Autore Topic: presentazione  (Letto 6495 volte)

Offline 5turbo

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Re: presentazione
« Risposta #30 il: 25 Ottobre 2012, 15:25:12 »
:D :D :D :D :D :D il "mia" l'ho lasciato a Parma!
:D :D ;)

Offline RB

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Re: presentazione
« Risposta #31 il: 27 Ottobre 2012, 16:25:26 »
Benvenuto   ;D
e non temere a scrivere, sono interessantissime testimonianze ;) :D
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Offline pugnali53

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Re: presentazione
« Risposta #32 il: 27 Ottobre 2012, 18:59:59 »
------Bentrovato Speedy,purtroppo sono stato costretto a lasciarle con grande dispiacere,per via di due ernie al disco inoperabili e con necessità .....monetarie, per la ristrutturazione della casa acquistata(con il Falcone ho rifatto completamente il bagno).Ho rivisto quest'ultimo,e come non riconoscerlo per via del doppio freno,proprio qui a Castelfranco Emilia in occasione della sagra annuale del tortellino,era ancora tale e quale dopo 5 anni ed il proprietario, appena mi sono manifestato, ha voluto conoscere ogni minima operazione fatta alla moto.Mi ci sono volute quasi 2 ore per spiegargli tutto,anche perchè lo usava ma era abbastanza incompetente.Quando io lo presi,negli anni 70,scrissi alla Guzzi chiedendo qualche documentazione tecnica relativa:mi inviarono gratis un manuale d'officina originale con acclusa tutta la documentazione per la trasformazione del motore a Dondolino ed il ringraziamento per la volontà di fare ritornare all'antico splendore una loro "creatura" .Pertanto il mio compito di revisione e conoscenza mi è stato molto facilitato.Preciso però che ho sempre avuto avversione per le moto moderne ed in particolare le giapponesi,infatti sono convinto che quel popolo abbia sfondato i mercati per un grande senso di opportunismo e tempismo,ma che abbiano inventato molto poco sulle loro prime moto.Certi particolari delle loro sospensioni,dei motori con più valvole e più candele e tanti altri patrticolari,per noi italiani (con la Guzzi in particolare)erano innovazioni risalenti fin dagli anni 30.Ricordo ai raduni cui partecipavo che erano numerosissimi a fare foto di trutti i particolari delle nostre moto,e sono fermamente convinto che abbiano copiato moltissimo.Sono solo stati molto bravi a sviluppare cose che noi abbiamo tenuto ferme e  ad a commercializzarle in un periodo molto affamato di modernità ed innovazioni.Ricordo che ero preso in giro,dai possessori delle pluricilindriche dagli occhi a mandorla, quando si andava a qualche raduno col moto club,per il mio Le Man considerato superato essendo dotato ancora di aste e bilanceri;però quando si partiva ed in autostrada si viaggiava a ritmi sostenuti(allora non vi erano ancora i limiti)io mi buttavo giù in piega nei curvoni e la moto ne usciva ferma e stabile come su due binari, ma loro dovevano "chiudere" poichè l'assetto era diverso e scodinzolavano volentieri;e soprattutto io mi fermavo a fare benzina poche volte ma loro erano sempre fermi ad ogni area di servizio perchè consumavano molto di più.Ricordo volentieri quei tempi,ma non li invidio,considerandoli come un percorso già battuto e che si è concluso consentendomi esperienze bellissime.Posto alcune foto per te e gli altri amici:il mio Le Man,con mia moglie e la BMW R 65 ad Arma di Taggia nel 76,ed infine il doppio freno sul Falcone(non si vede molto bene poichè è una foto fatta in garage).

La tua storia motociclistica assomiglia parecchio alla mia che cominciò nel 1968 con un ciclomotore ital jet, modello baby era scritto sul libretto, prima di venderlo raggiungeva i 130 kmh circa, a 17 anni nel 1971 vespa 125 gtr voluta dalla mamma, nonostante non abbia mai amato gli scooter, perchè con i motorini cominciavano ad esserci parecchi incidenti dalle mie parti.
Nel 74 o forse anche un anno prima mi comperai una moto che difficilmente scorderò la laverda 750 sfc, ne costruirono pochissimi esemplari, come dice il nome era il modello corsa della sf che vagamente le assomigliava, il telaio era parecchio diverso, molto più stabile nel veloce della sf, aveva 70 cv che le permettevano di superare i 220 kmh per il periodo era il top era il tempo delle kawasaki 500 tricilindriche 2 tempi dallo scatto micidiale, dal telaio dondolante e dai freni inesistenti insieme alle suzuki 360 2 t tricilindriche erano le moto da battere, nel misto non erano facili da superare per la loro manegevolezza e ripresa ma nel veloce erano sempre dietro, con le guzzi invece, ma son venute dopo, c'era battaglia nel veloce perchè telaisticamente superiori alle laverda ma di motore inevitabilmente più lente, queste battaglie sono durate anche con la mia laverda 1000 dal 1976 curata da giuseppe andrighetto di maragnole di breganze detto bepi del reparto corse laverda, i dati per quel tempo erano 100 cv 210 kg 240 kmh, gran tiro in basso e intermedi, in alto le giap andavano di più ma in curva dovevano chiudere, devo dire che fino al 1984 quando uscì la moto che diede una svolta alle sportive anni 70 ad allora cioè la kawasaki 900 gpz che con i suoi 116 cv e oltre 240 kmh si difese molto bene.

