Purtroppoappartengo a quella lunghissima schiera di appassionati di auto d'epoca che da almeno un decennio è iscritto ad un club ASI, oltre che a frequentarne anche altri, sempre federati.
Insomma sono nè più ne meno uno tra i tanti che siete iscritti a questo forum.
Non so voi, ma io in tanti anni ho creduto e sperato che in consorzi di tale genere la passione e la cultura fossero elementi fondanti della loro vita, purtroppo così non è.
Una qualche mutazione genetica si deve essere impadronita dell'ASI, quasi che il problema della CASTA, uscendo dall'ambito politico/giornalistico (o di tali "lor signori") fosse diventato qualcosa di più pervasivo
"IL POTERE per il PRIVILEGIO".
Non mi riferisco certo alle piccole e miserevoli o grandissime espressioni di vivacità dei club in cui io sono presente - ma che sono pur sempre specchio di ambiti direttivi più importanti.
Ciò che mi lascia perplesso è proprio l'ambiente ormai coriaceo ed aggrappato al business prima ed alla poltrona poi, in un inscindibile binomio.
La cultura è una parola citata ma nei fatti non praticata.
Parliamone un poco di cultura in questo forum:
qualcuno di voi ha mai visto in RAI un programma culturale sulle auto storiche che non fosse una semplice passerella di auto d'epoca presenti ad una qualche manifestazione nazionale ?
A volte i giornalisti scambiano (non si sa se involontariamente o perchè costretti)
cultura dell'Informazione con l'
informazione CULTURALE.
Quando in RAI si sente dire che programmi culturali costano pur non avendo una audience che ne giustificherebbe le spese io sono tra quei molti che la ritengono una asserzione priva di ogni fondamento.
Perchè se realizzo una nuova strada a pedaggio non debbo pretendere che domani tutti la percorreranno, ma dai e dai - se ne riconoscerà l'indiscutibile vantaggio e seppure a pagamento, in molti vi si inoltreranno.
Ebbene
pago da 30 anni un canone (tassa sulla circolazione di un libero pensiero) ed ho il diritto (però negato) di pretendere che su 3 reti, almeno 1 valorizzi quest'aspetto;
e
PAGO un esosissima iscrizione ad un Club di affezionati alle auto d'epoca ed avrei il diritto (negato) di pretendere
se non una formazione culturale (in fatto di storicità egli automezzi) almeno l'informazione su chi fa cosa, come per chi e con chi spende, dove va ...... quali le "strategie ASI".Ma il risultato è lo stesso che in RAI
IL NIENTE, anzi sei un sovversivo, perchè seppure non escludi a priori che vi possano essere ambiti per fare business, non mi pare che quella sia la primaria vocazione (viste le finalità degli introiti)
O sbaglio?? La prima un'azienda pubblica che però non rende pubblico un bel niente.
La seconda una sorta di ONLUS che non rende pubblico ai propri "assistiti" niente.
Se poi constati che lì i detersivi e prosciutti la fanno da padrone perchè arrabbiarsi è lo stesso anche qui in ASI il business (se non il bacino di voti ASI) è il piatto forte
altro che CULTURA e PASSIONE.
Se qualche scettico partecipante a questo forum o qualche novellino volesse (me lo auguro) con mano toccare queste vicende, lo invito più che a rispondermi, di constatare con mano (alla San Tommaso) perchè non occorrono decennali frequentazioni associative nè tanto meno esosissime iscrizioni a Club ASI, basterà andare da semplice osservatore ad un paio di sessioni pubbliche dove, annualmente, gli ESPERTI TECNICI dell'ASI si radunano per dare o negare il proprio assenso alla STORICITA' degli autoveicoli sottopostigli.
Alla seconda visita personale avrete capito tutto ciò che c'era da capire e farete parte della schiera dei "sempre più sanno".
A questo punto si finisce col capire perchè
comandino sempre i soliti, o perchè un pezzo di ricambio si acquisti da taluni anzichè da tal altri, perchè le spese dell'ASI e/o dei club siano così elevate, perchè ciononostante aumentino gli iscritti dell'ASI.
E' lo specchio del paese, di un paese che vorremmo diverso, molti soci ASI condividiamo lo stesso disagio, ma non sappiamo che fare, contro le "democrazie blindate" nè tantomeno sappiamo accendere ne riflettori ne lampadine sugli
AFFAIR della "complessiva dirigenza LOI".
C'è solo la remotissima speranza che qualche comico organizzi un
"V.day" imperniato sulla AUTO STORICA, o che qualche giornalista seriamente scriva un saggio non sull'Auto storica, ma su chi fa l'auto storica, i Club?