Benvenuto due volte Adriano, visto che ti piacciono sia le moto che le auto . Peccato aver lasciato le moto ! io ho 6 anni meno di te e le moto le uso molto di frequente (il mio geriatra dice che combattono l'invecchiamento e la caduta dei capelli ....ahahah !) Comunque invidio le tue conoscenze meccaniche , che io purtroppo non ho ....
------Bentrovato Speedy,purtroppo sono stato costretto a lasciarle con grande dispiacere,per via di due ernie al disco inoperabili e con necessità .....monetarie, per la ristrutturazione della casa acquistata(con il Falcone ho rifatto completamente il bagno).Ho rivisto quest'ultimo,e come non riconoscerlo per via del doppio freno,proprio qui a Castelfranco Emilia in occasione della sagra annuale del tortellino,era ancora tale e quale dopo 5 anni ed il proprietario, appena mi sono manifestato, ha voluto conoscere ogni minima operazione fatta alla moto.Mi ci sono volute quasi 2 ore per spiegargli tutto,anche perchè lo usava ma era abbastanza incompetente.Quando io lo presi,negli anni 70,scrissi alla Guzzi chiedendo qualche documentazione tecnica relativa:mi inviarono gratis un manuale d'officina originale con acclusa tutta la documentazione per la trasformazione del motore a Dondolino ed il ringraziamento per la volontà di fare ritornare all'antico splendore una loro "creatura" .Pertanto il mio compito di revisione e conoscenza mi è stato molto facilitato.Preciso però che ho sempre avuto avversione per le moto moderne ed in particolare le giapponesi,infatti sono convinto che quel popolo abbia sfondato i mercati per un grande senso di opportunismo e tempismo,ma che abbiano inventato molto poco sulle loro prime moto.Certi particolari delle loro sospensioni,dei motori con più valvole e più candele e tanti altri patrticolari,per noi italiani (con la Guzzi in particolare)erano innovazioni risalenti fin dagli anni 30.Ricordo ai raduni cui partecipavo che erano numerosissimi a fare foto di trutti i particolari delle nostre moto,e sono fermamente convinto che abbiano copiato moltissimo.Sono solo stati molto bravi a sviluppare cose che noi abbiamo tenuto ferme e ad a commercializzarle in un periodo molto affamato di modernità ed innovazioni.Ricordo che ero preso in giro,dai possessori delle pluricilindriche dagli occhi a mandorla, quando si andava a qualche raduno col moto club,per il mio Le Man considerato superato essendo dotato ancora di aste e bilanceri;però quando si partiva ed in autostrada si viaggiava a ritmi sostenuti(allora non vi erano ancora i limiti)io mi buttavo giù in piega nei curvoni e la moto ne usciva ferma e stabile come su due binari, ma loro dovevano "chiudere" poichè l'assetto era diverso e scodinzolavano volentieri;e soprattutto io mi fermavo a fare benzina poche volte ma loro erano sempre fermi ad ogni area di servizio perchè consumavano molto di più.Ricordo volentieri quei tempi,ma non li invidio,considerandoli come un percorso già battuto e che si è concluso consentendomi esperienze bellissime.Posto alcune foto per te e gli altri amici:il mio Le Man,con mia moglie e la BMW R 65 ad Arma di Taggia nel 76,ed infine il doppio freno sul Falcone(non si vede molto bene poichè è una foto fatta in garage).