Offline litlegio

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Re: presentazione
« Risposta #33 il: 27 Ottobre 2012, 22:01:39 »
La tua storia motociclistica assomiglia parecchio alla mia che cominciò nel 1968 con un ciclomotore ital jet, modello baby era scritto sul libretto, prima di venderlo raggiungeva i 130 kmh circa, a 17 anni nel 1971 vespa 125 gtr voluta dalla mamma, nonostante non abbia mai amato gli scooter, perchè con i motorini cominciavano ad esserci parecchi incidenti dalle mie parti.
Nel 74 o forse anche un anno prima mi comperai una moto che difficilmente scorderò la laverda 750 sfc, ne costruirono pochissimi esemplari, come dice il nome era il modello corsa della sf che vagamente le assomigliava, il telaio era parecchio diverso, molto più stabile nel veloce della sf, aveva 70 cv che le permettevano di superare i 220 kmh per il periodo era il top era il tempo delle kawasaki 500 tricilindriche 2 tempi dallo scatto micidiale, dal telaio dondolante e dai freni inesistenti insieme alle suzuki 360 2 t tricilindriche erano le moto da battere, nel misto non erano facili da superare per la loro manegevolezza e ripresa ma nel veloce erano sempre dietro, con le guzzi invece, ma son venute dopo, c'era battaglia nel veloce perchè telaisticamente superiori alle laverda ma di motore inevitabilmente più lente, queste battaglie sono durate anche con la mia laverda 1000 dal 1976 curata da giuseppe andrighetto di maragnole di breganze detto bepi del reparto corse laverda, i dati per quel tempo erano 100 cv 210 kg 240 kmh, gran tiro in basso e intermedi, in alto le giap andavano di più ma in curva dovevano chiudere, devo dire che fino al 1984 quando uscì la moto che diede una svolta alle sportive anni 70 ad allora cioè la kawasaki 900 gpz che con i suoi 116 cv e oltre 240 kmh si difese molto bene.
   interessante, ;)non sapevo che ne' avessero costruite poche di laverda 750 sfc ricordo solo il peso che aveva, che tenerla da fermo leggermente inclinata era una impresa! :D :D vabbe' che sono piccolino indubbiamente andava e' in curva non fletteva tanto il telaio ma rispetto il kawa 500 (che acquistai subito dopo) non cera storia!! ;D ;D basso e' leggero (ok iltelaio si piegava in curva) (ok bisognava aggiungere un disco davanti) (ok bisognava rinforzare gli ammortizzatorini sulla forcella) non si poteva usare il tamburo dietro  ;D ;D ;D pero' che numeri da circo facevi!! :D :D :D in 3 si alzava e' via su una ruota! non dico la velocita' aggiungendo una piccola elaborazione (mi sembra si chiamasse yoschimura correggetemi se sbaglio) nella trieste/opicina davi paga a tutti!! ;D ;D il suzuchi dell'epoca era il 380, fumava come il kawa ma faceva fatica a stare dietro!!
dalle mie parti le chiamavamo bare volanti  ::) ::)fino all'arrivo del 750 sempre 2 tempi!! che acquisi il titolo del 500.
poi arrivarono le moto serie con un telaio che stava in strada ecc ecc come vedi pugnali i punti di vista son diversi!! ;) ;)

Offline pugnali53

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Re: presentazione
« Risposta #34 il: 28 Ottobre 2012, 01:51:25 »
Il kawa 500 contro la sfc, che non pesava 210 kg quella era la 1000, il mio sfc era sotto i 200 kg, quello che tu chiami peso era baricentro alto rispetto ai 2 tempi giap dal sottoscritto nel veloce si è sempre preso la polvere, il kawa 750 era potente 71 cv dall'erogazione completamente diversa dal bicilindro laverda dell'sfc ma dal telaio e freni decisamente mediocri come il 500, anzi visto che il 500 aveva 60 cv i problemi di guidabilità erano molto aumentati.
Le moto di serie giap con il telaio che stava in strada a mio parere arrivarono con la gpz 900 dell'84 dopo di lei cambiò un'era, globalmente era di un'altro pianeta rispetto alle avversarie del tempo, le italiane ducati guzzi e laverda di telaio e guidabilità sono sempre state superiori alle giap fino a quel periodo, magari leggermente inferiori di motore ma globalmente più stabili e frenate meglio.

Offline litlegio

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Re: presentazione
« Risposta #35 il: 28 Ottobre 2012, 11:11:47 »
Il kawa 500 contro la sfc, che non pesava 210 kg quella era la 1000, il mio sfc era sotto i 200 kg, quello che tu chiami peso era baricentro alto rispetto ai 2 tempi giap dal sottoscritto nel veloce si è sempre preso la polvere, il kawa 750 era potente 71 cv dall'erogazione completamente diversa dal bicilindro laverda dell'sfc ma dal telaio e freni decisamente mediocri come il 500, anzi visto che il 500 aveva 60 cv i problemi di guidabilità erano molto aumentati.
Le moto di serie giap con il telaio che stava in strada a mio parere arrivarono con la gpz 900 dell'84 dopo di lei cambiò un'era, globalmente era di un'altro pianeta rispetto alle avversarie del tempo, le italiane ducati guzzi e laverda di telaio e guidabilità sono sempre state superiori alle giap fino a quel periodo, magari leggermente inferiori di motore ma globalmente più stabili e frenate meglio.
accipicchia son passati 30 anni non mi ricordo i pesi ecc ecc ma solo le impressioni di guida comunque hai ragione il barricentro basso aiutava molto i nani alla guida (io  ;D) concordo a questo punto tutto il tuo pensiero!! aggiungo che anche la honda 900 boll dor?? (managgia alla memoria) non era male vaa'  :D :D

 

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