Premetto di essere uno dei tantissimi disillusi della politica, uno di quelli che pensano che sia più eversiva la politica dei "Batman" che l'antipolitica dei "Grillo", uno di quelli convinto che un maggior gettito fiscale altro non farà che arricchire il piatto dove certi personaggi noti alle cronache quotidiane si abbuffano senza ritegno, convinto che ladri, truffatori, corrotti (passivi e attivi) e collusi dovrebbero stare in carcere fino alla completa restituzione del maltolto...
Dopo questa premessa, vorrei sparare a zero su certe tematiche: la tassazione, qualsivoglia settore colpisca, deve essere equa (c'è una legge che lo prevede) e di valenza sociale. Il tabacco, per esempio, IMHO deve essere fortemente tassato perché provoca danni alla salute di chi fuma e di chi gli sta attorno, pertanto quegli introiti dovrebbero andare (non so a chi vada realmente), nella loro totalità, alle ASL.
Una tassazione iniqua provocherebbe un'abbattimento degli introiti, come si sta verificando con l'IVA (aumentato il gettito nel 1° quadrimentre 2014 di 2,9 miliardi, calato però nell'ultimo del 2013 di 3,5 miliardi...), e lo stesso effetto si avrebbe per le tassazioni sui veicoli d'epoca.
Ritornando al nodo centrale, giudico equa una tassa automobilistica che aumenti all'aumentare dell'età del veicolo, con somme da destinare all'abbattimento dell'inquinamento atmosferico e/o alla manutenzione ordinaria delle strade, fino al momento in cui il veicolo è un mezzo di trasporto (10-15.000 km/anno), ma poi basta: quando l'auto non è più un mezzo di trasporto puro, ma acquisisce quel "più" allora lo svenamento deve smettere.
Non è detto infatti che il proprietario di una 500 F quale unico veicolo di famiglia ne faccia un uso intensivo da 10-20.000 km/anno, può essere che utilizzi i mezzi pubblici, o sfrutti il car-sharing.
Quindi sicuramente dico no a un elevamento effettivo dell'età da cui non pagare più il bollo a 30 anni.
Altro vizio italiano è quello di cercare di unire l'interesse privato a quello pubblico in un malaffare autorizzato: perché una persona, per accedere a uno sconto, a una agevolazione su un'imposta pubblica (che quindi in teoria va a rinforzare capitolati di spesa pubblici) deve essere vincolata all'iscrizione a un club/associazione privata, i cui bilanci (spero) dovrebbero essere di natura totalmente privata. "Io stato rinuncio a 300 se tu dai a XXX 100." non è una frase che mi suona bene...
È come se lo Stato, per rinunciare a parte delle accise sul carburante, proponesse l'iscrizione alla ERG!!!
Pertanto il mio voto è no anche alla seconda proposta, all'iscrizione del veicolo a un qualsivoglia registro automobilistico.
Siccome si sta parlando di gestire una tassazione pubblica, e visto che i mezzi per fare una cosa seria ci sono e li paghiamo tutti con le tasse, perché non stabilire una nuova e rivoluzionaria distinzione? Veicoli d'uso quotidiano e veicoli d'interesse collezionistico.
Si capisce subito che la Panda 30 potrà appartenere a entrambe le categorie, tutto dipende dall'uso che se ne fa. La vuoi usare per 20.000 km/anno? Oppure per 2.000 km/anno? A te la scelta che comporterà una tassazione diversa, che sicuramente sarà più equa.
Sicuramente il nodo potrebbe essere l'elusione dei controlli, ma se rendiamo obbligatorio che la revisione periodica per i veicoli d'interesse collezionistico venga effettuato solo presso le motorizzazioni civili, potremmo demandare i tecnici a svolgere gli accertamenti relativi al veicolo, compreso il controllo del chilometraggio.
Il bello di questo sistema potrebbe essere la sua reversibilità, in modo da consentire a chiunque l'uso del suo bene secondo le proprie esigenze.