesta assurda perchè una tessera non ha nessun effetto sulle emissioni!!).

Cosa poteva o meglio doveva fare l'ASI?

1) La lista secondo legge, poteva dichiare esenti tutte le auto regolarmente vendute in italia, ossia tutte quelle che venivano importate ufficialmente e che quindi all'epoca facevano parte realmente del parco auto italiano.
Avrebbe quindi escluso solo le auto mai importate, cosa lecita e secondo legge, lo Stato non avrebbe potuto dir niente, anche perchè è semi incompetente in materia.

2) Con questo avrebbe fatto bella figura, avrebbe dimostrato di essere realmente dalla parte degli appassionati.

3) E davanti a ciò un vero appassionato non si sarebbe iscritto a sostegno dell'ente torinese? Certo che sì, anche perchè non è che costi poi così tanto!!

4) Senza obblighi di iscrizione si avrebbe un ASI fatto realmente di appassionati veri, mentre ora 100.000 tesserati.. numero esploso da quando in molte regioni è diventato un obbligo fuori legge... solo che c'è dentro di tutto, dal vero appassionato a quello che invece usa l'auto ventennale fino alla sua totale distruzione (gli sfruttatori che poi mettono annunci del tipo: vendo auto, impianto gpl, utilizzabile tutti i giorni, 30 euro di bollo, 100 di assicurazione ecc ecc!).

5) Contattando tutte le assicurazioni doveva consigliare loro di esaminare le auto d'epoca, almeno le ventennali, escludendo dalle agevolazioni quelle che evidentemente non sono tenute come auto d'epoca

6) Costringere lo Stato a disporre revisioni più serie, sempre per limitare il fenomeno degli sfruttatori che in alcune zone d'Italia è molto diffuso e che mina l'immagine delle auto d'epoca e della vera passione.

7) Convincere le entità statali locali che l'utilizzo raro e moderato delle auto d'epoca non puoi influire in modo determinante sulla qualità dell'aria e che invece sarebbe più opportuno studiare un modo per catalizzare le caldaie dei palazzi!

8) Con quanto raccolto dalle iscrizioni fare tutto il possibile per promuovere la passione anche tra chi non ce l'ha ancora, sviluppare un sistema rapido per il rilascio delle certificazioni (con 4 milioni di euro all'anno si può fare molto!).

Invece hanno preferito una linea assurda, contraria alla legge, alle regole, al buon senso e alla passione vera, di Villa Rey non ce ne facciamo niente, era meglio un capannone con magari una bella officina dove tenere corsi sul restauro!!!
Una linea che ha messo in cattiva luce tutto il mondo della auto d'epoca, soprattutto agli occhi dello Stato che si trova tutt'ora ad affrontare problemi non voluti... ricorsi e appelli per la questione del bollo, sentenze della corte costituzionale ecc ecc!!

A questo si aggiunge il fatto che con l'attuale andazzo i club non federati ASI fanno fatica a crescere, a farsi vedere, questo anche perchè non è facile farsi federare per via di regole territoriali dell'ASI... comunque sono un fondatore di un club NON ASI con attualmente circa 150 iscritti, l'iscrizione costa 20euro all'anno e il club con l'impegno di molti fa tutto, compreso lo stand alla fiera di Padova... insomma pochi ma buoni e veri appassionati!!

Ciao Marco

Offline Alfalover

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Re: ASI? Cosa non funziona?
« Risposta #55 il: 16 Febbraio 2008, 18:33:53 »
In Italia abbiamo tante cose che funzionano male o per niente. Pur ammettendo che anche nel caso dell'ASI ci siano delle lacune ho avuto modo di constatatre che anche all'estero l'ASI è considerato un ente serio e gode di prestigio. Per carità  teniamo il governo lontano da qualsiasi ingerenza in questo settore.

Soffermandomi sulla tematica di vetture d'epoca e storiche, non mi risulta che ci sia una definizione chiara. Auspicherei che nel cerifiicato di registrazione dell'ASI sia specificata l'appartenenza del veicolo "auto storica" o "auto d'epoca" in quanto il corrente testo".......è classificato d'interesse storico" da spazio a diverse interpretazioni.

Non sono comunque d'accordo di rilasciare il certificato di registrazione ASI basato su un superficiale controllo del veicolo attennedosi principalmente all'anno di costruzione, in quanto il sistema da modo di registrare vetture "vecchie" ma non di interesse storico.   

ACD     

Offline Pianaz

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Re: ASI? Cosa non funziona?
« Risposta #56 il: 16 Febbraio 2008, 19:18:55 »
Le leggi le fa lo Stato... non l'ASI!

Offline robinik

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Re: ASI? Cosa non funziona?
« Risposta #57 il: 16 Febbraio 2008, 20:12:29 »
Caro Marco
non mi offendo, ma mi dovresti spiegare che colpa ha l'Asi se la legge e' stata fatta da un governo e non dall'Asi. Se la ritieni ingiusta rivolgiti al legislatore.
Secondariamente l'Asi non e' l'unica delegataria a certificare le auto d'epoca, lo è la FMI, L'Aci ed i registri di marca.
In merito all'adesione all'Asi (volontaria e non coercitiva) la puoi fare attraverso i suoi 200 club in Italia, mi pare invece che tu voglia i vantaggi dell'iscrizione, pero' iscriverti attraverso il tuo club non federato.
L'asi e' cmq riconosciutissimo dalla Fia (tanto che il suo presidente è vicepresidente della medesima) e quindi non credo non sia rappresentativa all'estero del motorismo storico italiano.
In merito alle leggi estere .... parliamone. Se vuoi vedere mezzi artefatti, poco originali e trattati come proptotipi basta andare proprio all'estero dove la storicità ed originalità viene vista da commissari miopi con occhiali da presbiti.
Non credo sia possibile certificare in Italia auto degli anni '50 con freni a disco moderni. Eppure questo succede all'estero.
E' una questione di punti di vista :-)
ciao
Robinik

Offline ar51

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Re: ASI? Cosa non funziona?
« Risposta #58 il: 16 Febbraio 2008, 20:19:12 »
ma siamo sicuri che non siano poi i giornalai di ruote classiche a travisare un pò LA COSIDETTA DISONESTA' di chi gestisce o è iscritto all'ASI? In più mi da molto l'impressione che si voglia solo dinuovo volere qualche risvolto politico.

Offline robinik

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Re: ASI? Cosa non funziona?
« Risposta #59 il: 16 Febbraio 2008, 20:22:19 »
Caro Marco
scusa, ma mi permetto di raccontarti cosa successenegli anni'80 con la famosa "lista di proscrizione" per le vetture "asabili".
Detta lista, comprendente vetture costruite prima del 1964, non comprendeva le Citroen ID (la vettura può non piacere, ma certamente fu una macchina che stravolse i canoni dell'epoca). Si disse allora che dietro pressioni della più grande fabbrica italiana di automobili non si riteneva la Citroen un mezzo interessante. Con questi precedenti, se permetti, il fatto che il registro Fiat voglia fare una sua lista chiusa ..... (a pensar male si fa peccato, ma spesso ci si prende).
E' per questo che ppoggio una linea che dia opportunità a tutte le vetture di essere storiche previa visita (se vuoi parliamo del fatto che a volte questo non succede, ma io sono favorevole a questa linea).
ciao
Robinik

 

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