Nel novembre del 2007 decido che un’auto americana storica in garage e l’altra mezza smontata dal carrozziere non generano abbastanza grane, così decido di sfruttare il cambio favorevole e inizio a osservare ebay.com (che in America a differenza nostra è uno strumento per acquistare belle auto) alla ricerca di una vettura degli anni ’50.
Il periodo scelto è secondo me quello in cui si è raggiunta l’apoteosi stilistica (insieme agli anni ’70) ed esiste ancora il fascino del metallo lavorato, delle cromature e della scarsa plastica.
In realtà il top dello stile “space-age” arriverà più tardi intorno al ’60 e le mie candidate sono o la Buick del 60 (LeSabre o Invicta, la più lussuosa Electra non mi starebbe in garage coi suoi 225 pollici).
Trovo una Invicta four-door hardtop in Belgio che vado a vedere sparandomi 2400 km in due giorni con una Mitsubishi Colt 1100, ma è concia di meccanica sotto una bella carrozzeria color “Fawn” (cerbiatto) metallizzato e splendidi interni.
Trovo anche una rarissima LeSabre in America completamente “base” con cambio manuale due porte con montante (2 door sedan) azzurra pastello appartenuta ad una signora anziana e con le gomme senza fascia bianca. Una vera chicca, ma la richiesta è eccessiva e la meccanica è conservata. Le Buick sono abbastanza complesse e il motore Nailhead non esente da problemi.
Altra candidata è la Oldsmobile del 60, caratterizzata dal cofano posteriore completamente piatto che ricorda un veicolo spaziale dell’era dei “Pronipoti”
Ne salta fuori una piuttosto bella e di prima immatricolazione italiana dopo un paio d’anni..gira ancora su qualche sito. Ma allora, nel 2007, non ne avevo trovate.
Terza candidata, una creatura di Virgil Exner caratterizzata dal cosiddetto “Forward Look” cioè una Chrysler, una Imperial Southampton, una Plymouth, una DeSoto o una Dodge del 57-58.
Dotate del favoloso avantreno Torsion-Aire a barre di torsione (impiegato in molti modelli Fiat degli anni 60 come le 1800-2100-2300 anche coupè), provo dal vivo una ’58 di un noto collezionista di Milano, un conservato, italiana dall’origine e con circa 60.000 km originali.
Il feeling di guida mi piace da subito, con il grande volante sottile (impiegato anche sui motoscafi Riva motorizzati Chrysler) e il cambio a pulsanti. C’è da dire che le DeSoto sono ormai abbastanza rare, le Plymouth costosissime per via del film “Christine” e le Dodge polverizzate dalla ruggine.. Sopravvivono qualche Chrysler e qualche Imperial grazie alle cure dei proprietari.
Proprio una Chrysler New Yorker 4door Hardtop trovo in vendita su ebay con una base d’asta molto bassa, 15.000 dollari che al cambio di allora corrispondevano a 9.000 euro circa.
Dopo alcune email e scambio di dati, grazie all’amico collezionista (che possiede circa 35 Mopar d’epoca) l’affare va in porto. Convinto di portare a casa una vettura da tenere un paio d’anni così e poi sottoporla ad un restauro o venderla, aspetto con ansia il container.
La macchina si presenta benissimo di carrozzeria e interni, uno dei pochi casi in cui le foto non rendono giustizia della macchina (di solito è il contrario).
Vernice molto buona anche se rifatta, cromature ottime, interni decorosissimi anche se non originali, moquette originale e buona condizionatore after market di marca Vornado probabilmente dei primi anni ’60, motore silenzioso e brillante, freni potenti (pompa nuova), 77.000 miglia probabilmente originali, strumentazione tutta funzionante, gomme un po' piccole ma nuove (verranno sostituite con delle 9,00 x 14 convenzionali), vetri perfetti.
Al momento le uniche stupidate da sistemare sembravano essere:
Molla di richiamo del freno a mano lenta
Ritorno del tasto D del Push-button difettoso
Cavi della batteria un po' danneggiati e da sostituire.
Bullone del tappo dell’olio nella coppa da saldare e rifilettare.
Pompa del servosterzo che perdeva un pochino (due o-ring e via)
Motorino d’avviamento da revisionare
Vetri elettrici dietro che non funzionano.
Dopo un paio di settimane dal meccanico, la vettura si sciroppa 230 km per un Milano-Cuneo, poi 400 km per andare in Toscana ad un week-end imperniato su un raduno rigorosamente in stile Fifties dove ottiene il primo posto nella categoria Classic, più altri 440 km di ritorno a Cuneo passando per Fiesole e Firenze. Il tutto senza batter ciglio e consumando meno olio di una Giulia da nuova…
Probabilmente il miglior acquisto della mia vita, Lucille (il precedente proprietario la chiamava così) necessita ogni tanto delle piccole manutenzioni riservate ad una vettura di oltre 50 anni, il motore è stanco e non eroga sicuramente più i 345 hp (SAE) dell’origine ma gira come un orologio e l’indistruttibile cambio Torqueflite è di una dolcezza che nemmeno auto moderne si sognano.
Domani la porto a togliere per l’ennesima volta il termostato: nonostante il radiatore rifatto e maggiorato da un noto radiatorista di Busto Arsizio tende a scaldare perché l’impianto di condizionamento aggiunto dopo porta via flusso d’aria e non è presente il convogliatore previsto nel caso di impianto di primo equipaggiamento. Forse togliendo il radiatore supplementare e montando un termostato performance della Mister Gasket da 160°F (si trovano a poche sterline in Inghilterra) si dovrebbe sistemare..
Per ultimo la meravigliosa dotazione di optionals:
303 6 way power front seat (sedile anteriore elettrico a 6 regolazioni)
304 Power windows (vetri elettrici – 4)
334 Power antenna (antenna elettrica)
345 Heater Custom Conditionaire (il riscaldamento era un optional, ad esempio sulle vetture destinate al Texas o all’Arizona non era montato)
402 Mirror - left outside rear view (specchietto sinistro regolabile dall’interno)
406 Accessory Group A (night/day mirror + vanity mirror + license plate frame) – (retrovisore giorno-notte, specchietto di cortesia, cornice targa cromata)
467 Solex Glass (vetri azzurrati)
327 Rear shelf speaker (N/A conv) (altoparlante posteriore)
443 Electro-touch Radio + antenna (radio con ricerca delle stazioni a pedale)
394 Defogger (N/A conv) (sbrinatore del lunotto ad aria)
Motore Hemi 392 (6.400 cc) V8 a camere di combustione emisferiche con 345 Hp e cambio automatico Torqueflite a 3 marce con comando a tasti (illuminati).