Approfittando della bella giornata di sole (anche se freddissima), mi sono deciso a sacrificarmi infilandomi, è proprio il caso di dirlo, sotto il volante della vecchia signora per cambiare l'orologio all'interno del contagiri.
Dopo un'adeguato training autogeno per convincermi psicologicamente che potevo farcela a contorcermi davanti al sedile, mi sono infilato una vecchia giacca a vento militare ben imbottita, ho preparato l'attrezzatura necessaria: lampada portatile, due cacciaviti due con testa magnetizzata ed il pezzo di ricambio ricavato dallo strumento di riserva che mi ha procurato il Doppia.
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La posizione non può essere più scomoda: schiena spezzata sul bordo del sedile, testa incastrata fra i pedali, piede sinistro appoggiato sul sedile posteriore, piede destro in aria per cercare di tenere un certo equilibrio e salvare la schiena, braccia che non riescono quasi a muoversi data l'imbottitura e lo spazio ristretto. In tutto questo il buon Loki (l'esuberante boxer che il figlio ha sparso abbondantemente sulla mia vita e che qualcuno di voi ha conosciuto) sta facendo di tutto per dimostrare il suo affetto alle varie parti del mio corpo che, di volta in volta, gli vengono a tiro. Non scrivo con le maiuscole, ma potete ben immaginare le urla belluine di un poveruomo immobilizzato in posizione terribile, che cerca di salvare le parti sensibili ............
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qui si intravede un braccio imbottito
Con santa pazienza riesco a togliere le due viti di fissaggio (una mi finisce subito nell'occhio sinistro) ed a rimuovere il vecchio orologio.
Contorcendomi, molla il cacciavite, afferra il nuovo strumento, portalo in posizione ed incastra il pirolo che sporge in basso dal cruscotto e serve alla regolazione, ricollega l'alimentazione elettrica, riprendi il cacciavite e cerca le viti, che nel frattempo si stanno divertendo ad andare a spasso sul tappettino sotto le mie spalle. Il tutto mentre la testa si sta cercando una strada fra i pedali, provando a far passare prima l'orecchio destro sotto quello del freno (che è più alto e risulta più comodo da scavalcare) e subito dopo quello sinistro dietro l'acceleratore.
Riesco ad inserire quasi subito la vite destra, ma l'altra non ne vuol sapere e continua a cadermi dove meglio crede, in un occhio, in fronte, perfino nel naso. Ma insomma! 'sto cacchio di cacciavite è magnetico o no? Lancio del cacciavite fuori dal garage, con al seguito alcuni porchi. In definitiva, son dovuto uscire e rientrare sotto il cruscotto per ben quattro volte, con immaginabili, dolorosi contorcimenti e conseguenti doverose elencazioni di pagine del calendario (da intendere come invocazioni dei santi del giorno).
Alla buon'ora riesco a sfilarmi per l'ennesima ed ultima volta e ad uscire dall'abitacolo guardandomi intorno circospetto per controllare di non aver dimenticato nulla (un'altra volta, la quinta, non mi ci metto nemmeno). Riattacco la batteria e dopo qualche momento tiro un sospiro di sollievo: funziona!
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Non mi resta che armarmi di stracci e prodotti per la pulizia per eliminare le decine di impronte digitali lasciate su cruscotto, vetri, tettuccio e co. nel corso dei vari tentativi di accesso ed uscita dall'abitacolo...........
Sarà pure una bella soddisfazione farsi le cose da sé, ma la prossima volta la porto da qualcuno ! ! !