Oggi i restauri vengono realizzati verniciando del colore vettura anche i fondi ed i parafanghi per "convenzione";
cioé alfine di uniformare e meglio valutare un restauro in sede di omologazione ;
sia Asi che i Registri hanno scelto insieme di seguire questo criterio univoco.
Lo ritengo un errore concettuale: dovessi presentare una Eveline ad una seduta di omologazione e mi contestassero il nero, sarei pronto a rivolgermi prima agli eredi di Vignale
poi mi rivolgerei alla FIVA e infine alla Corte di Giustizia dell'AIA hahahahah
Non starai dicendo sul serio? Un restauro dev'essere filologicamente corretto, cioè come uscita di fabbrica... Anche il vano motore in queste realizzazioni artigianali è spesso nero, e non ultimo il colore nero era di frequente utilizzato dagli stessi designer per acquisire "profondità" nelle vedute laterali.
La stessa 600: spesso sento dire dagli infoiati della Targa Oro che sotto non ci va niente, solo colore: ERRORE MARCHIANO !!! Ci sono sia foto dell'epoca che filmati in cui mostrano che le auto sotto la scocca e nella parte alta dei parafanghi venivano spruzzate con un fondo catramoso (che gli americani chiamano "sound deadner" cioè più classicamente "anti-rombo") e successivamente verniciate tutte in colore vettura.
Anche l'interno delle portiere e della scocca era fatto così: giusto domenica ho visto l'interno di una 600 del 58 in restauro con ancora tutto il colore e l'antirombo originale. Quindi oggi spruzzare con un body poliuretanico (che non si deteriora come il catrame) e verniciare sopra, è da ritenere CORRETTO.
Le Mustang, che io conosco bene, ad esempio erano colorate sotto con un fondo color mattone (tutta la scocca) SENZA antirombo, poi veniva spruzzato un sound deadner solo nei passaruota ant. e post. infine tutto veniva spruzzato di una vernice acrilica nera o grigia scura, a seconda della disponibilità in catena di montaggio, ma SFUMANDO solo il perimetro vettura, lasciando il fondo rosso in vista in mezzo alla scocca. Esistono oggi a livello documentale, negli Stati Uniti, addirittura gli schemi con cui fare le sfumature del fondo nero.
In seguito all'utilizzo smodato del catrame per coprire magagne di carrozzieri poco accorti e fasce nere di vario genere dipinte a fantasia di solito negli anni 80, esso è diventato il demonio di ASI e Club vari, ma è solo una questione di ignoranza storica. L'errore casomai è mettere oggi l'antirombo dove non ci andava o lasciare in colore vettura parti che erano nere e/o viceversa. Essendo ormai passate a miglior vita tante persone coinvolte nei processi produttivi, l'unica prova inoppugnabile sono le immagini dell'epoca contro cui nessun giudice può negare l'evidenza.
Nel caso di tante vetture estere, soprattutto inglesi, esistono veri e propri "manuali di concorso" con riportate per filo e per segno tutte le particolarità sia costruttive che di fornitura. L'ignoranza in sede di certificazione, in italia, ha raggiunto livelli talmente pazzeschi da sostenere che le Jaguar MKII devono avere le fascette a nastro (impiegate in italia e in Germania) mentre gli inglesi furono proprio i primi ad impiegare quelle a vite, analoghe alle odierne.
Idem errori di classificazione come ho visto coi miei occhi una "OLDMOBIL" riportata su una Targa Oro invece di OLDSMOBILE, tra l'altro la più antica fabbrica di auto statunitense... Ergo, non bisogna mai mai mai smettere di studiare e documentarsi invece di lasciarsi sopraffare dai dogmi del "colore passaruota".